“Abbiamo una splendida Costituzione di pace” (Oscar Luigi Scalfaro).
DISARMO e COSTITUZIONE
Cooperazione con l’Afghanistan. Fermare il progetto F-35.
In un momento così difficile di crisi economica e sociale riteniamo grave e incomprensibile che il ministro-ammiraglio Di Paola continui a difendere il progetto dei cacciabombardieri F-35 e dichiari che il governo vuole intensificare la presenza militare italiana in Afghanistan dotando i nostri AMX di capacità di attacco al suolo. Siamo dentro una logica distruttiva. Da un lato si sta progettando un accordo tra Italia e Afghanistan per la ricostruzione del paese. Dall’altro si pensa di sperimentare una più forte capacità di attacco, utile solo a rilanciare una politica di riarmo che comprenderebbe anche l’acquisto e l’uso degli F-35.
Si rischia, così, di annullare l’orientamento della Costituzione italiana che ripudia la guerra, scavalcando il dibattito parlamentare e i lavori della Commissione bilaterale che entro sei mesi dovrà offrire alle Camere un parere sulla presenza in Afghanistan.
Com’è possibile avviare un accordo di ricostruzione afghana intensificando le nostre capacità distruttive contro chi (talebani) è già coinvolto nel processo di riconciliazione nazionale?
Quale garanzia possono avere le imprese italiane in Afghanistan se si prevede di alzare il livello del conflitto?
Quale ricostruzione-cooperazione è possibile con progetti di distruzione volti a sperimentare nuovi sistemi d’attacco?
Allarmata per questo rischio anticostituzionale, Pax Christi rilancia il messaggio diffuso a Brescia in occasione della Giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2012: “educarci alla giustizia e alla pace vuol dire ripudiare le guerre. Realizzare il disarmo come bene comune della famiglia umana. Riconvertire civilmente la nostra presenza militare in Afghanistan” .
CHIEDIAMO
che intervenga il Parlamento in coerenza con la Costituzione e con il suo articolo 11 definito “splendido” da Oscar Luigi Scalfaro, già Presidente della Repubblica, che ricordiamo con affetto.
INVITIAMO
a fare di febbraio il mese della campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa dalla Tavola della Pace, Rete per il Disarmo e Sbilanciamoci) che chiede al nostro Governo di non procedere all’acquisto di 131 caccia bombardieri Joint Strike Fighter F-35. Enormi sono i costi di tale decisione (almeno 15 miliardi per l’acquisto) in una fase di crisi economica che impone grossi sacrifici agli italiani. Enormi sono i costi anche per il popolo afghano e per un riarmo dannoso e pericoloso per tutti, per quell’area e per il Medio Oriente.
Consiglio Nazionale di Pax Christi Italia
28 gennaio 2012
“Abbiamo una splendida Costituzione di pace” (Oscar Luigi Scalfaro).
DISARMO e COSTITUZIONE
Cooperazione con l’Afghanistan. Fermare il progetto F-35.
In un momento così difficile di crisi economica e sociale riteniamo grave e incomprensibile che il ministro-ammiraglio Di Paola continui a difendere il progetto dei cacciabombardieri F-35 e dichiari che il governo vuole intensificare la presenza militare italiana in Afghanistan dotando i nostri AMX di capacità di attacco al suolo. Siamo dentro una logica distruttiva. Da un lato si sta progettando un accordo tra Italia e Afghanistan per la ricostruzione del paese. Dall’altro si pensa di sperimentare una più forte capacità di attacco, utile solo a rilanciare una politica di riarmo che comprenderebbe anche l’acquisto e l’uso degli F-35.
Si rischia, così, di annullare l’orientamento della Costituzione italiana che ripudia la guerra, scavalcando il dibattito parlamentare e i lavori della Commissione bilaterale che entro sei mesi dovrà offrire alle Camere un parere sulla presenza in Afghanistan.
Com’è possibile avviare un accordo di ricostruzione afghana intensificando le nostre capacità distruttive contro chi (talebani) è già coinvolto nel processo di riconciliazione nazionale?
