Lodato sii, per messor lo frate sole
Il Sole è da sempre e da tutti considerato come quella fonte di luce fondamentale che serve ad orientare i nostri giorni ed anche a rivelare il nostro essere. Un “fra- tello” da amare e da temere quindi per la sua potenza regolatrice e per la sua straordinaria forza rivelatrice. È infatti “alla luce del sole”che avvengono i fatti certi, verificabili, constatabili tanto che “venire alla luce” è metafora di una verità che si scopre, quanto, di un tempo nuovo che comincia, una vita che nasce. E il giudice “farà luce” su ogni cosa, eliminando le ombre dell’oblio, permettendo così il ricordo sereno e nostalgico di quelle giornate di sole dell’infanzia, della possibilità di gioco e spensieratezza nei giorni d’estate, di quella rassicurante luce all’uscita da una galleria… tutte cose che riconciliano e mettono in pace.
Alla luce del sole è associata anche quell’idea di libertà che tutti abbiamo sperimentato, soprattutto da bambini, e che è fragile come il tempo di queste giornate. Allora credo sia urgente e necessario educare alla luce, che significa abituare i giovani e i giovanissimi a cogliere ogni giorno il magico risveglio del mondo all’alba, con il sole che sorge o che può essere contemplato come promessa o come Speranza. E che il suo ritorno quotidiano non è soltanto cogliere la rassicurante ciclicità nella quale siamo inseriti ma serve a mostrare anche la possibile rinascita del mondo e la sua novità. Paradossalmente, è proprio la ciclica certezza della eterna e sempre nuova nascita del sole a dare speranza ad ogni essere vivente, a noi persone.
Educare alla luce significa infine educare alla trasparenza: nei rapporti umani, nel lavoro quotidiano, nella dimensione morale. Si tratta di avvicinarsi a quella “parrhesia” che è richiesta nei rapporti tra fratelli e sorelle, cercando di mettere sempre in campo una luminosità d’animo che non ha paura dei giudizi altrui, perché sa che solo nella luce della verità abita la possibilità di una vita autentica.☺
