
Indice del numero 166 – Novembre 2019
Nel numero di Novembre
– l’albero da cui è sbocciato il messia
di Rosalba Manes
– terremoto anno diciottesimo (lettera aperta a quanti non vogliono lasciarsi sopraffare dalle sciagure)
di Antonio Di Lalla
– pittura:”Amazzonia in fiamme”
di Ana Maria Erra Guevara
– un unico grande libro
di Michele Tartaglia
– pensare insieme
di Dario Carlone
– Scatto d’autore: “amministratori non fate fare al nostro oro la fine della regione“
di Guerino Trivisonno
– fascismi striscianti
di Marcella Stumpo
– due questioni epocali
di Famiano Crucianelli
– cittadinanza attiva
di Maurizio Corbo
– un muro di gomma
di Giuseppe La Serra
– vino in fiera
di Cantine D’Uva
– violenza di genere e strategie di contrasto
di Tina De Michele
– i cittadini invisibili
di Benito Giorgetta
– corpi abitati
di Loredana Alberti
– viaggio nel tempo 8
di Christiane Barckhausen-Canale
– pittura:”Amazzonia: salvando dal fuoco”
di Ana Maria Erra Guevara
– claudia merini: una provocazione
di Claudio Cianfaglioni
– scultore tra cielo e terra
di Gaetano Jacobucci
– mi sta a cuore
di Gabriella de Lisio
– felicità condivisa
di Antonio De Lellis
– disegno su tela: “Humans”
di Leo Antonio Di Pietro in arte Acidselzart
– eliminare la povertà si può
di Franco Novelli
– tela: “pale eoliche”
– gli ultimi del mondo
di Marco Branca
– dopo greta: negare, aggirare, raggirare
di Rodolfo Di Martino
– 13 ottobre, bottoni d’oro
di Enzo Bacca
– istituto agrario bio?
di Pasquale Di Lena
– transizione ecologica dell’agricoltura
di WWW OA MOLISE
– acqua, clima, educazione
di Angelo Sanzò
– cura del tremore non riuscita
di Timoteo Limonci
– in brodo di giuggiole
di Gildo Giannotti
– da “Le stanze interiori”(pag. 41)
di Tiziana Antonilli
– piazza san giovanni
di Emiliano Rubbi
– jus migrandi
di Silvio Malic
– giorno di marmo
di Filomena Giannotti
– democrazia dei territori
di Rossano Pazzagli
terremoto anno diciottesimo (lettera aperta a quanti non vogliono lasciarsi sopraffare dalle sciagure)
di Antonio Di Lalla a pag.3
Nel nostro Molise dove, tanto per cambiare, regna la calma piatta, il primo novembre inizia il diciottesimo anno post-terremoto. La nostra rivista è nata per impedire la rassegnazione degli abitanti e la rimozione dalla memoria degli amministratori.