Voglia di volare
18 Aprile 2023
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Voglia di volare

Non c’è più né spazio né tempo – come ripeto spesso – per un’economia finalizzata allo sviluppo, le sue conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. A rappresentare la depredazione e la distruzione della terra – due azioni che hanno accompagnato il tempo del neoliberismo –  c’è la data che ogni anno segna la fine delle possibilità che essa ha di mettere altre risorse naturali a disposizione dell’umanità. Lo scorso anno il giorno della fine di queste vitali risorse è stato il 29 luglio. Una data che fa riferimento al mondo intero, visto che in Italia la scadenza è arrivata prima, a maggio, come per ricordarci che le risorse naturali sono sempre meno e che la biodiversità, cioè la vita, si è ridotta ulteriormente. In pratica la data ci fa capire che la natura in questa parte del globo segnato dallo stivale ha esaurito due mesi prima tutte le sue risorse. Un sovrautilizzo delle stesse e, come tale, uno spreco prodotto da un consumismo sfrenato che rappresenta il carattere (la follia) proprio di un sistema, oggi dominante, il neoliberismo. Di fronte a questo mostro che non ha il senso del limite e del finito, la sola possibilità per assicurarsi il futuro è avere ben presente la difficile situazione che interessa la terra e, con essa, il clima. Un monitoraggio permanente, fondamentale per operare e vivere in sintonia con la natura e, così, iniziare a dare quel sollievo che serve a un clima malato grave.

Ancora una volta sono le nuove generazioni di Greta Thumberg con Friday for Future (FfF) a ricordarci, con un altro sciopero mondiale, quello del 3 Marzo u. s., l’inadeguatezza delle azioni dei capi di governo che partecipano ai summit mondiali. In non pochi casi le azioni che vengono programmate risultano opposte alle promesse fatte e agli impegni presi. Il movimento FfF ha solo bisogno di appropriarsi della politica per diventare il partito del clima. Un partito presente e attivo in modo permanente in ogni angolo del mondo, che ha in sé l’obiettivo del cambiamento, qual è quello di garantire, attraverso la cura del clima, il bene comune globale e, tutto, all’insegna del corretto utilizzo delle risorse e non dello spreco. A partire da quello primario, il territorio, che va bloccato e, subito dopo, salvaguardato e tutelato. Porre fine alla distruzione e spreco del territorio è una urgente necessità, il segnale di una svolta che apre a un nuovo domani: quello della ricostruzione che, facendo leva sulla parola “rispetto”, uno dei valori primari, porta alla rinascita. Il territorio, nel suo significato di luogo vissuto dai protagonisti della sua rinascita, ha in sé la forza di misurarsi e contrastare la globalizzazione.

Il partito del clima che nasce con la priorità di salvaguardare e tutelare il territorio, sa, nel momento in cui si riappropria della politica, che il nemico è il sistema delle banche e delle multinazionali, il neoliberismo. Sa, anche, di avere contro due avversari non facili da battere: gli indifferenti e quelli che, con le loro scelte e le loro azioni, continuano ad aggravare ed a rendere sempre più pesante la situazione. Tanto più questo nel piccolo Molise che ha della farfalla non solo le sembianze, ma il carattere. Una farfalla verde che, se messa nelle condizioni di volare, è un presagio di crescita, buona fortuna e abbondanza per sé e l’intero Paese. Serve, perché ciò avvenga, l’integrità del suo territorio per dare spazio e visibilità a due suoi primati nazionali: ruralità e biodiversità. La sua vocazione agricola ri- siede nella parte collinare (47%), quella legata ai boschi e ai prato-pascoli nella parte montana (53%), segnata dalle due catene, Matese e Mainarde e, per chiudere, quella marinara espressa dai 27 chilometri di costa bagnati dall’Adriatico. Un insieme di attività che, con il recupero e il rilancio dell’artigianato e del piccolo commercio, legano il presente al passato e, nel momento in cui tornano ad essere il carattere di ogni luogo, lo proiettano nel futuro, recuperando l’abbandono. Lo fa utilizzando un’altra importante attività, il turismo dei turismi possibili, tutti legati ai valori e alle risorse (storia, cultura, paesaggio, ambiente e tradizioni) che i luoghi esprimono.

Un Molise esempio, laboratorio speciale per l’intero Paese, visto che ha poco ma tutto per mettere a disposizione i risultati ottenuti. Certo, serve una classe politica e dirigente che ami la farfalla e sia pienamente consapevole che, per vederla volare e provare emozioni, non bisogna toccarla. Una classe politica e dirigente affamata di futuro e non di denaro, nel momento in cui esso ha urgente necessità di tornare ad essere un mezzo  e non un fine.☺

 

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