Insieme in solitudine
3 Giugno 2015 Share

Insieme in solitudine

E c’erano uccelli su un ramo, quella mattina. Accorgiti ora degli uccelli su quel ramo, che ti stanno guardando. Perché lo so che tu la posta la apri in veranda. E lì ci sono gli uccelli. Che ti guardano. Che non cantano. Come puoi dire che gli uccelli cantano? Parlano, gli uccelli. E non sono nemmeno prevedibili, andrebbero ascoltati bene. Potrebbero portar da mangiare ai figli e intanto raccontargli di quanto sia bello il mare. Lo conoscono il mare, credimi. Sanno vedere più di noi gli animali, fidati. Ora tu sei lì, in mezzo alle tue piante, e vedi i fiori, e senti la pace. Loro vedono più di noi, pensaci. Io sono qui, dove termina un ruscello e guardo i pesci che si rincorrono e sento il vento tra i capelli. E ti scrivo.

Ti scrivo perché mi manchi e la cosa mi sorprende. Mi infastidisce, forse. E vorrei averti qui. Ma andando via sei stato meglio di quanto lo fossi stato con me, e non dirmi che mi sbaglio perché non ti crederei. Credo a quello che non viene detto, alle cose che non si possono spiegare. La tua mancanza non si può spiegare. Sono un’egoista, l’hai sempre saputo. E non amando me, non posso amare un altro. Amo la mia solitudine, che non si può spiegare. É stata mia compagna di vita fin quando non ti ho trovato e da quando ti ho perso. Non saresti potuto essere come lei. Ho evitato che tu andassi alla ricerca di risposte poiché io avevo già trovato la soluzione. Se guardi quei rami intrecciati di fronte a te, capisci come avrei voluto fossimo stati per tutta la vita. Insieme senza dirci nulla. Insieme ma soli. Insieme in solitudine.

Sola mi sento più forte. Perché sola sono senza emozioni. Sola non mi perdo mentre con te mi sarei persa. Sei stato per me come quegli oggetti costosi che sai di poterti permettere solo se chiedi prestiti. Solo che poi la vita non accetta compromessi, non cede ai ricatti. Sola non mi perdo mentre tu mi avresti fatta prigioniera. E non scuotere la testa, te l’avrei concesso io. Da sola sono senza domande, senza dubbi, senza passioni, senza lacrime. E non dirmi che non ha senso vivere in questo modo perché, sai, non mi interessa trovare un senso. E voglio essere come quello scoiattolo che mi sta guardando, ed ora che lo vedo penso a quanta bellezza sfugge agli umani. Penso a quanti stringono la sabbia in un pugno. Quanta gliene può restare tra le dita? Penso a quel mondo crudele, corrotto e triste nel quale vivi tu. Come puoi vivere in quel mondo? E ascolto l’acqua che si muove nel suo letto e raccolgo fragole. Qui non si sentono grida e non si sentono rumori. Cerca un posto del genere e prova a capirmi. Un posto dove l’alba ti sveglia e le stelle ti aiutano a non aver paura della notte. Un posto dove non sia mai buio. Qui è sempre tutto molto colorato. Qui è paradiso.

Ti penso, sai. Ti immagino e ti sogno. Ma nel sogno è tutto così dolcemente silenzioso. E siamo proprio simili a quei due rami, io e te. Qui non ci sono macchine che corrono, negozi che chiudono, case che cadono. Qui non c’è fretta, non ci sono orari, non ci sono scadenze. E sembra quasi che non ci fossi neanch’io. E sento le mani fredde, ma la cosa non mi dispiace. Non mi dà fastidio. Perché mi sento così leggera, e mi piace. Qui è paradiso. E se vogliamo vivere così, possiamo farlo. Insieme in solitudine. Perché ho sempre pensato ad una vita così per noi. E possiamo averla solo stando lontani. Perché ti basta chiudere gli occhi, per avermi con te. ☺

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