È possibile che i nostri politici, oltre che romperci i coglioni, debbano usare la TV pubblica per ammollarci delle tremende scorregge? Non facciamo in tempo ad accendere il televisore che quelle tremende facce da culo sono già lì a riempirci le case delle loro nauseabonde flatulenze condite di rumori intestinali: eppure paghiamo il canone, avremmo diritto quanto meno a non sentire la puzza.
Hanno avuto un anno di tempo per studiare un provvedimento che consentisse ai lavoratori molisani di non finire sul lastrico e oggi si scopre che ciò che avevano già scampanato su tutti i mezzi d’informazione come cosa fatta, altro non era che una bufala. La puzza anche questa volta l’avevamo avvertita con l’approvazione della legge finanziaria dove non si fa parola del Molise.
Così come avevamo capito che ci sarebbero state resistenze ad includere nel decreto “mille proroghe” la restituzione di quanto dovuto dai molisani allo Stato. Si è trattato di errore tecnico, dicono loro; mancavano i soldi, diciamo noi. Non si è capito bene se Prodi ha preso in giro Di Pietro o se il capo dell’Italia dei Valori ha preso in giro noi. In ogni caso quando si è nella merda è bene non agitarsi troppo per evitare che si senta la puzza.
I parlamentari molisani del centro sinistra che per la verità mai si sono occupati di eventi sismici, prima hanno tentato di addossare ogni colpa al Presidente della Regione, poi, annusato l’olezzo del loro parlare, si sono rammaricati del fatto che, non avendo uno strapuntino a Palazzo Chigi, poco avrebbero potuto fare; tuttavia si faranno sentire quando il provvedimento arriverà al loro cospetto. La cosa ci preoccupa non poco, non fosse altro che tornare alle elezioni metterebbe a rischio anche la riconferma dei parlamentari del PD ed il loro futuro politico ci preme prima di ogni altra cosa: ogni tanto ci consentiamo qualche puzza anche noi. Vorremmo tuttavia provare a dare una lettura “dietrologica” di tutta la vicenda.
Negli ultimi tempi il Ministro Di Pietro, sempre per motivi istituzionali, ha provato, e ci è anche riuscito, visti gli apprezzamenti che ogni giorno gli provengono dagli uomini e dalle donne del centro destra, ad instaurare un clima disteso con il Presidente della Regione, Michele Iorio; ha sottoscritto con lui atti importanti e, per consacrare l’evento, lo ha anche invitato nella sua cittadina per parlare di sviluppo e di infrastrutture. Peccato che le sue idee di sviluppo e di viabilità non coincidano esattamente con i programmi del centro sinistra di questa Regione, che vuole sì una strada importante che l’attraversi ma non un’autostrada: questo il motivo nobile. Poi ve ne è un altro meno dichiarato in pubblico: Di Pietro si è messo in proprio e usando le istituzioni lavora perché il Molise diventi la casa dell’Italia dei Valori. Alla luce di questa ipotesi è più facile capire perché il Ministro delle Infrastrutture, sul decreto “mille proroghe”, sia rimasto col cerino in mano, altro che errore tecnico. Il Presidente Prodi ha emesso l’Ordinanza di differimento della restituzione di tributi e contributi e i molisani hanno capito che Di Pietro è solo il capo di un piccolo partito, non può fare tutto da solo.
Da bambino non credevo che la befana esistesse, oggi ci credo e non sono il solo.
È da oltre cinque anni che ho ritrovato il gusto, il sei di gennaio, di appendere la calza sotto il camino e siccome ho una certà età, non le chiedo di portarmi giocattoli, né cioccolatini e neanche il becco di un quattrino, ma solo cenere e carbone. Saranno i sensi di colpa per il mio ostinato spirito di contraddizione verso coloro che vincono sempre, sarà per il fatto che non ci riesco proprio ad abbandonare il campo dei vinti, quando slaccio la calza dal camino e la scuoto, dopo solo un istante di esitazione, l’attimo della verità: la polvere grigia mista a carbone mi inebria consentendo al sonno di proteggermi. ☺
È possibile che i nostri politici, oltre che romperci i coglioni, debbano usare la TV pubblica per ammollarci delle tremende scorregge? Non facciamo in tempo ad accendere il televisore che quelle tremende facce da culo sono già lì a riempirci le case delle loro nauseabonde flatulenze condite di rumori intestinali: eppure paghiamo il canone, avremmo diritto quanto meno a non sentire la puzza.
