telepetescia
31 Dicembre 2010 Share

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Alcuni giorni fa, Telepetescia, per difendere l’indifendibile Iorio, si è imbarcata in una traversata rischiosissima, senza neanche avvertire la capitaneria di porto. Per bacchettare il Pompiere della Sera, noto giornale bolscevico, si è avventurata in ragionamenti complicatissimi, addirittura mandando in video alcuni documenti “riservati” che dimostrerebbero l’assoluta correttezza, tenuta dal Commissario Presidente, nella gestione dei fondi per la ripresa produttiva, a detta loro dell’intero Molise, “stanziati in occasione del terremoto e dell’alluvione”. Secondo l’inchiesta giornalistica, il Presidente Iorio è stato costretto a spalmare i fondi assegnati dal Governo sulle zone sottoutilizzate dell’intero Molise perché provenienti dal plafond dei FAS (fondi per le aree sottoutilizzate). Ora se Iorio condivide la tesi secondo la quale i fondi FAS si possono utilizzare solo per le aree sottoutilizzate, come sostengono i giornalisti della sua corte, come mai ricorre ai giudici amministrativi affinché affermino, con le loro sentenze, che con i soldi dei FAS ci si possano estinguere anche i debiti della sanità? Comprendiamo il tentativo di fornire una zattera di salvataggio a Iorio, ricorrendo all’ermeneutica dei FAS ma così gliela danno bucata la zattera. Va innanzitutto chiarito che i fondi messi a disposizione dal governo nazionale, circa 170 milioni di euro, prelevati dai fondi FAS, perdono la loro originaria destinazione per confluire, insieme ai fondi europei e regionali in un unico plafond, appositamente costituito per finanziare l’art. 15 dell’O.P.C.M del marzo 2003.

Se l’autore del servizio avesse indagato meglio, avrebbe scoperto che il provvedimento sottoscritto dal Presidente Berlusconi invitava la Regione a predisporre un programma d’interventi diretti a favorire la ripresa produttiva nel territorio della Regione Molise, colpito da eventi sismici e meteorologici; alla realizzazione del piano avrebbe provveduto il Commissario delegato. Il provvedimento del Governo fissava sia il dove sia il come procedere alla scelta degli interventi di sostegno allo sviluppo. La legge istitutiva della protezione civile stabilisce che con la dichiarazione di emergenza viene anche determinata la durata e l’estensione territoriale sulla quale esercitare i poteri commissariali. Nella fattispecie il territorio interessato da eventi sismici e metereologici fu delimitato nei 14 comuni del cratere per il terremoto e nelle piane di Larino-Termoli per l’alluvione. Oltre queste zone, i poteri commissariali non potevano essere esercitati e quindi, lo stesso piano di sviluppo non poteva interessare zone non comprese nella dichiarazione di emergenza ancorché sottoutilizzate. A questo va ancora aggiunto che il piano approvato con delibera della Giunta e non dal Consiglio Regionale non è atto idoneo ad esprimere la volontà  dell’intero Ente regionale il che significa che a decidere delle sorti dello sviluppo sono stati solo Iorio e la sua giunta. Le suddette criticità sono state espresse sia dal Comitato per il rientro nell’ordinario sia dalla Commissione ispettiva nominata dal Governo.

Sul come sono stati utilizzati i fondi, circa 500 milioni di euro, sono i fatti a essere più loquaci di qualsiasi servizio televisivo. Tutta quella montagna di soldi non ha prodotto un solo posto di lavoro. Le piccole e medie aziende del basso Molise, nonostante i fondi dell’art. 15, una dopo l’altra portano i libri in Tribunale; il COSIB di Termoli, non avendo altro da fare, smaltisce rifiuti pericolosi; lo zuccherificio del Molise brucia risorse pubbliche, quasi mai private, per offrire ormai da un decennio una prospettiva ai bieticoltori sempre più incazzati, gli agricoltori tutti non producono reddito da anni e sono ormai allo stremo a causa della “galoppante” azione politica della Regione; i terremotati che vivono nelle baracche di legno, a favore dei quali sarebbero dovute affluire le risorse per lo sviluppo, appunto quelle che sono andate alle aree sottoutilizzate della provincia di Isernia, non riescono a pagare neanche le bollette di luce e gas; nel capoluogo si vive solo di terziario, di università e di ospedali; nella provincia di Isernia, nonostante Iorio e i fondi non dovuti del terremoto, gli operai delle aziende grandi e piccole sono sopra i tetti a scioperare; gli studenti e gli operai, inascoltati, protestano e Telemolise che fa? Telepetescia.  ☺

domenicodadamo@alice.it

 

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