Mi dia la pillola…
9 Febbraio 2023
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Mi dia la pillola…

“mi dia la pillola …” e guardandosi intorno, sottovoce, aggiunge “quella per la prostata, sa, ho lasciato la ricetta del medico a casa”. Il farmacista di rimando e sottovoce “le aggiungo anche quella per tirarlo su?” Perplesso, il nostro ometto soggiunge “per tirare su cosa?” ed il farmacista sorridendo “il viagra, nonno, il farmaco che le permette di ridare lucidità anche a quel coso per la minzione”, “oh, mamma mia! beh, non ho capito granché, ma, senta, faccia un po’ lei” e poi, sorridendo anche lui, aggiunge “Dotto- re, mi manderebbe anche la sua collega a casa, sa, per verificare prima e dopo l’efficacia dei farmaci!”

Maschilismo di sempre, aspettative di vita, funzionalità degli organi, servizi efficaci, luoghi comuni del pensiero dominante o semplicemente giochi di vita reale? Basterebbe sfogliare le pagine di faccedebronx* (*traduzione personale di Facebook) e quella dei vari, seguitissimi, influenzerinceneritori* (*traduzione personale di Influencer) per scoprire che “i luoghi comuni dell’ esistere” sono diventati oggetti preziosi di cronaca quotidiana dei Folloni* di turno (*traduzione personale di Follower). Tutti si rispecchiano nel “luogo esistenziale” raccontato e fonte di pregiata pecunia per i promotori dei siti. Purtroppo, più di qualcuno pensa pure che le acrobazie postate possano essere facilmente eguagliate e ci si fa male.

Il processo educativo ha una dominante disarmante: si fa ciò che fa comodo, se quello corretto è scomodo per l’adulto che educa. Per capirci, se rispettare le regole diventa faticoso e richiede sacrificio-studio e coerenza, meglio fare lo gnorri e rincorrere la pecunia facile seguendo l’esempio dell’educatore di turno. Ora, se nella legge della pecunia, questa costituisce una pia illusione, in quanto se la mia presenza non produce il dovuto interesse, verrò facilmente scaricato o sfruttato, in Educazione l’effetto è devastante: si assorbe l’illusorio e si scelgono le vie facili, fosse anche quella di cercare una parvenza di virilità nel violentare la fanciulla con la “pepetta” a fil di lana. Poi, mbeh, poi tutti a condannare l’evento, un po’ come “il fumo causa la morte”, ma continuiamo a comprare la sigaretta o simil “cause di morte”!

I Folloni in genere postano episodi della loro esistenza per informare la loro curva di tifosi, ma considerato che “il normale” non produce seguito, si sono arresi al paradosso. I giornali, la politica, le TV e quant’altro, stanno facendo la medesima cosa. Abbiamo paradossalmente un mondo capovolto che produce vertigini e, come si sa, non tutti reggono le vertigini. L’adolescente già di suo è provocatore ed alla ricerca di una propria identità e, se intorno c’è un mondo paradossale, oltre che le vertigini, perde anche l’orientamento.

Perdere l’orientamento spesso produce una perdita di senso e, soprattutto, non si vede più sé stessi se non riflessi nei vari specchi dei paradossi ricorrenti. Tale condizione indebolisce l’io reale e lo rende facile preda dei venditori di vita nonché delle curve più accattivanti … poi, magari, si fanno i “me too”* (*haitoccatoancheame), che, seppur tardivamente, indica una “probabile” riappropriazione della dignità dell’io reale. L’educazione però ha una regola, a mio avviso, fondamentale: necessario prevenire ed allenarsi prima che accada la perdita del “io decido e non gli altri”. Andare sui monti, così come nelle decisioni esistenziali, senza allenamento, ci espone a dei rischi imprevedibili. Ciò vale per tutti gli aspetti coperti dal processo educativo. Fondamentali le figure di educatori consapevoli del loro ruolo, ovvero di influencer che facciano della loro vita un percorso ripetibile, ma dove non si ceda al paradosso del facile, dell’assenza di allenamento e studio nonché del “a me non può succedere”.

È necessario ricordare che “il presente raccontato, si contrae nel nulla. … Questo smodato, fatuo rovistare nella propria generazione e, in misura più ampia, nella cosiddetta situazione attuale, a poco a poco dà la nausea. Per fortuna in caso di necessità si può prendere la dovuta distanza da tutto ciò. … nessuna vera filosofia (anche nell’accezione comune “di vita”) se intesa nella sua verità, si lascia professare. Gli apostoli (potremmo dire i tifosi) sono sempre quelli che non capiscono niente” o che fanno unicamente cronaca. (M. Heidegger – l’inizio della filosofia occidentale – pagg. 78-79 “con libera contestualizzazione”) …. Ed il nostro ometto, tornato in farmacia, chiese al farmacista ironico: Dottore mi dia una pillola che curi i luoghi comuni e lasci crescere consapevolezza, sapienza ed amore.☺

 

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