Piergiorgio Welby, dopo anni di insostenibile sofferenza ha voluto porre fine alla sua vita il 20 dicembre. Il cardinale vicario di Roma, Camillo Ruini, ormai noto, grazie alla Littizzetto, come eminenza, ha ordinato di chiudere le porte delle chiese perché per quel peccatore non c’era posto. Fior di teologi, bisognosi di un posto al sole e di una sedia idonea al loro posteriore si sono arrampicati sugli specchi per legittimare la scelta insulsa di non farlo entrare in chiesa, dato che non era in gioco la legittimazione dell’eutanasia, verso la quale nutriamo profonde riserve, ma la solidarietà con un povero cristo che non ce l’ha fatto più a vivere. Questi paladini dell’ortodossia, dei “valori non negoziabili”, tirati in ballo da mons. Peppe Lorizio, che per quello che conosco crede altro da quello che dice, perché non ci spiegano di quali valori era invece portatore il dittatore Pinochet, sporco di sangue altrui fin nelle midolla, riverito, benedetto e osannato in vita e in morte da quegli stessi uomini di chiesa che, avendo frequentazione più con il codice di diritto canonico che con il vangelo, si accaniscono con i deboli e scodinzolano con i forti?
Tutti in maschera, è carnevale!
Saddam Hussein è stato assassinato mediante impiccagione agli sgoccioli di un anno infausto per il presidente Bush e i suoi accoliti. L’America ha esportato la democrazia! A scanso di equivoci, era un pericoloso sanguinario, armato da chi adesso non vedeva l’ora di saperlo zittito per sempre, prima che rivelasse le regole di ingaggio. Per eliminarlo alla grande, senza i soliti servizi segreti, in tre anni sono stati uccisi molti più iracheni di quanti era riuscito a farne fuori Saddam in tutti gli anni di dittatura. A parte il processo farsa, non ci sta bene la pena di morte, mai e per nessuno, fedeli al comando biblico di non toccare Caino. Uno stato che uccide è assassino della stessa risma di chi si pretende giustiziare e per la stessa logica andrebbe a sua volta eliminato. Hanno portato al patibolo un criminale e ne hanno fatto un martire che ha saputo morire con quella dignità che non aveva avuto in vita. Purtroppo siamo più a favore della pena di morte che contro la pena di vivere!
Tutti in maschera, è carnevale!
A ventisette anni dall’esplosione in volo del DC 9 nei cieli di Ustica si è punto e a capo. Tutti innocenti, i radar di colpo tutti fuori uso, i possibili testimoni tutti morti in modo così accidentale da lasciare non pochi sospetti. Nessuno ha mai voluto spiegare ciò che tutti sanno: ci fu un’azione di guerra e si sbagliò l’obiettivo, nonostante i missili intelligenti in uso, partiti da quel suolo italico che per costituzione “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art.11). Niente di meglio allora che concedere di allargare la base militare di Vicenza in modo che gli Stati Uniti proteggano la loro colonia e soprattutto custodiscano i loro segreti insanguinati!
Tutti in maschera, è carnevale!
Il segreto di Pulcinella all’improvviso è di dominio pubblico: negli ospedali interi reparti sono allo sfascio, la pulizia lascia a desiderare, il personale non sempre è all’altezza della situazione, ecc. Ma finora dove erano vissuti quelli che fingono meraviglia? Eppure non tutti possono andare all’estero ad operarsi l’allergia ai comunisti, come il Berlusconi! Qualcuno si chiede perché nel nostro Molise la sanità è la gallina dalle uova d’oro per alcuni, ma per tutti inghiotte denaro senza offrire servizi corrispondenti al bisogno. Troppo spesso la squadra omicidi non opera sulle strade per la sicurezza, ma nelle corsie degli ospedali tra l’insicurezza dei degenti!
Tutti in maschera, è carnevale!
Il presidente della giunta regionale, alla faccia degli elettori, ha nominato assessori anche i trombati freschi, perché ciò che conta non è la fiducia dei cittadini, ma la fedeltà al capo. E si sentono così capi Massa e Ruta che manco si sognano di togliersi la maschera, almeno ogni tanto.
Tutti in maschera, allora, al ballo della celebrità, nel carnevale di nostra vita! ☺
Tutti in maschera, è carnevale!
