Il IV Governo Berlusconi è partito facendo subito sobbalzare il mondo internazionale democratico. In termini calcistici è entrato subito a gambatesa per far male e rompere gli stinchi. Ai primi provvedimenti populistici, l’abolizione dell’ICI e il Consiglio dei Ministri a Napoli, ha fatto seguito il provvedimento sull’immigrazione che ha fatto sollevare dubbi in tutto il mondo. Con il reato di immigrazione abbiamo messo in discussione la nostra storia democratica e di accoglienza. Il peso della Lega, come è stato sostenuto dopo le elezioni, si è fatto immediatamente sentire.
Sulla questione degli immigrati clandestini hanno preso posizione anche il Vaticano e l’ONU. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour ha definito preoccupante l’intenzione di rendere reato l’immigrazione illegale: “Le politiche repressive e gli atteggiamenti xenofobi sono una seria preoccupazione. Esempi di queste politiche ed atteggiamenti sono rappresentati dalla indicazione del Governo Italiano di rendere reato l’immigrazione illegale e dagli attacchi contro i campi rom a Napoli e Milano”. Il richiamo ai principi di solidarietà, di accoglienza, di rispetto reciproco sembrano essere totalmente dimenticati da chi ha la responsabilità di Governo.
Se solo pensiamo a quello che hanno scritto i ragazzi di Ponticelli dopo l’assalto ai campi rom, comprendiamo molto bene il livello di egoismo e la schizofrenia che aleggia sulle nostre comunità. Padre GianCarlo Bregantini, nel dare il saluto ai partecipanti alla prima marcia della pace sui tratturi del Molise, svoltasi domenica 8 giugno da Campobasso a Sant’Elia, ha affermato che tutti hanno diritto di mangiare un pezzo di pane, regolari e non regolari. Il richiamo forte della Chiesa al rispetto dei principi di eticità e di moralità ha messo in seria difficoltà i cattolici che militano nelle file del centrodestra. Tant’è che i più in vista hanno preso le distanze dal provvedimento proposto dal ministro Maroni.
Le critiche dell’Unione Europea e dell’ ONU a provvedimenti inopportuni sono state considerate dai portavoce governativi prove di una congiura ordita contro il Governo. Il mondo internazionale, a differenza di quello che vuol far passare il presidente Berlusconi, considera l’Italia un modello esemplare in termini deteriori. È osservata come un focolaio di una deriva che potrebbe contagiare il resto del Vecchio Continente. Non si può, infatti, contrapporre l’esigenza di sicurezza al rispetto degli immigrati.
La proposta di legge è stata caricata di tanta emotività e, forse, da un eccesso di voglia di resa dei conti che ha destato perplessità nel mondo internazionale. La vivacità con la quale la decisione viene sostenuta rischia di far aumentare l’incompren- sione tra la comunità internazionale e l’Italia. Ed oggi la nostra Nazione non ha proprio bisogno di ulteriori difficoltà sul piano internazionale, dopo quelle che registriamo in campo nazionale.
La proposta di legge del ministro Bossi sull’annosa tematica del federalismo conferma gli atteggiamenti e le decisioni volte a soddisfare gli egoismi di pochi a danno dell’intera comunità. Emerge ancora una volta la ricerca di percorsi individuali fini a loro stessi, con l’abbandono dell’impegno a favore di qualcuno o di qualcosa. Se dovesse essere approvata la proposta di legge Bossi la nostra regione avrà deflagranti difficoltà e l’autonomia riconosciuta con legge costituzionale verrà messa in seria discussione.
Le criticità internazionali e nazionali si riflettono anche nella nostra realtà regionale e nelle nostre comunità, anche esse segnate dalla esasperata ricerca di percorsi egoistici volti solo al soddisfacimento degli interessi individuali, che ha causato frammentazioni a tutti i livelli, a danno della comunità. Anche nel mondo dello sport serpeggia l’idea che sia più importante un risultato individuale di società che il risultato complessivo del gruppo.
Il tessuto sociale si è sfaldato, come ha affermato il Cardinale Bagnasco, anche perché sono stati messi sistematicamente in crisi i valori della vita e della famiglia.
