Indice del numero 153 – Settembre 2018
In questo numero:
– il respiro della rugiada divina
di Rosalba Manes
– il furto della speranza (Lettera aperta agli amministratori locali)
di Antonio Di Lalla
– l’adesione vera a dio
di Michele Tartaglia
– azioni di disturbo
di Dario Carlone
-Scatto d’autore: “Molise: quando il popolo sente il potere vacilla?“
di Guerino Trivisonno
– la pedofilia nella chiesa(Lettera di papa Francesco al popolo di Dio)
di Redazione
– pasolini e il ’68
di Famiano Crucianelli
– addio meticciato
di Marco Branca
– costruttori del nostro futuro
di Maurizio Corbo
– grandi opere
di Marcella Stumpo
– cambiamento o imbarbarimento?
di Tina De Michele
– Fotografia: “Domani”
di Greta Polimene
– in difesa della legge basaglia
a cura di Redazione
– liscione sicuro
a cura del comitato “liscione sicuro”
– di nuovo settembre
di Christiane Barckhausen-Canale
– tela: “parole vive”
– un dialogo spezzato
di Rossano Pazzagli
– stato di emergenza
di Davide Vitiello
– il piacere di visitare il molise: (Montorio nei Frentani )
di Pietro La Serra
– il lavoro dell’insegnante
di Gabriella de Lisio
– la preistoria del XXI secolo
di Remo Stefanelli
– il ponte di genova
di Antonio De Lellis
– il piacere di visitare il molise: (Roccavivara)
di Pietro La Serra
– se le persone…
a cura di Redazione
– dolore e rabbia
di Franco Novelli
– rosso pomidoro: un giorno un’estate
di Enzo Bacca
– apprezzamenti o molestie?
di Mara Mancini
– l’area matesina
di Angelo Sanzò
– basta un “clic”
di Franco Pollutri
– il cimitero dei senza nome
di Enzo Bacca
– una pianta dall’aroma pungente
di Gildo Giannotti
– energia pulita e accessibile
di Silvio Malic
– litania della non violenza
a cura di Peppe Sini
– homo sum
di Filomena Giannotti
– il ministero delle stupidità
di Domenico D’Adamo
il furto della speranza (Lettera aperta agli amministratori locali)
di Antonio Di Lalla a pag. 3
La terra è tornata a tremare sotto i nostri piedi. L’angoscia e l’impotenza, sperimentate nel 2002 e mai completamente sopite, sono esplose più forti che mai. Allora accadde tutto all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, ora siamo su una graticola a fuoco lento, sempre con il terrore che possa accadere il peggio.