Hanno avuto un anno di tempo per studiare un provvedimento che consentisse ai lavoratori molisani di non finire sul lastrico e oggi si scopre che ciò che avevano già scampanato su tutti i mezzi d’informazione come cosa fatta, altro non era che una bufala. La puzza anche questa volta l’avevamo avvertita con l’approvazione della legge finanziaria dove non si fa parola del Molise.
Così come avevamo capito che ci sarebbero state resistenze ad includere nel decreto “mille proroghe” la restituzione di quanto dovuto dai molisani allo Stato. Si è trattato di errore tecnico, dicono loro; mancavano i soldi, diciamo noi. Non si è capito bene se Prodi ha preso in giro Di Pietro o se il capo dell’Italia dei Valori ha preso in giro noi. In ogni caso quando si è nella merda è bene non agitarsi troppo per evitare che si senta la puzza.
I parlamentari molisani del centro sinistra che per la verità mai si sono occupati di eventi sismici, prima hanno tentato di addossare ogni colpa al Presidente della Regione, poi, annusato l’olezzo del loro parlare, si sono rammaricati del fatto che, non avendo uno strapuntino a Palazzo Chigi, poco avrebbero potuto fare; tuttavia si faranno sentire quando il provvedimento arriverà al loro cospetto. La cosa ci preoccupa non poco, non fosse altro che tornare alle elezioni metterebbe a rischio anche la riconferma dei parlamentari del PD ed il loro futuro politico ci preme prima di ogni altra cosa: ogni tanto ci consentiamo qualche puzza anche noi. Vorremmo tuttavia provare a dare una lettura “dietrologica” di tutta la vicenda.
Negli ultimi tempi il Ministro Di Pietro, sempre per motivi istituzionali, ha provato, e ci è anche riuscito, visti gli apprezzamenti che ogni giorno gli provengono dagli uomini e dalle donne del centro destra, ad instaurare un clima disteso con il Presidente della Regione, Michele Iorio; ha sottoscritto con lui atti importanti e, per consacrare l’evento, lo ha anche invitato nella sua cittadina per parlare di sviluppo e di infrastrutture. Peccato che le sue idee di sviluppo e di viabilità non coincidano esattamente con i programmi del centro sinistra di questa Regione, che vuole sì una strada importante che l’attraversi ma non un’autostrada: questo il motivo nobile. Poi ve ne è un altro meno dichiarato in pubblico: Di Pietro si è messo in proprio e usando le istituzioni lavora perché il Molise diventi la casa dell’Italia dei Valori. Alla luce di questa ipotesi è più facile capire perché il Ministro delle Infrastrutture, sul decreto “mille proroghe”, sia rimasto col cerino in mano, altro che errore tecnico. Il Presidente Prodi ha emesso l’Ordinanza di differimento della restituzione di tributi e contributi e i molisani hanno capito che Di Pietro è solo il capo di un piccolo partito, non può fare tutto da solo.
Da bambino non credevo che la befana esistesse, oggi ci credo e non sono il solo.
È da oltre cinque anni che ho ritrovato il gusto, il sei di gennaio, di appendere la calza sotto il camino e siccome ho una certà età, non le chiedo di portarmi giocattoli, né cioccolatini e neanche il becco di un quattrino, ma solo cenere e carbone. Saranno i sensi di colpa per il mio ostinato spirito di contraddizione verso coloro che vincono sempre, sarà per il fatto che non ci riesco proprio ad abbandonare il campo dei vinti, quando slaccio la calza dal camino e la scuoto, dopo solo un istante di esitazione, l’attimo della verità: la polvere grigia mista a carbone mi inebria consentendo al sonno di proteggermi. ☺
È possibile che i nostri politici, oltre che romperci i coglioni, debbano usare la TV pubblica per ammollarci delle tremende scorregge? Non facciamo in tempo ad accendere il televisore che quelle tremende facce da culo sono già lì a riempirci le case delle loro nauseabonde flatulenze condite di rumori intestinali: eppure paghiamo il canone, avremmo diritto quanto meno a non sentire la puzza.