Piergiorgio Welby, dopo anni di insostenibile sofferenza ha voluto porre fine alla sua vita il 20 dicembre. Il cardinale vicario di Roma, Camillo Ruini, ormai noto, grazie alla Littizzetto, come eminenza, ha ordinato di chiudere le porte delle chiese perché per quel peccatore non c’era posto. Fior di teologi, bisognosi di un posto al sole e di una sedia idonea al loro posteriore si sono arrampicati sugli specchi per legittimare la scelta insulsa di non farlo entrare in chiesa, dato che non era in gioco la legittimazione dell’eutanasia, verso la quale nutriamo profonde riserve, ma la solidarietà con un povero cristo che non ce l’ha fatto più a vivere. Questi paladini dell’ortodossia, dei “valori non negoziabili”, tirati in ballo da mons. Peppe Lorizio, che per quello che conosco crede altro da quello che dice, perché non ci spiegano di quali valori era invece portatore il dittatore Pinochet, sporco di sangue altrui fin nelle midolla, riverito, benedetto e osannato in vita e in morte da quegli stessi uomini di chiesa che, avendo frequentazione più con il codice di diritto canonico che con il vangelo, si accaniscono con i deboli e scodinzolano con i forti?
Tutti in maschera, è carnevale!
Saddam Hussein è stato assassinato mediante impiccagione agli sgoccioli di un anno infausto per il presidente Bush e i suoi accoliti. L’America ha esportato la democrazia! A scanso di equivoci, era un pericoloso sanguinario, armato da chi adesso non vedeva l’ora di saperlo zittito per sempre, prima che rivelasse le regole di ingaggio. Per eliminarlo alla grande, senza i soliti servizi segreti, in tre anni sono stati uccisi molti più iracheni di quanti era riuscito a farne fuori Saddam in tutti gli anni di dittatura. A parte il processo farsa, non ci sta bene la pena di morte, mai e per nessuno, fedeli al comando biblico di non toccare Caino. Uno stato che uccide è assassino della stessa risma di chi si pretende giustiziare e per la stessa logica andrebbe a sua volta eliminato. Hanno portato al patibolo un criminale e ne hanno fatto un martire che ha saputo morire con quella dignità che non aveva avuto in vita. Purtroppo siamo più a favore della pena di morte che contro la pena di vivere!
Tutti in maschera, è carnevale!
A ventisette anni dall’esplosione in volo del DC 9 nei cieli di Ustica si è punto e a capo. Tutti innocenti, i radar di colpo tutti fuori uso, i possibili testimoni tutti morti in modo così accidentale da lasciare non pochi sospetti. Nessuno ha mai voluto spiegare ciò che tutti sanno: ci fu un’azione di guerra e si sbagliò l’obiettivo, nonostante i missili intelligenti in uso, partiti da quel suolo italico che per costituzione “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art.11). Niente di meglio allora che concedere di allargare la base militare di Vicenza in modo che gli Stati Uniti proteggano la loro colonia e soprattutto custodiscano i loro segreti insanguinati!
Tutti in maschera, è carnevale!
Il segreto di Pulcinella all’improvviso è di dominio pubblico: negli ospedali interi reparti sono allo sfascio, la pulizia lascia a desiderare, il personale non sempre è all’altezza della situazione, ecc. Ma finora dove erano vissuti quelli che fingono meraviglia? Eppure non tutti possono andare all’estero ad operarsi l’allergia ai comunisti, come il Berlusconi! Qualcuno si chiede perché nel nostro Molise la sanità è la gallina dalle uova d’oro per alcuni, ma per tutti inghiotte denaro senza offrire servizi corrispondenti al bisogno. Troppo spesso la squadra omicidi non opera sulle strade per la sicurezza, ma nelle corsie degli ospedali tra l’insicurezza dei degenti!
Tutti in maschera, è carnevale!
Il presidente della giunta regionale, alla faccia degli elettori, ha nominato assessori anche i trombati freschi, perché ciò che conta non è la fiducia dei cittadini, ma la fedeltà al capo. E si sentono così capi Massa e Ruta che manco si sognano di togliersi la maschera, almeno ogni tanto.
