Le fontane del bernini
7 Gennaio 2022
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Le fontane del bernini

La città di Roma subisce un processo di ampliamento e trasformazione urbanistica in chiave Barocca nel corso del Seicento. Gian Lorenzo Bernini realizza per diverse piazze romane delle fontane, svolgendo un ruolo decisivo nell’interpretare lo spazio e la funzione dell’ acqua. L’acqua in quanto dotata di movimento e luce ha la forza di dare valore alle forme scolpite. Le fontane del Bernini offrono al visitatore uno spettacolo per stupire, ogni volta, con evoluzioni a sorpresa.

Uno dei temi fondamentali della poetica berniniana, particolarmente presente nelle sue fontane, è la fusione tra lo spazio e le forme della natura, una natura quiete, benefica e dinamica. Le fontane a vasca bassa lasciano protagonista l’acqua che, nel barocco, indica vitalità, dinamismo, metamorfosi, evoluzione continua. E così l’acqua nelle fontane del Bernini diviene spettacolo con la sua fluidità e quella delle forme scultoree che, stimolando le sensazioni estetiche dello spazio circostante, danno via libera a un movimento-gioco illusionistico nella rappresentazione dello stesso.

La caratteristica del barocco romano è il movimento in spazi dinamici: spirali, superfici concave e convesse, niente è più fermo e stabile. L’acqua è la metamorfosi della realtà in continua trasformazione. Sarà il movimento ellittico il modello spaziale che affascinerà l’artista barocco, nello stesso modo in cui il cerchio e la centralità prospettica affascinava quello rinascimentale.

La Barcaccia

In ordine cronologico la prima realizzazione è la Fontana della Barcaccia (1628-29) eseguita in collaborazione con il padre Pietro. Collocata ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti in Piazza di Spagna, e a forma di barca, è progettata all’interno di una seconda barca a forma ellittica. Il committente è Papa Urbano VIII (Barbe- rini). Secondo la tradizione il motivo ispiratore della fontana sarebbe stato il ritrovamento in secca, al centro di Roma nel 1598, del relitto di una imbarcazione, a seguito di una esondazione del Tevere al centro della piazza; da qui deriverebbe il nome “Barcaccia”.

Fontana del Tritone

Papa Urbano VIII commissiona (1642-43) a piazza Barberini la Fontana del Tritone. Le soluzioni che Bernini adotta risultano elegantemente elaborate, con decorazioni curate nei minimi dettagli. Il gruppo scultoreo emerge dall’acqua, si proietta verso l’alto grazie al soffio energico del Tritone. Il getto d’acqua fuoriesce dalla conchiglia che tiene tra le mani e ricade nella enorme conchiglia sottostante sorretta da delfini. L’effetto espressivo dell’opera è tra i più spettacolari realizzati dal Bernini.

Fontana delle Api

La Fontana delle Api (1643) più nascosta, all’angolo di piazza Barberini con via Veneto, è forse una delle opere più modeste del Bernini, la cui funzione era quella di abbeveratoio per i cavalli. Dedicata a Papa Urbano VIII, la fontana è adornata da stemmi con le api, emblema della famiglia Barberini.☺

 

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