“Un giorno, mentre mi trovavo a caccia di orsi nei boschi della Turchia, ho assistito ad una scena che mi ha cambiato la vita: un’orsa con i suoi tre cuccioli, a pochi metri da me. In una manciata di secondi ho capito che stavo facendo una follia. Sono tornato in Italia, ho venduto i fucili e, con un gruppo di amici appassionati di natura, ho fondato il WWF. In me era nato un sogno: proteggere gli animali, gli ambienti, fare qualcosa per costruire un mondo di armonia tra uomo e natura…”. Con queste parole, Fulco Pratesi, Fondatore e Presidente Onorario del WWF Italia, ha celebrato la nascita dell’associazione ambientalista. Correva l’anno 1966 e quest’anno sono 50 anni! La sua voce trasmette ancora l’entusiasmo, che non si è mai spento, di questi cinquant’anni di battaglie e conquiste. Ha ricordato, con commozione, la nascita della prima Oasi WWF, Lago di Burano. Oggi le Oasi sono oltre 100, coprono più di 30 mila ettari di territorio e proprio nella nostra Regione è possibile visitare la seconda Oasi più grande in Italia ovvero l’Oasi WWF-Riserva Naturale Regionale Guardiaregia-Campochiaro.
Per celebrare questo compleanno il 12 febbraio scorso si è tenuto, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, un convegno cui ha partecipato anche la presidente del WWF internazionale che ha sottolineato come “Insieme è possibile, e solo attraverso una grande cooperazione collettiva e con azioni coraggiose e innovative possiamo evitare di lasciare in eredità le sfide di oggi, tra cui quella gravissima del cambiamento climatico, alle generazioni future”.
Oggi abbiamo degli strumenti importantissimi per avviare questo grande cambiamento e non possiamo perdere ulteriore tempo. Il WWF in questi 50 anni ha avuto in Italia un ruolo importantissimo, a cominciare dall’approvazione della prima legge per la protezione della fauna selvatica al ruolo importante nei progetti di conservazione di diversi habitat vitali come le zone umide, la creazione di un sistema di aree protette (le Oasi) e il grande lavoro svolto sulle specie in via di estinzione, tra cui il lupo, l’orso bruno, la lontra, il cervo sardo, la foca monaca. Recentemente, il WWF ha ottenuto un altro importante risultato, l’approvazione della legge che istituisce il Comitato sul Capitale naturale, che deve orientare la politica a tenere in debito conto l’ambiente come risorsa chiave e fondamentale della nostra economia all’interno del PIL.
Oggi l’associazione, in piena crisi economica mondiale (e di ideali), è in completa fase di ristrutturazione; si è data un’impronta più manageriale e ha programmato la linea “politica” per il triennio 2016-2018 su quattro temi rilevanti: Clima-Alimentazione-Oceani-Wildlife. Ora anche noi dopo essere riusciti a strutturare, non senza qualche sforzo, una nuova OA (la vecchia sezione regionale), siamo chiamati a “lavorare” su questi temi senza tralasciare i problemi della nostra realtà regionale.
Il compito è impegnativo anche perché quando le persone si fermano a parlare con noi vorrebbero che fossimo presenti su tutti i temi, ma spesso non è facile. A livello regionale siamo solo una decina di soci attivisti e concentrati soprattutto a Campobasso, siamo innanzitutto volontari, una parola che di questi tempi non attira simpatie, ci dividiamo tra educazione ambientale, caccia e problematiche locali. Tra l’altro quest’anno ricorrono anche i 30 anni di presenza WWF in Molise, e nel nostro piccolo e con le poche forze a disposizione abbiamo trionfato e perso in tante battaglie ma sempre con l’obiettivo di salvaguardare la natura in Molise. Ricordiamo le battaglie sull’iniqua diga di Chiauci, l’istituzione dell’Oasi di Guardiaregia-Campochiaro, le lotte contro l’eolico selvaggio, le cave, etc.
