Siete come giovanni battista
Dopo tanti anni che la fonte si è autodefinita “periodico dei terremotati”, forse è arrivato il tempo di cambiare il sottotitolo, anche alla luce della recente esperienza delle elezioni regionali. Il fatto che, nonostante l’impegno messo da parte di tanti di individuare una rappresentanza “dal basso”, per riprendersi la partecipazione attiva alla vita politica pubblica e per rendere effettivo il dettato costituzionale per cui chi governa lo fa per il mandato del popolo, si siano poi decise le cose nelle segrete stanze, proprio da parte di chi ha millantato di ricoprire i ruoli di partito per investitura dal basso, ha dato la sensazione che ormai si può parlare di tutto ma, quando si arriva al dunque, è come aver parlato al vento, come la voce di uno che grida nel deserto, definizione che il vangelo dà di Giovanni il Battista.
Poiché però non bisogna mai perdere la capacità di osare sognare, anche in questo tempo di mazzate ricevute, è necessario continuare almeno ad alzare la voce, come del resto la fonte ha fatto sempre dal dopo terremoto in poi. Propongo quindi di sottotitolare il giornale come “periodico degli amici di Giovanni il Battista”, (senza augurarvi di fare la stessa fine, naturalmente!) e di aggiungere come motto (d’altronde lo fa un giornale navigato come l’Osservatore romano) proprio la frase che definisce l’ultimo dei profeti: vox clamantis in deserto. Perché anche da ultimi si deve continuare a lottare, in quanto ci anima la certezza che anche il deserto un giorno fiorirà!
