
Grandi colombe bianche
Il genere Magnolia, a cui appartengono diverse specie, tutte legnose e tutte ornamentali, è uno dei più antichi comparsi sulla Terra: la famiglia delle Magnolacee, dell’ordine delle Policarpiche, è conosciuta fin dal Cretaceo dell’era Mesozoica. Se ne conservano tracce dai tempi più remoti della preistoria ed è stata rilevata l’esistenza di oltre 80 specie fossili che risalgono a 95 milioni di anni fa, tanto che i botanici considerano la magnolia un fiore “primitivo”. Il nome del genere le fu attribuito da Linneo in onore di un grande botanico francese, Pierre Magnol, direttore dell’orto botanico di Montpellier e autore di diverse opere. Quanto alle specie, le principali sono:
– stellata, sicuramente la più rustica, che fiorisce a inizio primavera con numerosi piccoli fiori a stella;
– macrophylla, a foglie caduche;
– acuminata, tipico albero da parco;
– grandiflora a foglie sempreverdi, che fiorisce nella tarda estate (da luglio a settembre) e il cui epiteto specifico allude alla straordinaria grandezza dei fiori.
La magnolia grandiflora, di cui ci occupiamo in questo articolo, è un albero sempreverde con crescita lenta, alto fino a 25-30 metri e molto longevo, che può diventare plurisecolare. Ha corteccia di colore marrone scuro, più chiaro nei rami giovani, e con l’ invecchiamento si può spaccare in piccole lamine. Le foglie, ellittiche oppure ovate, lunghe circa 20-30 cm, sono rigide di un bel verde scuro nella parte superiore, lucide e con una leggera peluria color ruggine nella pagina inferiore. Le foglie, perenni, sono così coriacee da crepitare al minimo soffio di vento e sotto la pioggia. I fiori, che possono raggiungere una larghezza di 30 centimetri, sono solitari, molto profumati, e manifestano la loro splendida bellezza nel pieno dell’estate. La scrittrice e botanica inglese Vita Sackville-West, nei versi del suo poemetto The Garden, uscito nel 1946 (Il giardino, trad. di Silvia Bre, Roma, Elliot, 2013) li definiva “grandi colombe bianche posate tra le foglie scure”. Diversi esemplari di magnolia si possono ancora ammirare nei Giardini del Castello di Sissinghurst nel Kent, i più visitati oggi in Inghilterra: fu lei stessa a crearli mettendo in pratica i suggerimenti che dispensava attraverso la sua rubrica di giardinaggio nel giornale The Observer e che hanno profondamente influenzato l’arte del cosiddetto giardino all’inglese. Al pari del gigantesco fiore, anche il frutto attira l’attenzione con la sua forma, che ricorda quella di una pigna; si tratta di un cono legnoso di colore marrone che matura durante l’autunno e produce semi lucenti circondati da un arillo rosso.
Questo albero vegeta bene in terreni privi di calcare e ricchi di torba, resiste all’ inquinamento e a brevi gelate, e necessita di un ambiente soleggiato e un clima mite. Per prendersi cura di questa pianta è essenziale avere a disposizione un giardino o comunque uno spazio aperto non occupato già da troppe piante ravvicinate. A causa delle radici invadenti che nel tempo possono creare danni si suggerisce inoltre di impiantarla lontano delle abitazioni. Non richiede particolari cure e va innaffiata solo nei periodi di lunga siccità. Per mantenere la sua maestosa forma, a chioma piramidale, e per tenere il suo sviluppo sotto controllo, si consiglia di effettuare una potatura una volta all’ anno, preferibilmente dopo la fioritura. È possibile coltivare la grandiflora anche in vaso, sebbene non si tratti di una pianta da appartamento, utilizzando un vaso di grandi dimensioni, di almeno 60 cm di diametro, per permettere alle radici di espandersi adeguatamente.
La magnolia, usata principalmente come pianta ornamentale, ha legno compatto e duro, talvolta usato in falegnameria per la sua facilità di lavorazione e per la durata nel tempo, e fornisce carboncini da disegno. La sua corteccia ha proprietà toniche e febbrifughe. I grandi fiori bianchi, i cui petali sono commestibili, possono essere fritti, anche impanati. La grandiflora non è considerata una pianta velenosa per l’uomo o per gli animali domestici (cani e gatti). Tuttavia è importante sapere che alcune sue parti, come le foglie e i semi rossi e lucenti, che attirano diverse specie di uccelli, possono causare, se ingeriti, lievi disturbi gastrointestinali.
Non mancano leggende legate a questo fiore spettacolare. La più bella è quella delle “due magnolie”. Si narra che la pianta fosse formata da una parte esterna, il corpo, e una interna, che rappresenta l’anima e il cuore. Un giorno la magnolia si innamorò di un’azalea gialla che era cresciuta al suo fianco. Non essendo corrisposta il suo cuore si spezzò in due e si originarono così due alberi: l’alta magnolia grandiflora, che tende i suoi rari fiori sui rami ricoperti di foglie sempreverdi per mostrare la sua forza; e la magnolia stellata senza foglie, con i suoi piccoli fiori bianchi, fragili come il suo cuore senza speranza.
Nel linguaggio dei fiori rappresenta purezza e pudore, dignità e perseveranza, oltre a essere considerata simbolo di fortuna e solidità economica: per questo motivo in passato veniva piantata frequentemente nei giardini delle case.☺