Ora ci piacerebbe festeggiare questi 30 anni con tanti altri successi, piccoli e grandi, ma soprattutto lavorare per un futuro del nostro ambiente. Ci piacerebbe festeggiare quanto prima l’inclusione dell’area molisana del Matese nel Parco Nazionale del Matese, convinti da sempre che una sana gestione dell’ambiente può portare risvolti positivi per tutti, considerare di più la vita dei paesi molisani nel PNALM, vedere una politica locale (e non) che sappia gestire meglio il territorio non più su uno sfruttamento insensato del suolo ma sulla sua difesa, incentivare lo sviluppo dell’agricoltura bio, incentivare lo sviluppo di una pesca sostenibile, vedere bambini giocare nei mari senza trivelle all’orizzonte, continuare a sostenere fonti energetiche alternative, dire no allo sviluppo di ulteriori inceneritori, vedere lontre tuffarsi nei nostri fiumi e non scarichi civili e industriali.
Come vedete c’è ancora molta strada da fare ma “occorre vincere le sfide più importanti e difficili credendoci” lo ha detto Fulco con molto entusiasmo, dobbiamo dirlo e farlo noi che continuiamo a credere in un futuro migliore cercando di coinvolgere sempre più persone.
“Un giorno, mentre mi trovavo a caccia di orsi nei boschi della Turchia, ho assistito ad una scena che mi ha cambiato la vita: un’orsa con i suoi tre cuccioli, a pochi metri da me. In una manciata di secondi ho capito che stavo facendo una follia. Sono tornato in Italia, ho venduto i fucili e, con un gruppo di amici appassionati di natura, ho fondato il WWF. In me era nato un sogno: proteggere gli animali, gli ambienti, fare qualcosa per costruire un mondo di armonia tra uomo e natura…”. Con queste parole, Fulco Pratesi, Fondatore e Presidente Onorario del WWF Italia, ha celebrato la nascita dell’associazione ambientalista. Correva l’anno 1966 e quest’anno sono 50 anni! La sua voce trasmette ancora l’entusiasmo, che non si è mai spento, di questi cinquant’anni di battaglie e conquiste. Ha ricordato, con commozione, la nascita della prima Oasi WWF, Lago di Burano. Oggi le Oasi sono oltre 100, coprono più di 30 mila ettari di territorio e proprio nella nostra Regione è possibile visitare la seconda Oasi più grande in Italia ovvero l’Oasi WWF-Riserva Naturale Regionale Guardiaregia-Campochiaro.
Per celebrare questo compleanno il 12 febbraio scorso si è tenuto, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, un convegno cui ha partecipato anche la presidente del WWF internazionale che ha sottolineato come “Insieme è possibile, e solo attraverso una grande cooperazione collettiva e con azioni coraggiose e innovative possiamo evitare di lasciare in eredità le sfide di oggi, tra cui quella gravissima del cambiamento climatico, alle generazioni future”.
Oggi abbiamo degli strumenti importantissimi per avviare questo grande cambiamento e non possiamo perdere ulteriore tempo. Il WWF in questi 50 anni ha avuto in Italia un ruolo importantissimo, a cominciare dall’approvazione della prima legge per la protezione della fauna selvatica al ruolo importante nei progetti di conservazione di diversi habitat vitali come le zone umide, la creazione di un sistema di aree protette (le Oasi) e il grande lavoro svolto sulle specie in via di estinzione, tra cui il lupo, l’orso bruno, la lontra, il cervo sardo, la foca monaca. Recentemente, il WWF ha ottenuto un altro importante risultato, l’approvazione della legge che istituisce il Comitato sul Capitale naturale, che deve orientare la politica a tenere in debito conto l’ambiente come risorsa chiave e fondamentale della nostra economia all’interno del PIL.
