Ritorni – parte seconda
2 Novembre 2024
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Ritorni – parte seconda

Alla poesia pubblicata il mese scorso segue qui la seconda parte del dittico Ritorni, dalla raccolta Filo spinato di Alessandro Fo (Einaudi 2021). A investire questa volta il detenuto, dopo le domande dei compagni, è la piena di emozioni provate durante il primo permesso di cinque ore dopo “ventiquattro anni dentro”. Rimasto solo in cella, sente il dovere di ringraziare l’autore che come volontario lo ha accompagnato fuori in quel suo ritorno alla vita.
Laura de Noves

II.

Caro Alessandro,
                           non potevo chiudere
questa giornata senza scrivere a te.
Oggi ho provato un livello di gioia
mai esperito prima. Ora, tornato
nel mio cubicolo, tutto restaurato
(l’avevo aggiustato nel caso il permesso
non fosse stato concesso:
per segnare comunque un po’ di svolta…)
ci ho riflettuto, e mi sono biasimato
perché ho avvertito come un’impressione
di tornare un po’ a casa…
Succede,
a chi ha finito per assuefarsi a una vita
di giorni uguali, uniformi, limitati
nello spazio come nello spirito.

Quando eravamo a tavola,
con quel panorama
sui campi e sulle torri, ho ripensato
le celle d’isolamento, e le giornate
incubato dentro gli autoblindo,
al livello estremo di sconforto.
Mia madre, mia moglie, mia figlia,
che ho abbracciato per la prima volta
lontano dai controlli dei guardiani.
E poi la passeggiata
nel Medio Evo, con le bellezze nordiche
dal viso d’angelo. E la Coop, per i biscotti
da riportare dentro ai compagni
di tanti anni chiusi condivisi.
Cosa sperare di meglio
da un break di cinque ore…
Grazie, a chi ho avuto vicino in questo giorno
del mio ritorno
alla vita.

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