U B’nifr è nu bell pe_e_s… canticchia nostalgicamente sul finale Nicolina che, ormai stanca, gravata dal peso degli anni e sfiduciata, giammai rassegnata, attende da sempre il ritorno a casa sua.
Con lei gli altri protagonisti, interpreti di loro stessi, sono gli abitanti il villaggio (provvisorio) Toscana in questo film-reportage realizzato a più riprese da Alessandro e Massimo. Il cortometraggio narra frammenti di vita e quotidianità di chi, terremotato nel lontano 2002, ha scelto allora di vivere nelle casette di Barbie confidando in una ricostruzione ragionevolmente veloce e di chi, venuto al mondo dopo, ha il privilegio, a differenza dei paesani che “viaggiano” da un decennio, di andare a piedi a scuola; tutti insieme aspettano una casa che, come il nemico nel Deserto dei Tartari di Buzzati, mai arriva. Con la “partecipazione straordinaria” di don Antonio, parroco di due chiese per poter mantenere unita una comunità divisa, allo spettatore vengono forniti dati relativi alla ricostruzione accompagnati da osservazioni e considerazioni circa il “Modello Molise”.
Dopo dieci anni, terminata sia l’emergenza che la criticità mentre altri terremoti hanno devastato nuovi territori, la situazione per i nostri terremotati rimane immutata.
Intitolato Aspettando casa mia è presentato dagli autori (A. Tosatto – M. di Nonno) e proiettato il 29 ottobre presso il centro S. Giuseppe.
Rosario
U B’nifr è nu bell pe_e_s… canticchia nostalgicamente sul finale Nicolina che, ormai stanca, gravata dal peso degli anni e sfiduciata, giammai rassegnata, attende da sempre il ritorno a casa sua.
Con lei gli altri protagonisti, interpreti di loro stessi, sono gli abitanti il villaggio (provvisorio) Toscana in questo film-reportage realizzato a più riprese da Alessandro e Massimo. Il cortometraggio narra frammenti di vita e quotidianità di chi, terremotato nel lontano 2002, ha scelto allora di vivere nelle casette di Barbie confidando in una ricostruzione ragionevolmente veloce e di chi, venuto al mondo dopo, ha il privilegio, a differenza dei paesani che “viaggiano” da un decennio, di andare a piedi a scuola; tutti insieme aspettano una casa che, come il nemico nel Deserto dei Tartari di Buzzati, mai arriva. Con la “partecipazione straordinaria” di don Antonio, parroco di due chiese per poter mantenere unita una comunità divisa, allo spettatore vengono forniti dati relativi alla ricostruzione accompagnati da osservazioni e considerazioni circa il “Modello Molise”.
Dopo dieci anni, terminata sia l’emergenza che la criticità mentre altri terremoti hanno devastato nuovi territori, la situazione per i nostri terremotati rimane immutata.
Intitolato Aspettando casa mia è presentato dagli autori (A. Tosatto – M. di Nonno) e proiettato il 29 ottobre presso il centro S. Giuseppe.
U B’nifr è nu bell pe_e_s… canticchia nostalgicamente sul finale Nicolina che, ormai stanca, gravata dal peso degli anni e sfiduciata, giammai rassegnata, attende da sempre il ritorno a casa sua.
Con lei gli altri protagonisti, interpreti di loro stessi, sono gli abitanti il villaggio (provvisorio) Toscana in questo film-reportage realizzato a più riprese da Alessandro e Massimo. Il cortometraggio narra frammenti di vita e quotidianità di chi, terremotato nel lontano 2002, ha scelto allora di vivere nelle casette di Barbie confidando in una ricostruzione ragionevolmente veloce e di chi, venuto al mondo dopo, ha il privilegio, a differenza dei paesani che “viaggiano” da un decennio, di andare a piedi a scuola; tutti insieme aspettano una casa che, come il nemico nel Deserto dei Tartari di Buzzati, mai arriva. Con la “partecipazione straordinaria” di don Antonio, parroco di due chiese per poter mantenere unita una comunità divisa, allo spettatore vengono forniti dati relativi alla ricostruzione accompagnati da osservazioni e considerazioni circa il “Modello Molise”.
Dopo dieci anni, terminata sia l’emergenza che la criticità mentre altri terremoti hanno devastato nuovi territori, la situazione per i nostri terremotati rimane immutata.
Intitolato Aspettando casa mia è presentato dagli autori (A. Tosatto – M. di Nonno) e proiettato il 29 ottobre presso il centro S. Giuseppe.
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