Oggi l’associazione, in piena crisi economica mondiale (e di ideali), è in completa fase di ristrutturazione; si è data un’impronta più manageriale e ha programmato la linea “politica” per il triennio 2016-2018 su quattro temi rilevanti: Clima-Alimentazione-Oceani-Wildlife. Ora anche noi dopo essere riusciti a strutturare, non senza qualche sforzo, una nuova OA (la vecchia sezione regionale), siamo chiamati a “lavorare” su questi temi senza tralasciare i problemi della nostra realtà regionale.
Il compito è impegnativo anche perché quando le persone si fermano a parlare con noi vorrebbero che fossimo presenti su tutti i temi, ma spesso non è facile. A livello regionale siamo solo una decina di soci attivisti e concentrati soprattutto a Campobasso, siamo innanzitutto volontari, una parola che di questi tempi non attira simpatie, ci dividiamo tra educazione ambientale, caccia e problematiche locali. Tra l’altro quest’anno ricorrono anche i 30 anni di presenza WWF in Molise, e nel nostro piccolo e con le poche forze a disposizione abbiamo trionfato e perso in tante battaglie ma sempre con l’obiettivo di salvaguardare la natura in Molise. Ricordiamo le battaglie sull’iniqua diga di Chiauci, l’istituzione dell’Oasi di Guardiaregia-Campochiaro, le lotte contro l’eolico selvaggio, le cave, etc.
Ora ci piacerebbe festeggiare questi 30 anni con tanti altri successi, piccoli e grandi, ma soprattutto lavorare per un futuro del nostro ambiente. Ci piacerebbe festeggiare quanto prima l’inclusione dell’area molisana del Matese nel Parco Nazionale del Matese, convinti da sempre che una sana gestione dell’ambiente può portare risvolti positivi per tutti, considerare di più la vita dei paesi molisani nel PNALM, vedere una politica locale (e non) che sappia gestire meglio il territorio non più su uno sfruttamento insensato del suolo ma sulla sua difesa, incentivare lo sviluppo dell’agricoltura bio, incentivare lo sviluppo di una pesca sostenibile, vedere bambini giocare nei mari senza trivelle all’orizzonte, continuare a sostenere fonti energetiche alternative, dire no allo sviluppo di ulteriori inceneritori, vedere lontre tuffarsi nei nostri fiumi e non scarichi civili e industriali.
Come vedete c’è ancora molta strada da fare ma “occorre vincere le sfide più importanti e difficili credendoci” lo ha detto Fulco con molto entusiasmo, dobbiamo dirlo e farlo noi che continuiamo a credere in un futuro migliore cercando di coinvolgere sempre più persone.
A 50 anni dalla fondazione di WWF Italia le Oasi sono oltre 100, coprono più di 30 mila ettari di territorio e proprio nella nostra regione c'è la seconda oasi in Italia per dimensioni: la riserva Naturale Regionale Guardiaregia-Campochiaro. A livello regionale siamo solo una decina di soci attivisti e concentrati soprattutto a Campobasso, ma le sfide sono tante ed ardue, partendo dall'inclusione di aree del Molise nel Parco del Matese..
“Un giorno, mentre mi trovavo a caccia di orsi nei boschi della Turchia, ho assistito ad una scena che mi ha cambiato la vita: un’orsa con i suoi tre cuccioli, a pochi metri da me. In una manciata di secondi ho capito che stavo facendo una follia. Sono tornato in Italia, ho venduto i fucili e, con un gruppo di amici appassionati di natura, ho fondato il WWF. In me era nato un sogno: proteggere gli animali, gli ambienti, fare qualcosa per costruire un mondo di armonia tra uomo e natura…”. Con queste parole, Fulco Pratesi, Fondatore e Presidente Onorario del WWF Italia, ha celebrato la nascita dell’associazione ambientalista. Correva l’anno 1966 e quest’anno sono 50 anni! La sua voce trasmette ancora l’entusiasmo, che non si è mai spento, di questi cinquant’anni di battaglie e conquiste. Ha ricordato, con commozione, la nascita della prima Oasi WWF, Lago di Burano. Oggi le Oasi sono oltre 100, coprono più di 30 mila ettari di territorio e proprio nella nostra Regione è possibile visitare la seconda Oasi più grande in Italia ovvero l’Oasi WWF-Riserva Naturale Regionale Guardiaregia-Campochiaro.
