voglio complimentarmi con chi scrive su San Giuliano di Puglia e in modo particolare sulle responsabilità dell’amministrazione. Certo, sarebbe meglio sapere anche chi è, ma vivendoci capisco anche la paura di ritorsioni e vendette perché non ci si chiede se è vero quello che uno dice o scrive, ma perché lo ha detto, dove vuole andare a parare, chi c’è dietro, magari come fargliela pagare. Io stesso preferirei che il mio nome non comparisse.
C’è un altro capitolo che non è stato affrontato, ma mi rendo conto che è un campo minato: sindaco e comitato vittime. Purtroppo il comitato si è lacerato in tante fazioni addirittura contrapposte. Sarebbe importante che qualcuno dall’interno ne ricostruisse la storia e il perché delle spaccature tra persone accomunate dallo stesso dolore e che hanno pianto sulla stessa inenarrabile tragedia. Ma il sindaco che ha fatto per ridare compattezza e idealità a un gruppo che deve continuare a svolgere una missione indispensabile in un’Italia che frana da tutte le parti? Non era un suo compito specifico e prioritario, antecedente alla stessa premura di fare piscine e monumenti?
Il grido lacerante per le scuole sicure può venire solo da chi ha pianto ed è proprio la loro voce, rotta dal dolore, che può dare credibilità ad una lotta di giustizia perché mai più nessuno muoia solo perché desidera istruirsi.
Spero che il nostro paese torni a mostrare il volto migliore nell’accoglienza degli immigrati che verranno ad abitare le nostre case dismesse. Il comitato vittime con la sua ritrovata umanità, compattezza, generosità, messa al servizio della causa, darebbe un segnale forte contro ogni possibile ostilità o rigurgito di razzismo.
Lettera firmata
Gent.ma redazione
voglio complimentarmi con chi scrive su San Giuliano di Puglia e in modo particolare sulle responsabilità dell’amministrazione. Certo, sarebbe meglio sapere anche chi è, ma vivendoci capisco anche la paura di ritorsioni e vendette perché non ci si chiede se è vero quello che uno dice o scrive, ma perché lo ha detto, dove vuole andare a parare, chi c’è dietro, magari come fargliela pagare. Io stesso preferirei che il mio nome non comparisse.
C’è un altro capitolo che non è stato affrontato, ma mi rendo conto che è un campo minato: sindaco e comitato vittime. Purtroppo il comitato si è lacerato in tante fazioni addirittura contrapposte. Sarebbe importante che qualcuno dall’interno ne ricostruisse la storia e il perché delle spaccature tra persone accomunate dallo stesso dolore e che hanno pianto sulla stessa inenarrabile tragedia. Ma il sindaco che ha fatto per ridare compattezza e idealità a un gruppo che deve continuare a svolgere una missione indispensabile in un’Italia che frana da tutte le parti? Non era un suo compito specifico e prioritario, antecedente alla stessa premura di fare piscine e monumenti?
Il grido lacerante per le scuole sicure può venire solo da chi ha pianto ed è proprio la loro voce, rotta dal dolore, che può dare credibilità ad una lotta di giustizia perché mai più nessuno muoia solo perché desidera istruirsi.
Spero che il nostro paese torni a mostrare il volto migliore nell’accoglienza degli immigrati che verranno ad abitare le nostre case dismesse. Il comitato vittime con la sua ritrovata umanità, compattezza, generosità, messa al servizio della causa, darebbe un segnale forte contro ogni possibile ostilità o rigurgito di razzismo.
Gent.ma redazione voglio complimentarmi con chi scrive su San Giuliano di Puglia e in modo particolare sulle responsabilità dell’amministrazione.
Gent.ma redazione
voglio complimentarmi con chi scrive su San Giuliano di Puglia e in modo particolare sulle responsabilità dell’amministrazione. Certo, sarebbe meglio sapere anche chi è, ma vivendoci capisco anche la paura di ritorsioni e vendette perché non ci si chiede se è vero quello che uno dice o scrive, ma perché lo ha detto, dove vuole andare a parare, chi c’è dietro, magari come fargliela pagare. Io stesso preferirei che il mio nome non comparisse.
C’è un altro capitolo che non è stato affrontato, ma mi rendo conto che è un campo minato: sindaco e comitato vittime. Purtroppo il comitato si è lacerato in tante fazioni addirittura contrapposte. Sarebbe importante che qualcuno dall’interno ne ricostruisse la storia e il perché delle spaccature tra persone accomunate dallo stesso dolore e che hanno pianto sulla stessa inenarrabile tragedia. Ma il sindaco che ha fatto per ridare compattezza e idealità a un gruppo che deve continuare a svolgere una missione indispensabile in un’Italia che frana da tutte le parti? Non era un suo compito specifico e prioritario, antecedente alla stessa premura di fare piscine e monumenti?
Il grido lacerante per le scuole sicure può venire solo da chi ha pianto ed è proprio la loro voce, rotta dal dolore, che può dare credibilità ad una lotta di giustizia perché mai più nessuno muoia solo perché desidera istruirsi.
Spero che il nostro paese torni a mostrare il volto migliore nell’accoglienza degli immigrati che verranno ad abitare le nostre case dismesse. Il comitato vittime con la sua ritrovata umanità, compattezza, generosità, messa al servizio della causa, darebbe un segnale forte contro ogni possibile ostilità o rigurgito di razzismo.
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