È necessario riscoprire il valore dell’impegno solidaristico nella società, se vogliamo superare la fase di difficoltà interna, non potendo agire su quella internazionale che spetta al Governo che tanti italiani hanno liberamente votato, pur sapendo a quali conseguenze avrebbe portato un Governo di destra – centro. Un impegno volto al bene comune, che non paga; anzi fa diventare nemici gli amici perché vengono scoperti con le mani nella marmellata. Molti anelano ad un riscatto morale, pensando al futuro, nella consapevolezza sempre più diffusa che senza un quadro di valori certi e veri, è impossibile costruire una società veramente umana. ☺
mario@ialenti.it
Il IV Governo Berlusconi è partito facendo subito sobbalzare il mondo internazionale democratico. In termini calcistici è entrato subito a gambatesa per far male e rompere gli stinchi. Ai primi provvedimenti populistici, l’abolizione dell’ICI e il Consiglio dei Ministri a Napoli, ha fatto seguito il provvedimento sull’immigrazione che ha fatto sollevare dubbi in tutto il mondo. Con il reato di immigrazione abbiamo messo in discussione la nostra storia democratica e di accoglienza. Il peso della Lega, come è stato sostenuto dopo le elezioni, si è fatto immediatamente sentire.
Sulla questione degli immigrati clandestini hanno preso posizione anche il Vaticano e l’ONU. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour ha definito preoccupante l’intenzione di rendere reato l’immigrazione illegale: “Le politiche repressive e gli atteggiamenti xenofobi sono una seria preoccupazione. Esempi di queste politiche ed atteggiamenti sono rappresentati dalla indicazione del Governo Italiano di rendere reato l’immigrazione illegale e dagli attacchi contro i campi rom a Napoli e Milano”. Il richiamo ai principi di solidarietà, di accoglienza, di rispetto reciproco sembrano essere totalmente dimenticati da chi ha la responsabilità di Governo.
Se solo pensiamo a quello che hanno scritto i ragazzi di Ponticelli dopo l’assalto ai campi rom, comprendiamo molto bene il livello di egoismo e la schizofrenia che aleggia sulle nostre comunità. Padre GianCarlo Bregantini, nel dare il saluto ai partecipanti alla prima marcia della pace sui tratturi del Molise, svoltasi domenica 8 giugno da Campobasso a Sant’Elia, ha affermato che tutti hanno diritto di mangiare un pezzo di pane, regolari e non regolari. Il richiamo forte della Chiesa al rispetto dei principi di eticità e di moralità ha messo in seria difficoltà i cattolici che militano nelle file del centrodestra. Tant’è che i più in vista hanno preso le distanze dal provvedimento proposto dal ministro Maroni.
Le critiche dell’Unione Europea e dell’ ONU a provvedimenti inopportuni sono state considerate dai portavoce governativi prove di una congiura ordita contro il Governo. Il mondo internazionale, a differenza di quello che vuol far passare il presidente Berlusconi, considera l’Italia un modello esemplare in termini deteriori. È osservata come un focolaio di una deriva che potrebbe contagiare il resto del Vecchio Continente. Non si può, infatti, contrapporre l’esigenza di sicurezza al rispetto degli immigrati.
La proposta di legge è stata caricata di tanta emotività e, forse, da un eccesso di voglia di resa dei conti che ha destato perplessità nel mondo internazionale. La vivacità con la quale la decisione viene sostenuta rischia di far aumentare l’incompren- sione tra la comunità internazionale e l’Italia. Ed oggi la nostra Nazione non ha proprio bisogno di ulteriori difficoltà sul piano internazionale, dopo quelle che registriamo in campo nazionale.
La proposta di legge del ministro Bossi sull’annosa tematica del federalismo conferma gli atteggiamenti e le decisioni volte a soddisfare gli egoismi di pochi a danno dell’intera comunità. Emerge ancora una volta la ricerca di percorsi individuali fini a loro stessi, con l’abbandono dell’impegno a favore di qualcuno o di qualcosa. Se dovesse essere approvata la proposta di legge Bossi la nostra regione avrà deflagranti difficoltà e l’autonomia riconosciuta con legge costituzionale verrà messa in seria discussione.
Le criticità internazionali e nazionali si riflettono anche nella nostra realtà regionale e nelle nostre comunità, anche esse segnate dalla esasperata ricerca di percorsi egoistici volti solo al soddisfacimento degli interessi individuali, che ha causato frammentazioni a tutti i livelli, a danno della comunità. Anche nel mondo dello sport serpeggia l’idea che sia più importante un risultato individuale di società che il risultato complessivo del gruppo.
Il tessuto sociale si è sfaldato, come ha affermato il Cardinale Bagnasco, anche perché sono stati messi sistematicamente in crisi i valori della vita e della famiglia.
