la scappatella di iorio
13 Aprile 2010 Share

la scappatella di iorio

 

Qualcuno pensa che Berlusconi sia deluso di Iorio per la conduzione del Molise nel dopo terremoto: estensione dell’area del cratere a dismisura e utilizzo dei fondi dell’art. 15 per lo sviluppo dell’economia nelle zone del terremoto.

Veniamo ai fatti: il decreto che ha esteso l’area del cratere da 14 a 82 comuni è stato sottoscritto dal commissario Iorio nel febbraio 2003 e la delibera n. 32, quella che assegna allo stesso commissario i fondi per finanziare gli interventi previsti dall’art. 15 dell’ordinanza 3269, è stata assunta dal CIPE su proposta del Ministero dell’Economia, nel 2004.

All’epoca dei fatti, Presidente del Consiglio era l’attuale Capo del Governo, e, a Capo della Protezione Civile, c’era l’attuale sottosegretario di Stato, Guido Bertolaso.

Solo qualche ingenuo può pensare che Iorio abbia assunto decisioni tanto importanti senza che il suo Capo ne sapesse nulla. È possibile che l’Unto del Signore e l’esimio professor Tremonti si siano assopiti nel parco sentimentale di Ururi tra patate turchesche e piante officinali mentre il commissario era intento a ripopolare di seppie l’Adriatico a bordo del catamarano regalato alla ditta “La Rivera”?

Il piano di sviluppo previsto dal famoso art. 15 dell’Ordinanza sopra citata, approvato da Iorio e dalla sua Giunta, senza passare per il Consiglio Regionale, è stato concordato con il Ministero dell’Economia, allora guidato dall’integer- rimo Tremonti, nemico giurato degli sprechi nella pubblica amministrazione e nel mezzogiorno d’Italia. È possibile che il dr. Bertolaso, “uno dei migliori servitori dello Stato”, non si sia accorto che il Commissario Iorio esercitava i suoi poteri straordinari sull’intero territorio regionale, senza che ne fosse dichiarato lo stato di emergenza?

È il caso di ricordare che la Provincia di Isernia non è stata colpita né dal terremoto né dall’alluvione, anche se poi ha beneficiato dei finanziamenti previsti dall’art. 15, così come è doveroso informare che la struttura commissariale ha stimato interventi di riparazione e costruzione per un ammontare di oltre tre miliardi di euro di cui ben due terzi per opere fuori dal cratere, appunto quelle individuate dal commissario e non dalla Protezione Civile.

Naturalmente si tratta solo di aspirazioni perché fino ad oggi sono state finanziate opere per 360 milioni di euro che divisi per sei – gli anni trascorsi dal tragico evento – fanno circa 60 milioni all’anno e moltiplicati per 50 – gli anni che occorrono per ottenere la somma di 3 miliardi di euro – fanno giusto mezzo secolo, il tempo che impiegheremo per concludere i lavori.

Il “modello Molise” era e resta il comune di San Giuliano di Puglia, le sue case, la sua scuola da dodici milioni di euro per no- vantanove ragazzi, l’U- niversità, non si sa per chi, la sua piscina da venticinque metri: gli altri non esistono, non fanno notizia. Per tutti gli altri si tratta di aspirazioni e il presidente Berlusconi è stato chiaro quando a San Giuliano, incontrando i sindaci del cratere, ha comunicato, con gli occhi pieni di lacrime, che di soldi per il terremoto nei prossimi anni non ce ne saranno, per via della disastrosa situazione finanziaria in cui versa il Paese, ereditata da quelli che hanno governato prima di lui; intanto il sub commissario continua a confidare nella sensibilità del Ministro dell’Economia almeno per non fermare i lavori in corso, pur sapendo, e lo sanno anche i Sindaci, che “non c’è trippa per gatti”: nella migliore delle ipotesi, l’unica concessione sarà un intervento su tributi e contributi non ancora rimborsati allo Stato, giusto per pareggiare i conti con Marche ed Umbria.

 Il premier ha dimenticato di ringraziare Iorio a San Giuliano non per le vicende del post sisma; lo sa bene che quelle decisioni, i due, le hanno condivise insieme quando ancora si chiamavano amabilmente Silvio e Michele e non lo ha fatto neanche perché Iorio ha messo in ginocchio la regione che sgoverna da sette anni: questi sono argomenti che lo annoiano. La scappatella di Iorio con il nemico giurato di Silvio ha incrinato irrimediabilmente il loro rapporto e i risultati alle ultime elezioni nel Molise ne sono la prova. Farebbe bene l’ex Ministro molisano, invece di adescare personaggi improbabili dello schieramento opposto al suo, ad occuparsi dei suoi corregionali che hanno l’unico torto di averlo votato. ☺

 

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