indice del numero di gennaio 2024 http://www.lafonte.tv/
la fonte
indice del numero di gennaio 2024 http://www.lafonte.tv/
In questo numero:
– foto di copertina: “Autonomia meridionale?”
di Guerino Trivisonno
– servire è amare
di Carlo A. Roberto
– poesia “blu cobalto”
di Mara Carissimi
– mettiamoci al lavoro (Lettera aperta per ridestare le coscienze)
di Antonio Di Lalla
– c’è una bibbia originale?
di Michele Tartaglia
– farsi capire
di Dario Carlone
– pittura: “i bambini vittime innocenti”
di Ana Maria Erra Guevara
– bel paese
di Rossano Pazzagli
– la mala pianta della solitudine
di Famiano Crucianelli
– il pnrr non abita qui
di Marco Branca
– se non termoli, chi?
di Patrizia Manzo
– tela: “Rinascita”
di www.su-mi.org
– una ventata
di Domenico D’Adamo
– parole incrociate
di Paolo De Stefanis
– termoli la mia città
di Tina De Michele
– il sogno di king
di Enzo Bacca
– appunti per il nuovo anno
di Marcella Stumpo
– lettere dal carcere (I parte)
di Laura De Noves
– la sera e la speranza
di Alessandro Fo
– la forza della solidarietà
di Christiane Barckhausen-Canale
– riannodare la storia
di Luciana Zingaro
– poetica verista
di Gaetano Jacobucci
– pittura: “nulla è stato più come prima”
di Antonio Scardocchia
– fiero di accogliere e aiutare
di Gabriella de Lisio
– perché Marilyn
di Loredana Alberti
– un genocidio dinanzi ai nostri occhi
di Franco Novelli
– la società delle paure
di Michele Blanco
– cop 28: dai proclami ai fatti
di Andrea Barsotti
– molise, città-campagna ideale
di Pasquale Di Lena
– foto: “Natura ospitale”
di Antonietta Parente
– larino: festa di san pardo due proposte
di Antonio Di Lalla
– coraggio di osare
di Lucia Berrino
– i manufatti di Cleofino Casolino: “ATTESA”
di Cleofino Casolino
– la maggiorana odorosa
di Gildo Giannotti
– libri: “GRANDE MERAVIGLIA” di Viola Ardone
di Dario Carlone
– il dio inedito
di Silvio Malic
– luce e mistero
di Filomena Giannotti
– la presidente giorgia meloni
di Domenico D’Adamo
editoriale
mettiamoci al lavoro (Lettera aperta per ridestare le coscienze)
– di Antonio Di Lalla a pag.3
Un nuovo anno è sempre carico di speranze ma se si dovesse affrontare il 2024 sviluppando le politiche sociali, economiche e belliche avviate nel 2023 sarebbe meglio passare direttamente al 2025. Perché non accada che si proceda di male in peggio, con ostinazione è necessario ridestare le coscienze, lottare con tutte le forze per un mondo altro da questo che stiamo costruendo.
Pace