È necessario riscoprire il valore dell’impegno solidaristico nella società, se vogliamo superare la fase di difficoltà interna, non potendo agire su quella internazionale che spetta al Governo che tanti italiani hanno liberamente votato, pur sapendo a quali conseguenze avrebbe portato un Governo di destra – centro. Un impegno volto al bene comune, che non paga; anzi fa diventare nemici gli amici perché vengono scoperti con le mani nella marmellata. Molti anelano ad un riscatto morale, pensando al futuro, nella consapevolezza sempre più diffusa che senza un quadro di valori certi e veri, è impossibile costruire una società veramente umana. ☺
Il IV Governo Berlusconi è partito facendo subito sobbalzare il mondo internazionale democratico. In termini calcistici è entrato subito a gambatesa per far male e rompere gli stinchi. Ai primi provvedimenti populistici, l’abolizione dell’ICI e il Consiglio dei Ministri a Napoli, ha fatto seguito il provvedimento sull’immigrazione che ha fatto sollevare dubbi in tutto il mondo. Con il reato di immigrazione abbiamo messo in discussione la nostra storia democratica e di accoglienza. Il peso della Lega, come è stato sostenuto dopo le elezioni, si è fatto immediatamente sentire.
Sulla questione degli immigrati clandestini hanno preso posizione anche il Vaticano e l’ONU. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour ha definito preoccupante l’intenzione di rendere reato l’immigrazione illegale: “Le politiche repressive e gli atteggiamenti xenofobi sono una seria preoccupazione. Esempi di queste politiche ed atteggiamenti sono rappresentati dalla indicazione del Governo Italiano di rendere reato l’immigrazione illegale e dagli attacchi contro i campi rom a Napoli e Milano”. Il richiamo ai principi di solidarietà, di accoglienza, di rispetto reciproco sembrano essere totalmente dimenticati da chi ha la responsabilità di Governo.
Se solo pensiamo a quello che hanno scritto i ragazzi di Ponticelli dopo l’assalto ai campi rom, comprendiamo molto bene il livello di egoismo e la schizofrenia che aleggia sulle nostre comunità. Padre GianCarlo Bregantini, nel dare il saluto ai partecipanti alla prima marcia della pace sui tratturi del Molise, svoltasi domenica 8 giugno da Campobasso a Sant’Elia, ha affermato che tutti hanno diritto di mangiare un pezzo di pane, regolari e non regolari. Il richiamo forte della Chiesa al rispetto dei principi di eticità e di moralità ha messo in seria difficoltà i cattolici che militano nelle file del centrodestra. Tant’è che i più in vista hanno preso le distanze dal provvedimento proposto dal ministro Maroni.
Le critiche dell’Unione Europea e dell’ ONU a provvedimenti inopportuni sono state considerate dai portavoce governativi prove di una congiura ordita contro il Governo. Il mondo internazionale, a differenza di quello che vuol far passare il presidente Berlusconi, considera l’Italia un modello esemplare in termini deteriori. È osservata come un focolaio di una deriva che potrebbe contagiare il resto del Vecchio Continente. Non si può, infatti, contrapporre l’esigenza di sicurezza al rispetto degli immigrati.
La proposta di legge è stata caricata di tanta emotività e, forse, da un eccesso di voglia di resa dei conti che ha destato perplessità nel mondo internazionale. La vivacità con la quale la decisione viene sostenuta rischia di far aumentare l’incompren- sione tra la comunità internazionale e l’Italia. Ed oggi la nostra Nazione non ha proprio bisogno di ulteriori difficoltà sul piano internazionale, dopo quelle che registriamo in campo nazionale.
La proposta di legge del ministro Bossi sull’annosa tematica del federalismo conferma gli atteggiamenti e le decisioni volte a soddisfare gli egoismi di pochi a danno dell’intera comunità. Emerge ancora una volta la ricerca di percorsi individuali fini a loro stessi, con l’abbandono dell’impegno a favore di qualcuno o di qualcosa. Se dovesse essere approvata la proposta di legge Bossi la nostra regione avrà deflagranti difficoltà e l’autonomia riconosciuta con legge costituzionale verrà messa in seria discussione.
Le criticità internazionali e nazionali si riflettono anche nella nostra realtà regionale e nelle nostre comunità, anche esse segnate dalla esasperata ricerca di percorsi egoistici volti solo al soddisfacimento degli interessi individuali, che ha causato frammentazioni a tutti i livelli, a danno della comunità. Anche nel mondo dello sport serpeggia l’idea che sia più importante un risultato individuale di società che il risultato complessivo del gruppo.
Il tessuto sociale si è sfaldato, come ha affermato il Cardinale Bagnasco, anche perché sono stati messi sistematicamente in crisi i valori della vita e della famiglia.
È necessario riscoprire il valore dell’impegno solidaristico nella società, se vogliamo superare la fase di difficoltà interna, non potendo agire su quella internazionale che spetta al Governo che tanti italiani hanno liberamente votato, pur sapendo a quali conseguenze avrebbe portato un Governo di destra – centro. Un impegno volto al bene comune, che non paga; anzi fa diventare nemici gli amici perché vengono scoperti con le mani nella marmellata. Molti anelano ad un riscatto morale, pensando al futuro, nella consapevolezza sempre più diffusa che senza un quadro di valori certi e veri, è impossibile costruire una società veramente umana. ☺
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