Hanno avuto un anno di tempo per studiare un provvedimento che consentisse ai lavoratori molisani di non finire sul lastrico e oggi si scopre che ciò che avevano già scampanato su tutti i mezzi d’informazione come cosa fatta, altro non era che una bufala. La puzza anche questa volta l’avevamo avvertita con l’approvazione della legge finanziaria dove non si fa parola del Molise.
Così come avevamo capito che ci sarebbero state resistenze ad includere nel decreto “mille proroghe” la restituzione di quanto dovuto dai molisani allo Stato. Si è trattato di errore tecnico, dicono loro; mancavano i soldi, diciamo noi. Non si è capito bene se Prodi ha preso in giro Di Pietro o se il capo dell’Italia dei Valori ha preso in giro noi. In ogni caso quando si è nella merda è bene non agitarsi troppo per evitare che si senta la puzza.
I parlamentari molisani del centro sinistra che per la verità mai si sono occupati di eventi sismici, prima hanno tentato di addossare ogni colpa al Presidente della Regione, poi, annusato l’olezzo del loro parlare, si sono rammaricati del fatto che, non avendo uno strapuntino a Palazzo Chigi, poco avrebbero potuto fare; tuttavia si faranno sentire quando il provvedimento arriverà al loro cospetto. La cosa ci preoccupa non poco, non fosse altro che tornare alle elezioni metterebbe a rischio anche la riconferma dei parlamentari del PD ed il loro futuro politico ci preme prima di ogni altra cosa: ogni tanto ci consentiamo qualche puzza anche noi. Vorremmo tuttavia provare a dare una lettura “dietrologica” di tutta la vicenda.
Negli ultimi tempi il Ministro Di Pietro, sempre per motivi istituzionali, ha provato, e ci è anche riuscito, visti gli apprezzamenti che ogni giorno gli provengono dagli uomini e dalle donne del centro destra, ad instaurare un clima disteso con il Presidente della Regione, Michele Iorio; ha sottoscritto con lui atti importanti e, per consacrare l’evento, lo ha anche invitato nella sua cittadina per parlare di sviluppo e di infrastrutture. Peccato che le sue idee di sviluppo e di viabilità non coincidano esattamente con i programmi del centro sinistra di questa Regione, che vuole sì una strada importante che l’attraversi ma non un’autostrada: questo il motivo nobile. Poi ve ne è un altro meno dichiarato in pubblico: Di Pietro si è messo in proprio e usando le istituzioni lavora perché il Molise diventi la casa dell’Italia dei Valori. Alla luce di questa ipotesi è più facile capire perché il Ministro delle Infrastrutture, sul decreto “mille proroghe”, sia rimasto col cerino in mano, altro che errore tecnico. Il Presidente Prodi ha emesso l’Ordinanza di differimento della restituzione di tributi e contributi e i molisani hanno capito che Di Pietro è solo il capo di un piccolo partito, non può fare tutto da solo.
Da bambino non credevo che la befana esistesse, oggi ci credo e non sono il solo.
È da oltre cinque anni che ho ritrovato il gusto, il sei di gennaio, di appendere la calza sotto il camino e siccome ho una certà età, non le chiedo di portarmi giocattoli, né cioccolatini e neanche il becco di un quattrino, ma solo cenere e carbone. Saranno i sensi di colpa per il mio ostinato spirito di contraddizione verso coloro che vincono sempre, sarà per il fatto che non ci riesco proprio ad abbandonare il campo dei vinti, quando slaccio la calza dal camino e la scuoto, dopo solo un istante di esitazione, l’attimo della verità: la polvere grigia mista a carbone mi inebria consentendo al sonno di proteggermi. ☺
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