Kamal, 10 anni
Ero ombra
mentre carezzavo i tuoi capelli
a Gino Strada
Ero ombra
mentre carezzavo i tuoi capelli
fino a sera tarda, ogni giorno,
seduto all’angolo della stanza
senza pareti
ogni notte vegliavo il sonno
illuminato dai bengala
intorno le macerie.
Il battito al lumicino
e la calda mano stretta alla mia
– senza un lamento –
tenui sussulti di speranza
istanti legati all’esile filo.
Intermittenza di vita, ogni giorno.
Occhi sublimi, scuri
sulle punte dell’ultima infinita danza
verso l’oltre, oltre quella granata
confine al buio.
Kabul e lì, ai tuoi piedi
dove sei nato,
a noi una croce di rabbia
rossa sul petto
– cuore luce perdono –
e l’ultimo atto d’amore-
il bianco delle nostre divise
a coprire quel volto.
Kamal, dieci anni
giocava al sole.