
E’ francesco l’appassionato
O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti prego che tu mi faccia innanzi che io muoia: la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nell’ora della tua acerbissima passione; la seconda, che io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quell’eccessivo amore del quale tu, Figlio di Dio, eri acceso per sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori (Quarta Considerazione sulle stimmate, FF 1919).
Parole accorate di una preghiera che san Francesco avrebbe pronunciato sul monte della Verna, nel giorno della festa dell’esaltazione della santa Croce dell’anno1224 pochi anni prima della sua morte. Sono parole che Francesco pronuncia da uomo tormentato nel corpo e nello spirito. Da uomo malato e sofferente, che vive la quotidiana ed esigente compagnia del dolore. Da uomo che sta sperimentando il rifiuto dei suoi, un uomo solo, messo ai margini, non riconosciuto, non ammirato, non considerato più dai suoi. Da uomo concreto, con carne e cuore nel crogiolo della prova.
Si può continuare ad amare quando il corpo è attraversato dal dolore? Si può continuare ad amare quando si è non amati, quando si è rifiutati, lasciati soli? Si può continuare ad amare quando non si è più riconosciuti, stimati, quando ti reputano inutile?
La risposta a tali domande potrebbe essere la resa, l’isolamento. Ma per Francesco no: “dammi quel dolore e quell’eccessivo amore!”. Rendimi ancor più “uomo” capace di continuare ad amare, ad amare chi non mi ama, con la tenacia di chi non torna indietro, con la gratuità di chi non chiede tornaconto, con la forza di chi crede che veramente si può amare oltre la soglia dell’umanamente possibile. Di amare ancora chi delude e ferisce, chi abbandona, chi tradisce e mai smettere di amare questa vita anche se appare più fragile, precaria, scossa dalla paura, dall’incertezza e dalla mancanza di speranza; dammi di amare gli altri, ogni altro senza paure con un amore nuovo, dimentico e disponibile. Dammi di essere pronto ogni volta a ricominciare.☺