Quale garanzia possono avere le imprese italiane in Afghanistan se si prevede di alzare il livello del conflitto?
Quale ricostruzione-cooperazione è possibile con progetti di distruzione volti a sperimentare nuovi sistemi d’attacco?
Allarmata per questo rischio anticostituzionale, Pax Christi rilancia il messaggio diffuso a Brescia in occasione della Giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2012: “educarci alla giustizia e alla pace vuol dire ripudiare le guerre. Realizzare il disarmo come bene comune della famiglia umana. Riconvertire civilmente la nostra presenza militare in Afghanistan” .
CHIEDIAMO
che intervenga il Parlamento in coerenza con la Costituzione e con il suo articolo 11 definito “splendido” da Oscar Luigi Scalfaro, già Presidente della Repubblica, che ricordiamo con affetto.
INVITIAMO
a fare di febbraio il mese della campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa dalla Tavola della Pace, Rete per il Disarmo e Sbilanciamoci) che chiede al nostro Governo di non procedere all’acquisto di 131 caccia bombardieri Joint Strike Fighter F-35. Enormi sono i costi di tale decisione (almeno 15 miliardi per l’acquisto) in una fase di crisi economica che impone grossi sacrifici agli italiani. Enormi sono i costi anche per il popolo afghano e per un riarmo dannoso e pericoloso per tutti, per quell’area e per il Medio Oriente.
“Abbiamo una splendida Costituzione di pace” (Oscar Luigi Scalfaro).
DISARMO e COSTITUZIONE
Cooperazione con l’Afghanistan. Fermare il progetto F-35.
In un momento così difficile di crisi economica e sociale riteniamo grave e incomprensibile che il ministro-ammiraglio Di Paola continui a difendere il progetto dei cacciabombardieri F-35 e dichiari che il governo vuole intensificare la presenza militare italiana in Afghanistan dotando i nostri AMX di capacità di attacco al suolo. Siamo dentro una logica distruttiva. Da un lato si sta progettando un accordo tra Italia e Afghanistan per la ricostruzione del paese. Dall’altro si pensa di sperimentare una più forte capacità di attacco, utile solo a rilanciare una politica di riarmo che comprenderebbe anche l’acquisto e l’uso degli F-35.
Si rischia, così, di annullare l’orientamento della Costituzione italiana che ripudia la guerra, scavalcando il dibattito parlamentare e i lavori della Commissione bilaterale che entro sei mesi dovrà offrire alle Camere un parere sulla presenza in Afghanistan.
Com’è possibile avviare un accordo di ricostruzione afghana intensificando le nostre capacità distruttive contro chi (talebani) è già coinvolto nel processo di riconciliazione nazionale?
Quale garanzia possono avere le imprese italiane in Afghanistan se si prevede di alzare il livello del conflitto?
Quale ricostruzione-cooperazione è possibile con progetti di distruzione volti a sperimentare nuovi sistemi d’attacco?
Allarmata per questo rischio anticostituzionale, Pax Christi rilancia il messaggio diffuso a Brescia in occasione della Giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2012: “educarci alla giustizia e alla pace vuol dire ripudiare le guerre. Realizzare il disarmo come bene comune della famiglia umana. Riconvertire civilmente la nostra presenza militare in Afghanistan” .
CHIEDIAMO
che intervenga il Parlamento in coerenza con la Costituzione e con il suo articolo 11 definito “splendido” da Oscar Luigi Scalfaro, già Presidente della Repubblica, che ricordiamo con affetto.
INVITIAMO
a fare di febbraio il mese della campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa dalla Tavola della Pace, Rete per il Disarmo e Sbilanciamoci) che chiede al nostro Governo di non procedere all’acquisto di 131 caccia bombardieri Joint Strike Fighter F-35. Enormi sono i costi di tale decisione (almeno 15 miliardi per l’acquisto) in una fase di crisi economica che impone grossi sacrifici agli italiani. Enormi sono i costi anche per il popolo afghano e per un riarmo dannoso e pericoloso per tutti, per quell’area e per il Medio Oriente.
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