Bio-molise
10 Dicembre 2019
laFonteTV (3191 articles)
Share

Bio-molise

Ci sono delle cose o degli eventi che spesso ti segnano la vita, soprattutto se ti accadono nell’infanzia o nell’adolescenza. Mi ha sempre stupito vedere un uomo nel cestello di una lavatrice (nel 1969 né io, né tantomeno mia madre, sapevamo cosa fosse una lavatrice) a lavare la sua candida camicia bianca intrisa di macchie di vario tipo. Fu allora che per la prima volta ho sentito il termine BIO (il famosissimo Bio Presto) e ogni volta che ho sentito questo termine, almeno fino alle superiori, l’ho sempre associato ad un detersivo. Oggi, invece, parlare di prodotti BIO è diventato una moda e per certi versi una vera e propria esigenza alimentare. L’insorgere di tante patologie neoplastiche ci ha fatto indirizzare lo sguardo soprattutto verso una alimentazione sana nonché verso uno stile di vita più consono al rispetto della propria salute. Nel caos quotidiano in cui siamo immersi, risulta facile, per il consumatore, indirizzarsi verso prodotti della terra ottenuti con metodi di coltivazione biologica.

Il BIO sicuramente per gli imprenditori agricoli è diventato una opportunità per aumentare i profitti e per i consumatori una garanzia nel portare in tavola dei prodotti non avvelenati dai tanti antiparassitari utilizzati per l’agricoltura convenzionale. Qualcuno in modo distratto associa il prodotto Bio ad un prodotto di alta qualità ma, purtroppo, non sempre c’è questa correlazione. Di sicuro abbiamo prodotti della terra senza quei residui chimici che potrebbero danneggiare la nostra salute ma nello stesso tempo non è detto che abbiamo dei prodotti Bio di alta qualità. Questo vale soprattutto per prodotti trasformati (formaggi, vino, paste, ecc.) che spesso partono con materie prime ottenute con metodo biologico danneggiate però dai tanti parassiti che vivono sulle nostre colture. Sarebbe interessante se la filiera BIO facesse un controllo qualità a valle non solo riferito ai residui dei pesticidi ma soprattutto alla bontà del prodotto, un po’ come accade per i prodotti DOP che prevedono, nei disciplinari di produzione, una valutazione sensoriale del prodotto che richiede la certificazione. Ad oggi solo i prodotti BIO/DOP danno una garanzia completa e pertanto sono prodotti di eccellenza certificata.

In Molise la “moda” Bio sta prendendo forma e diversi sono i tentativi di massimizzare una tecnica di coltivazione che potrebbe ridare a madre terra la giusta considerazione e il giusto rispetto. Vanno segnalate quindi realtà come il Bio Distretto Laghi Frentani, che è un’associazione costituita da 14 Comuni fondatori e produttori biologici, con sede a Larino, rappresentativa di un’area omogenea che va dall’antica capitale dei Frentani a San Giuliano di Puglia, da Ururi a Ripabottoni, e il Consorzio TUMP (Turismo – Università – Medicina – Paesaggio) che persegue l’intento di promuovere il Molise, in Italia e all’estero, come un luogo esclusivo di benessere, dove ambiente, alimentazione e stili di vita trovano la perfetta sintesi, all’insegna della prevenzione, dell’attenzione alla salute e del vivere meglio.

Ovviamente se nascono delle realtà che vogliono lavorare e scommettere su delle filiere BIO è perché comunque ci sono delle belle realtà aziendali che da anni hanno convertito il loro modo di fare agricoltura. Anche in agricoltura però bisogna avere il dono del discernimento affinché tutto non si traduca in una bolla di sapone! Sono perciò necessari la formazione e il fare massa critica per non essere fagocitati dal mercato. La scommessa potrebbe essere proprio questa: mettere i prodotti biologici di qualità in un paniere comune affinché non sia l’azienda tizio che offre ma il Molise tutto intero che valorizzi a 360° il frutto della terra e del lavoro dell’uomo senza il bisogno di comprare latte tedesco per fare i latticini molisani.☺

 

laFonteTV

laFonteTV