Tutti in maschera, allora, al ballo della celebrità, nel carnevale di nostra vita! ☺
Piergiorgio Welby, dopo anni di insostenibile sofferenza ha voluto porre fine alla sua vita il 20 dicembre. Il cardinale vicario di Roma, Camillo Ruini, ormai noto, grazie alla Littizzetto, come eminenza, ha ordinato di chiudere le porte delle chiese perché per quel peccatore non c’era posto. Fior di teologi, bisognosi di un posto al sole e di una sedia idonea al loro posteriore si sono arrampicati sugli specchi per legittimare la scelta insulsa di non farlo entrare in chiesa, dato che non era in gioco la legittimazione dell’eutanasia, verso la quale nutriamo profonde riserve, ma la solidarietà con un povero cristo che non ce l’ha fatto più a vivere. Questi paladini dell’ortodossia, dei “valori non negoziabili”, tirati in ballo da mons. Peppe Lorizio, che per quello che conosco crede altro da quello che dice, perché non ci spiegano di quali valori era invece portatore il dittatore Pinochet, sporco di sangue altrui fin nelle midolla, riverito, benedetto e osannato in vita e in morte da quegli stessi uomini di chiesa che, avendo frequentazione più con il codice di diritto canonico che con il vangelo, si accaniscono con i deboli e scodinzolano con i forti?
Tutti in maschera, è carnevale!
Saddam Hussein è stato assassinato mediante impiccagione agli sgoccioli di un anno infausto per il presidente Bush e i suoi accoliti. L’America ha esportato la democrazia! A scanso di equivoci, era un pericoloso sanguinario, armato da chi adesso non vedeva l’ora di saperlo zittito per sempre, prima che rivelasse le regole di ingaggio. Per eliminarlo alla grande, senza i soliti servizi segreti, in tre anni sono stati uccisi molti più iracheni di quanti era riuscito a farne fuori Saddam in tutti gli anni di dittatura. A parte il processo farsa, non ci sta bene la pena di morte, mai e per nessuno, fedeli al comando biblico di non toccare Caino. Uno stato che uccide è assassino della stessa risma di chi si pretende giustiziare e per la stessa logica andrebbe a sua volta eliminato. Hanno portato al patibolo un criminale e ne hanno fatto un martire che ha saputo morire con quella dignità che non aveva avuto in vita. Purtroppo siamo più a favore della pena di morte che contro la pena di vivere!
Tutti in maschera, è carnevale!
A ventisette anni dall’esplosione in volo del DC 9 nei cieli di Ustica si è punto e a capo. Tutti innocenti, i radar di colpo tutti fuori uso, i possibili testimoni tutti morti in modo così accidentale da lasciare non pochi sospetti. Nessuno ha mai voluto spiegare ciò che tutti sanno: ci fu un’azione di guerra e si sbagliò l’obiettivo, nonostante i missili intelligenti in uso, partiti da quel suolo italico che per costituzione “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art.11). Niente di meglio allora che concedere di allargare la base militare di Vicenza in modo che gli Stati Uniti proteggano la loro colonia e soprattutto custodiscano i loro segreti insanguinati!
Tutti in maschera, è carnevale!
Il segreto di Pulcinella all’improvviso è di dominio pubblico: negli ospedali interi reparti sono allo sfascio, la pulizia lascia a desiderare, il personale non sempre è all’altezza della situazione, ecc. Ma finora dove erano vissuti quelli che fingono meraviglia? Eppure non tutti possono andare all’estero ad operarsi l’allergia ai comunisti, come il Berlusconi! Qualcuno si chiede perché nel nostro Molise la sanità è la gallina dalle uova d’oro per alcuni, ma per tutti inghiotte denaro senza offrire servizi corrispondenti al bisogno. Troppo spesso la squadra omicidi non opera sulle strade per la sicurezza, ma nelle corsie degli ospedali tra l’insicurezza dei degenti!
Tutti in maschera, è carnevale!
Il presidente della giunta regionale, alla faccia degli elettori, ha nominato assessori anche i trombati freschi, perché ciò che conta non è la fiducia dei cittadini, ma la fedeltà al capo. E si sentono così capi Massa e Ruta che manco si sognano di togliersi la maschera, almeno ogni tanto.
Tutti in maschera, allora, al ballo della celebrità, nel carnevale di nostra vita! ☺
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