Il verso della tortora
Rimane l’osso ancorato alla radice
il resto andato in briciole d’arrosto.
Così freddo stamane
che anche le tortore hanno virato altrove.
La tettoia delle attese plumbee
non risuona del solito grugare.
Provo a immaginare quel verso
cambiando prospettiva
identico gemito sulla carta.
– In salamoia olive grandi quanto un uovo -.
Non depongono più sul ballatoio
finiranno sparse anch’esse
prive del solo albero non ancora rimosso.
Rimane l’osso ancorato alla radice
il resto andato in briciole d’arrosto.
Né ho mai creduto che l’avverso mutamento
espropriasse l’ancoraggio
– troppa grazia, sant’Antonio -.
D’uomo il danno se quel tetto d’embrici rossi
resterà per sempre orfano nel suo verso migliore.
Sversamento d’inchiostro acido, più del freddo.
Je suis colomba tortora passero rondine, albero.
Eppure, ancora maschere.