Diritti negati
18 Dicembre 2022
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Diritti negati

L’art 14 della legge 328/2000 prevede per i comuni, d’intesa con le unità sanitarie locali (ora distretti sociosanitari), di predisporre su richiesta dell’interessato un progetto individuale per realizzare la piena integrazione delle persone con  disabilità, nell’ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell’istruzione scolastica o professionale e del lavoro.

La funzione del progetto individuale è quella di predisporre per ogni richiedente un percorso personalizzato in cui i vari interventi di natura sociale e sanitaria siano coordinati in maniera mirata, massimizzando così i benefici effetti degli stessi e riuscendo, diversamente da interventi settoriali e tra loro disgiunti, a rispondere in maniera complessiva ai bisogni ed alle aspirazioni del beneficiario.

Il beneficiario di conseguenza diventa il fulcro su cui ruota l’intera progettazione individuale: in coerenza con il modello biopsicosociale la persona con disabilità non deve più essere un mero oggetto di interventi assistenziali, ma un soggetto di diritto con pieno potere di autodeterminarsi per vivere una vita in condizione di uguaglianza e parità con gli altri individui.

In concreto, il progetto ex art. 14 può coordinare interventi di varia natura: partendo dall’infanzia potrà inglobare interventi come l’assistenza scolastica educativa (es. insegnante di sostegno, assistenza autonomia e comunicazione, assistenza igienico sanitaria, assistenza sanitaria domiciliare, l’educatore domiciliare, il trasporto, l’assistenza personale, la fisioterapia domiciliare e le terapie sanitarie in centri specializzati – es. terapia Aba, multisistemica in acqua -). Inoltre, con l’età adulta potrà prevedere interventi come percorsi di vita indipendente, misure di sostegno al reddito, percorsi di inserimento lavorativo, frequenza di centri socioeducativi, fino ad arrivare alle previsioni del cosiddetto “dopo di noi”, abbracciando quindi tutta l’esistenza della persona con disabilità.

Nonostante sia trascorso oltre un ventennio dall’entrata in vigore della legge 328/2000, questo strumento nella Regione Molise è di fatto disapplicato: gli interventi sulla persona con disabilità, infatti, sono frammentati in varie prestazioni sociali, sanitarie ed assistenziali prive di coordinamento tra di loro. Questo può comportare inappropriatezza ed incoerenza degli interventi rispetto ai bisogni reali, con conseguente spreco di risorse ed investimenti. Il progetto individuale è invece un vero e proprio diritto soggettivo esigibile e nessuna amministrazione può sottrarsi al suo utilizzo e negarne l’applicazione al beneficiario.

Nel nostro territorio non è mai iniziata una seria azione di sensibilizzazione e di formazione sull’utilizzo del progetto individualizzato, tanto è vero che la spinta per la sua adozione come strumento generalizzato per le persone con disabilità è stata sempre scarsissima e non è mai pervenuta dalle istituzioni, ma sempre dai potenziali beneficiari, le cui richieste sono rimaste sempre inevase. È una fatica immensa, specialmente per una persona con disabilità, ritrovarsi a dover combattere persino per i diritti più elementari.

Come se ciò non bastasse, vi è da aggiungere che le risorse per interventi sociali a beneficio delle persone con disabilità (fondo per la non autosufficienza, vita indipendente, percorsi di autonomia lavorativa) per la stragrande maggioranza provengono da trasferimenti statali senza che la Regione aggiunga un solo euro, per cui sono assolutamente inadeguate a garantire una dignitosa esistenza ai beneficiari.

L’indagine Istat del 2021 ha fotografato la spesa pro-capite delle Regioni per l’anno 2018 dedicata alle persone con disabilità, evidenziando che il Molise si trova molto al di sotto della media nazionale, posizionandosi tra gli ultimissimi posti. Nessuno se ne vergogna e nessuno muove un dito.

Nella nostra regione la materia sociale non è mai stata una priorità: basti pensare allo scorso 25 novembre in cui le autorità regionali hanno sfilato contro la violenza sulle donne, dimenticando che la Regione Molise non investe un euro proprio per il sistema di contrasto alla violenza di genere.

Il prossimo 3 dicembre in occasione della giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità assisteremo a nuove sfilate e nuove vetrine da parte dei nostri amministratori. La verità però è incancellabile e griderà più forte delle frasi di circostanza.☺

 

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