Un parco eolico galleggiante
6 Luglio 2022
laFonteTV (3814 articles)
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Un parco eolico galleggiante

Il pensiero dominante e costante che da più mesi occupa il nostro cuore e la nostra mente è quello della Pace. Pace da chiedere con forza a tutte le realtà in campo e da promuovere ad ogni costo. Ancora una volta la folle corsa agli armamenti, unica attività che ha visto una crescita durante il periodo del covid, risulta funzionale ad una cultura di morte basata sulla logica del potere, sulla logica del più forte. Sarà possibile rinsavire e uscire da questo vortice di morte? C’è una preghiera di Charles de Foucauld che in questi giorni ho avuto modo di scoprire e voglio condividere con voi qualche periodo, proprio all’inizio di questo convegno così importante per la nostra gente e il nostro territorio: “Se tu credi che il perdono ha più valore della vendetta, se tu sai cantare la gioia degli altri e dividere la loro allegria, se tu sai accogliere il misero che ti fa perdere tempo e guardarlo con dolcezza, se tu sai accogliere e accettare un fare diverso dal tuo, se tu credi che la pace è possibile, allora la Pace verrà”.

La risposta alla domanda che ponevo – “Sarà possibile rinsavire e uscire da questo vortice di morte?” è rilanciata alla nostra esistenza personale e alle relazioni che quotidianamente viviamo con noi stessi, con gli altri e con il mondo che ci circonda. Siamo entrati, come dicono gli antropologi, in nuova era geologica, l’antropocene, in cui l’ambiente terrestre, inteso come l’insieme delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche in cui si svolge ed evolve la vita, è fortemente condizionato a scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana. In questo contesto Papa Francesco parla di una ecologia integrale. Essa comprende le interazioni tra l’ambiente naturale, la società e le sue culture, le istituzioni, l’economia. In questa interconnessione, dice Papa Francesco, una attenzione particolare deve essere dedicata a restituire dignità agli esclusi prendendosi cura della natura.

Se la scienza ci dice che è necessario agire con urgenza se vogliamo avere una speranza di evitare cambiamenti climatici radicali e catastrofici, la coscienza ci dice che non possiamo essere indifferenti di fronte alle sofferenze dei più poveri, alle crescenti disuguaglianze economiche e alle ingiustizie sociali. E l’economia stessa non può limitarsi alla produzione e alla distribuzione. Deve considerare necessariamente il suo impatto sull’ambiente e la dignità della persona. Potremmo dire che l’economia dev’ essere creativa in se stessa, nei suoi metodi, nel modo di agire. Bisogna certamente intraprendere insieme un viaggio fatto non tanto di parole, ma soprattutto di azioni concrete improcrastinabili.

In questa chiave Papa Francesco, più volte ha proposto tre piste di azione:

– educativa: promuovere, ad ogni livello, un’educazione alla cura della casa comune, sviluppando la comprensione che i problemi ambientali sono legati ai bisogni umani – dobbiamo comprendere questo dall’inizio: i problemi ambientali sono legati ai bisogni umani -; un’educazione basata sui dati scientifici e su un approccio etico.

– porre l’accento sull’acqua e l’alimentazione: l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale e universale. È imprescindibile, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio di ogni altro diritto e responsabilità. Assicurare un’alimentazione adeguata per tutti attraverso metodi di agricoltura non distruttiva dovrebbe diventare poi lo scopo fondamentale dell’intero ciclo di produzione e distribuzione del cibo.

– la transizione energetica: una sostituzione progressiva, ma senza indugio, dei combustibili fossili con fonti energetiche pulite. Questa transizione deve essere non solo rapida e capace di soddisfare i bisogni di energia presenti e futuri, ma deve anche essere attenta agli impatti sui poveri, sulle popolazioni locali e su chi lavora nei settori della produzione d’energia.

Proprio questa visione e le piste indicate, mi e ci invitano a renderci attenti a quello che accade e si muove attorno a noi; cogliendone le possibilità e prevedendone le criticità, non per entrare nello schieramento del NO, ma per rilanciare con lungimiranza e profezia soluzioni che promuovano e non impediscano, siano occasione di formazione e di crescita del senso del bene comune e offrano possibilità di sviluppo armonico al nostro territorio e alla nostra convivenza e soprattutto speranza di vita e di lavoro alle nuove generazioni.

In questa ottica, come Vescovo, mi rendo attento e presente, e invito all’attenzione e all’azione tutti noi riguardo alle possibilità che si aprono davanti a noi con l’idea di una grande fabbrica di batterie, che potrebbe contribuire all’abbandono dell’energia fossile e alla diffusione della mobilità elettrica. Infatti risulterebbe un paradosso produrre batterie bruciando metano. Per questo mi rendo attento e condivido l’idea di installare un parco eolico galleggiante, lontano dalla costa, per produrre energia rinnovabile per le attività industriali e per i comuni molisani.

L’idea di favorire il ripopolamento della fauna ittica, di ripulire il mare inondato dalla plastica e da altri elementi inquinanti, di non consumare terreno agricolo produttivo con grandi distese di pannelli fotovoltaici va certamente nella direzione giusta.

Leggo che si vuole raggiungere l’obiettivo di zero emissioni per il Molise. Non so se ci riusciremo, ma dobbiamo andare in quella direzione, per contribuire a fermare il cambiamento climatico e per salvare l’umanità dalla catastrofe ambientale.

A questa avventura, che comincia con la Gigafactory, potremo dare un nostro contributo incoraggiando specifiche  attività di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore. Al tempo stesso seguiremo con molta attenzione la delicata fase di transizione verso le nuove produzioni e saremo vicini alla sorte delle maestranze che non devono perdere il loro diritto alla continuità del rapporto di lavoro.

* intervento che il vescovo ha tenuto a Termoli al convegno “Verso un Molise a zero emissioni di CO2”, il 4 giugno.☺

 

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