Viaggio nel tempo 7
18 Ottobre 2019
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Viaggio nel tempo 7

Berlino, capitale della DDR, ottobre 1989. Passo le serate leggendo il libro che Dario mi ha lasciato e in cui spero di trovare i motivi del suo suicidio. Quello che vedo in ogni singola frase è una totale delusione rispetto al nostro mondo, rispetto al genere umano, incapace di vivere in pace, di rispettare l’ambiente, la natura, gli animali, incapace di porre fine alla diseguaglianza, allo sfruttamento dei più deboli, incapace di pensare che dietro di noi ci saranno i nostri figli ed i nostri nipoti.

Ma se capisco il senso delle frasi, più difficile è capire il significato dei quadri che Dario ha scelto per accompagnare il testo. Sopra tutto c’è una fotografia della Porta di Brandeburgo, simbolo di Berlino e dal 1961 pezzo centrale del muro che divide in due la città. Dario ha manipolato l’immagine, e le colonne che portano la struttura sono danneggiate. Si ha così l’impressione che in qualsiasi istante tutto potrà collassare. Cosa voleva dire Dario con questa illustrazione?

Dormo poco in questo periodo, perché penso troppo. Penso, rifletto e partecipo a moltissime riunioni, con amici o nel gruppo di partito dell’Unione degli scrittori. C’è un unico tema che preoccupa tutti: come fare per cambiare la situazione nel nostro paese, come rafforzare una vera democrazia e come evitare che cresca il numero di quelli che vogliono lasciare la DDR.

Da poco tempo è aperta la frontiera fra l’Ungheria e l’Austria, e centinaia di cittadini della DDR che fanno le vacanze in Ungheria approfittano di questa circostanza per fuggire verso la Germania Ovest. Sono operai, ma anche ingegneri, architetti e medici, formati nelle nostre università dove hanno studiato senza pagare un marco. Adesso ci mancano, l’economia si trova in una situazione disastrosa ed il paese è totalmente indebitato.

Per sapere cosa succede nel mio paese devo sentire le radio della Germania Ovest, unica fonte d’informazione, anche se questa non è imparziale. A Berlino ed in altre città della DDR sono nati nuovi partiti e, anche se sono ancora illegali, fanno molto parlare di sé. Tutti dichiarano che vogliono una DDR che segua la politica glasnost e perestroika, trasparenza e ristrutturazione, introdotta nell’Unione Sovietica da Gorbaciov. Nessun rappresentante di queste organizzazioni chiede l’unificazione delle due parti della Germania. E solo molti mesi più tardi si saprà che fra i fondatori e dirigenti di molti di questi nuovi soggetti politici ci sono stati funzionari della STASI, la sicurezza dello Stato.

Il 9 ottobre, a Lipsia, 70.000 persone manifestano e gridano “Il popolo siamo noi!”. Gridano anche “Gorbi, Gorbi”, perché Gorbaciov era stato a Berlino il 7 ottobre per festeggiare i 40 anni della DDR. Tutti abbiamo visto la sua foto, con accanto Honecker e gli altri dirigenti del partito, ma non ci hanno fatto sentire le parole che ha pronunciato: “Chi viene in ritardo sarà punito dalla vita”.

Non conosciamo le cose che succedono dentro la direzione del partito, ma il 17 ottobre Honecker è destituito della sua funzione di segretario generale. Un intento, non molto riuscito, di dare la colpa di tutta la nostra miseria a un solo uomo.

Dall’inizio del mese, ogni secondo sabato si riuniscono in casa mia amiche ed amici che non ho visto in questa estate, e anche noi cerchiamo soluzioni per la situazione che è diventata, questo lo sappiamo tutti, insostenibile. Pensiamo che, se finalmente si darà più libertà, sarebbe bello fondare qualcosa come un’associazione culturale, composta da noi tedeschi e dagli stranieri che la DDR ha fatto venire per salvare l’industria: donne e uomini del Vietnam, Angola, Mozambico che sostituiscono quelli che hanno lasciato la DDR. Se possiamo finalmente ristrutturare la casa, questa casa dovrà essere multicolore e piena di allegria, e ci dovrà essere sempre l’odore di cibi di altri paesi, più riso e meno patate…

Ottobre 1989, mese di caos, di domande senza risposta, di dubbi e di sogni. Ed io, di notte, continuo a chiedermi che significato ha la Porta di Brandeburgo con le colonne che stanno per crollare.☺

 

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