tempo di partire
1 Marzo 2010 Share

tempo di partire

 

Fondazione “Molise Comunità” così viene denominata questa bella creatura che è divenuta ormai realtà concreta. Da molti tanto attesa.

Nel gruppo promotore dell’inizia- tiva sono da tempo entrate a far parte figure rappresentative della cittadinanza organizzata nell’ambito del Forum di terzo settore, del mondo imprenditoriale presente e attivo in regione, dell’associazionismo cattolico e dell’intero tessuto ecclesiale rappresentato dalle Caritas delle diocesi di Campobasso, Isernia, Termoli e Trivento.

Il lavoro del gruppo ha preso il via nell’estate del 2008 e ora, ad un anno di intenso e creativo lavoro fatto di studio, ricerca e attento sguardo rivolto al territorio, si può formulare l’ipotesi, ormai concreta, contenuta nel titolo di questa pagina.

A la fonte il merito di aver confermato il suo mandato di stampa che guarda al futuro e che, per i contenuti che affronta e i messaggi che lancia, può e deve proseguire in questo cammino volto alla crescita consistente di una comunicazione alternativa, rivolta al domani, con la decisa determinazione di farsene testimone, con l’operatività e la volontà di rispondere ancora una volta ad un interrogativo che, con ricorrenza ciclica, ritorna nella storia per stimolare tutti noi nell’intraprendere e nel proporre: Che Fare?

Ed è stato proprio questo il punto di approdo di un bellissimo incontro tenutosi a Bonefro il 5 agosto scorso e che ha visto raccolta la redazione del giornale e la presenza di una ricca e partecipe rappresentanza del territorio dei terremotati di Molise. Molte le analisi, le testimonianze, le proposte.

E su questo ultimo punto si è convenuto di dover proseguire il cammino di una informazione sempre più accorta alle testimonianze a difesa di una democrazia partecipata, tutta da recuperare e da rilanciare (e non solo in Molise), affiancandola ad una azione propositiva concreta che si sforzi di scendere sul territorio, di coglierne le risorse umane e vitali per farne ragione di impegno e di sostegno continuativo che aiuti a compiere una svolta che rilanci segnali di ripresa.

La nascita della fondazione di comunità può costituire una pietra miliare che rianimi la vita e la volontà di tutti i molisani, residenti e distribuiti anche in altre terre, per tessere relazioni, per ridestare l’amore per la propria terra, traducendolo in legami che vadano oltre il rituale delle sagre che spesso sono forme degenerate di alienazione e di rimpianto di un passato che non si respira più.

Scriveva qualche tempo fa Aldo Bonomi esperto di questa materia, più volte citato su queste pagine: “…Sto ragionando sul concetto di comunità, che è un concetto fondamentale…che oggi i processi di omologazione hanno distrutto”.

Nelle pagine di Communitas, un mensile da lui stesso diretto, riportava una intervista del 1995 a Danilo Dolci, uno dei grandi testimoni costruttori di comunità che dal nord Italia, anche per sfuggire alle persecuzioni del fascismo, dopo l’evasione dal carcere in cui era stato rinchiuso, raggiunse la Sicilia dove diede vita ad esperienze di sviluppo cooperativo, di ricostruzione di un clima comunitario in una regione in cui dilagava malessere sociale e politico, frammentazione tra la gente alimentata anche da cultura e prassi di “famiglie” mafiose.

In quella intervista Danilo Dolci individua anzitutto un obiettivo preliminare per chi vuole adoperarsi per il cambiamento, la crescita, lo sviluppo di realtà che versano in situazioni di rassegnazione o comunque di impotenza nell’intraprendere: occorre puntare sull’esperienza che prenda il via da una educazione basata sull’interesse.

Un richiamo di grande attualità confermato dalle giovani generazioni volte all’operatività e che non stazionano in realtà come le nostre. Esse evadono. Forniamo loro segnali concreti di richiamo dando anima, vita, voce e sostegno a iniziative, progetti, innovazioni d’impresa che anche in Molise si vanno avviando e che in altre realtà hanno richiamato le nuove generazioni in patria per ridare spazio all’inventiva e all’azione concertata con altri soggetti vogliosi di intraprendere e di valorizzare risorse e qualità in una terra che di tanto si è alimentata, attingendo a valori che andrebbero anch’essi rilanciati.

E tra questi, ripetiamolo con forza, rafforziamo la volontà di dare spazio all’incontro, alle relazioni. La relazione, il dialogo, il confronto sono le pietre miliari della comunità.

La Fondazione Molise Comunità si appresta a compiere questo passo d’avvio. Siamo guardati con interesse da molti che ci hanno seguito in questo sentiero scosceso ma allettante come le alte cime che richiedono sforzo e che offrono allo sguardo panorami seducenti.

Ci si appresta a definire le procedure normative che rendano la neonata soggetto riconosciuto, accessibile a tutti e voglioso di aprire orizzonti di più ampio respiro a questa terra e a quanti vorranno adoperarsi perché si delineino itinerari di vita coinvolgenti e idee da tradurre in opera per un futuro migliore.☺

 le.leone@tiscali.it

 

eoc

eoc