presepe vivente    di Lina D’Incecco
1 Dicembre 2011 Share

presepe vivente di Lina D’Incecco

 

Ho visto Betlemme

su un’altura che sovrasta

il lago di Guardialfiera.

Non era la città di oggi

separata da muro e filo spinato,

dilaniata da odi

dove i pastori sono guerriglieri.

Ma un pezzo dell’antica Palestina

coi soldati romani, i pastori

gli artigiani, gli scribi, le donne.

Nella notte una luce brillava.

In fermento era il borgo.

Nell’aria profumo di caldarroste,

di vin caldo, di frittelle.

Lungo i gradoni della via

esultava una gioia genuina,

uno spirito leggero.

Ed ecco la Grotta divina

col Bambino, Maria, Giuseppe

nella luce dell’Annunzio.

Il popolo ebreo quella sera

si era incarnato

negli abitanti del luogo,

lo sguardo assorto, i gesti sobri.

Atmosfera magica

il Presepe vivente,

trasposizione dell’Evento divino

nel nostro mondo disincantato.

I figuranti, gente di paese,

erano lì a stupirci,

a dare la Buona Novella,

testimoni dell’umanità

in cammino verso la Santa Grotta,

cuore del nostro destino.

Ma loro non lo sapevano.

                                     Lina D’Incecco

 

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