
La cattedrale di messina
La Cattedrale di Messina, ricostruita dopo il rovinoso terremoto del 1908 secondo il progetto di Francesco Valenti che intendeva riportarla all´originario assetto normanno, fu inaugurata il 14 agosto 1929. L´ arcivescovo, Angelo Paino, aveva previsto la realizzazione della decorazione musiva delle pareti della basilica, assegnando l´incarico per la realizzazione dei cartoni a Rodolfo Villani ma l´apposita Commissione di esperti, riunita per esaminarne i bozzetti, bocciò il progetto ed ordinò la distruzione delle decorazioni, in parte già collocate, in quanto ritenute inidonee all´edificio e al ciclo dei mosaici medievali.
Monsignor Angelo Paino si affrettò ad affidare nuovamente il complesso incarico della decorazione del duomo di Messina ad uno dei più quotati pittori dell´ epoca, Giulio Aristide Sartorio (Roma, 1860-1932), che il 16 settembre 1930 firmò il contratto per l´esecuzione dei mosaici della Cattedrale, impegnandosi a consegnare i bozzetti dell’intera decorazione nel gennaio del 1931.
Sartorio si appassionò all´impresa dedicandosi allo studio delle vicende storiche della basilica e della città ma, a causa di una grave malattia che lo colpì, i lavori proseguirono a rilento ed il 7 luglio 1932 riuscì a consegnare i tredici bozzetti su carta di tutti i mosaici ed i cartoni per la Gloria della Vergine tra angeli e santi della controfacciata.
Genesi decorativa
Giulio Aristide Sartorio non si preoccupò di adeguare le raffigurazioni allo stile dei mosaici medievali ma si concentrò sull´armonia complessiva dell´ insieme e sulla vivacità delle singole storie, coniugando i caratteri dell’arte medievale, sfondi oro e iscrizioni esplicative, fon- dendoli con il realismo dei volti e con elementi grafici coniugati dalla cultura simbolista. La morte prematura dell´ artista impedì la realizzazione dei mosaici che, se fossero stati completati, avrebbero costituito un´ opera unica nel panorama dell´arte sacra italiana del Novecento.
L´intera serie dei bozzetti di Sartorio e le grandi tele smontate del “cartone” si trovano presso il Seminario Arcivescovile di Messina. A questa interessante produzione si affiancano numerosi disegni preparatori, in parte conservati alla Galleria Nazionale d´ Arte Moderna di Roma ed in parte presso gli eredi del pittore, fondamentali per ricostruire la genesi di tale ciclo decorativo che costituisce un documento straordinario della produzione ul- tima del pittore, la cui attività solo di recente è stata largamente rivalutata da parte della critica.☺