È possibile che una donna acceda al ministero ordinato nella chiesa cattolica? La ricerca è stata bloccata da papa Giovanni Paolo II nel 1995. Con un pronunciamento dal sapore definitivo (almeno per parecchi anni) chiuse ogni discussione sull’argomento escludendo la possibilità dell’ordinazione presbiterale. Il cardinal Martini, allora vescovo di Milano, profondo conoscitore delle Scritture, intravide una possibile apertura per il ministero diaconale invitando il mondo accademico a dirottare la ricerca su tale percorso. I risultati sono ancora scarsi.
Oggettivamente c’è da dire che la Bibbia tace sul ministero femminile per cui il silenzio di Cristo non depone né per l’esclusione né per l’ammissione. Ma un fatto è certo, le donne sono state le prime depositarie dell’evento più importante della vita di Cristo: la risurrezione e Cristo aveva una grande simpatia per le donne. Purtroppo i duemila anni di storia del cristianesimo, influenzati fortemente da misoginia, hanno relegato le donne a margine nella chiesa.
Se il papa non avesse bloccato la ricerca si sarebbe avuto, quasi certamente, una drammatica spaccatura nella chiesa cattolica (cosa accaduta in alcune chiese anglicane) e la definitiva interruzione di dialogo con la chiesa ortodossa che da sempre considera le donne discepole dei discepoli di Cristo. Certo resta aperto un lacerante interrogativo: per amor di tranquillità si può impedire la ricerca della verità? Ci illudiamo comunque che il ritardo possa essere proficuo in modo che nella chiesa cattolica, ancora fortemente maschilista e patriarcale, si riparta dal basso costruendo comunità a misura della persona umana cosicché il mondo femminile si riconosca anche nella struttura che andrà delineandosi e allora non ci sarà più nessun problema per il loro ministero. Ordinare le donne prete oggi significherebbe probabilmente mettere loro addosso una struttura che mortificherebbe la loro femminilità. ☺
È possibile che una donna acceda al ministero ordinato nella chiesa cattolica? La ricerca è stata bloccata da papa Giovanni Paolo II nel 1995. Con un pronunciamento dal sapore definitivo (almeno per parecchi anni) chiuse ogni discussione sull’argomento escludendo la possibilità dell’ordinazione presbiterale. Il cardinal Martini, allora vescovo di Milano, profondo conoscitore delle Scritture, intravide una possibile apertura per il ministero diaconale invitando il mondo accademico a dirottare la ricerca su tale percorso. I risultati sono ancora scarsi.
Oggettivamente c’è da dire che la Bibbia tace sul ministero femminile per cui il silenzio di Cristo non depone né per l’esclusione né per l’ammissione. Ma un fatto è certo, le donne sono state le prime depositarie dell’evento più importante della vita di Cristo: la risurrezione e Cristo aveva una grande simpatia per le donne. Purtroppo i duemila anni di storia del cristianesimo, influenzati fortemente da misoginia, hanno relegato le donne a margine nella chiesa.
Se il papa non avesse bloccato la ricerca si sarebbe avuto, quasi certamente, una drammatica spaccatura nella chiesa cattolica (cosa accaduta in alcune chiese anglicane) e la definitiva interruzione di dialogo con la chiesa ortodossa che da sempre considera le donne discepole dei discepoli di Cristo. Certo resta aperto un lacerante interrogativo: per amor di tranquillità si può impedire la ricerca della verità? Ci illudiamo comunque che il ritardo possa essere proficuo in modo che nella chiesa cattolica, ancora fortemente maschilista e patriarcale, si riparta dal basso costruendo comunità a misura della persona umana cosicché il mondo femminile si riconosca anche nella struttura che andrà delineandosi e allora non ci sarà più nessun problema per il loro ministero. Ordinare le donne prete oggi significherebbe probabilmente mettere loro addosso una struttura che mortificherebbe la loro femminilità. ☺
È possibile che una donna acceda al ministero ordinato nella chiesa cattolica? La ricerca è stata bloccata da papa Giovanni Paolo II nel 1995. Con un pronunciamento dal sapore definitivo (almeno per parecchi anni) chiuse ogni discussione sull’argomento escludendo la possibilità dell’ordinazione presbiterale. Il cardinal Martini, allora vescovo di Milano, profondo conoscitore delle Scritture, intravide una possibile apertura per il ministero diaconale invitando il mondo accademico a dirottare la ricerca su tale percorso. I risultati sono ancora scarsi.
Oggettivamente c’è da dire che la Bibbia tace sul ministero femminile per cui il silenzio di Cristo non depone né per l’esclusione né per l’ammissione. Ma un fatto è certo, le donne sono state le prime depositarie dell’evento più importante della vita di Cristo: la risurrezione e Cristo aveva una grande simpatia per le donne. Purtroppo i duemila anni di storia del cristianesimo, influenzati fortemente da misoginia, hanno relegato le donne a margine nella chiesa.
Se il papa non avesse bloccato la ricerca si sarebbe avuto, quasi certamente, una drammatica spaccatura nella chiesa cattolica (cosa accaduta in alcune chiese anglicane) e la definitiva interruzione di dialogo con la chiesa ortodossa che da sempre considera le donne discepole dei discepoli di Cristo. Certo resta aperto un lacerante interrogativo: per amor di tranquillità si può impedire la ricerca della verità? Ci illudiamo comunque che il ritardo possa essere proficuo in modo che nella chiesa cattolica, ancora fortemente maschilista e patriarcale, si riparta dal basso costruendo comunità a misura della persona umana cosicché il mondo femminile si riconosca anche nella struttura che andrà delineandosi e allora non ci sarà più nessun problema per il loro ministero. Ordinare le donne prete oggi significherebbe probabilmente mettere loro addosso una struttura che mortificherebbe la loro femminilità. ☺
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