Per celebrare questo compleanno il 12 febbraio scorso si è tenuto, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, un convegno cui ha partecipato anche la presidente del WWF internazionale che ha sottolineato come “Insieme è possibile, e solo attraverso una grande cooperazione collettiva e con azioni coraggiose e innovative possiamo evitare di lasciare in eredità le sfide di oggi, tra cui quella gravissima del cambiamento climatico, alle generazioni future”.
Oggi abbiamo degli strumenti importantissimi per avviare questo grande cambiamento e non possiamo perdere ulteriore tempo. Il WWF in questi 50 anni ha avuto in Italia un ruolo importantissimo, a cominciare dall’approvazione della prima legge per la protezione della fauna selvatica al ruolo importante nei progetti di conservazione di diversi habitat vitali come le zone umide, la creazione di un sistema di aree protette (le Oasi) e il grande lavoro svolto sulle specie in via di estinzione, tra cui il lupo, l’orso bruno, la lontra, il cervo sardo, la foca monaca. Recentemente, il WWF ha ottenuto un altro importante risultato, l’approvazione della legge che istituisce il Comitato sul Capitale naturale, che deve orientare la politica a tenere in debito conto l’ambiente come risorsa chiave e fondamentale della nostra economia all’interno del PIL.
Oggi l’associazione, in piena crisi economica mondiale (e di ideali), è in completa fase di ristrutturazione; si è data un’impronta più manageriale e ha programmato la linea “politica” per il triennio 2016-2018 su quattro temi rilevanti: Clima-Alimentazione-Oceani-Wildlife. Ora anche noi dopo essere riusciti a strutturare, non senza qualche sforzo, una nuova OA (la vecchia sezione regionale), siamo chiamati a “lavorare” su questi temi senza tralasciare i problemi della nostra realtà regionale.
Il compito è impegnativo anche perché quando le persone si fermano a parlare con noi vorrebbero che fossimo presenti su tutti i temi, ma spesso non è facile. A livello regionale siamo solo una decina di soci attivisti e concentrati soprattutto a Campobasso, siamo innanzitutto volontari, una parola che di questi tempi non attira simpatie, ci dividiamo tra educazione ambientale, caccia e problematiche locali. Tra l’altro quest’anno ricorrono anche i 30 anni di presenza WWF in Molise, e nel nostro piccolo e con le poche forze a disposizione abbiamo trionfato e perso in tante battaglie ma sempre con l’obiettivo di salvaguardare la natura in Molise. Ricordiamo le battaglie sull’iniqua diga di Chiauci, l’istituzione dell’Oasi di Guardiaregia-Campochiaro, le lotte contro l’eolico selvaggio, le cave, etc.
Ora ci piacerebbe festeggiare questi 30 anni con tanti altri successi, piccoli e grandi, ma soprattutto lavorare per un futuro del nostro ambiente. Ci piacerebbe festeggiare quanto prima l’inclusione dell’area molisana del Matese nel Parco Nazionale del Matese, convinti da sempre che una sana gestione dell’ambiente può portare risvolti positivi per tutti, considerare di più la vita dei paesi molisani nel PNALM, vedere una politica locale (e non) che sappia gestire meglio il territorio non più su uno sfruttamento insensato del suolo ma sulla sua difesa, incentivare lo sviluppo dell’agricoltura bio, incentivare lo sviluppo di una pesca sostenibile, vedere bambini giocare nei mari senza trivelle all’orizzonte, continuare a sostenere fonti energetiche alternative, dire no allo sviluppo di ulteriori inceneritori, vedere lontre tuffarsi nei nostri fiumi e non scarichi civili e industriali.
Come vedete c’è ancora molta strada da fare ma “occorre vincere le sfide più importanti e difficili credendoci” lo ha detto Fulco con molto entusiasmo, dobbiamo dirlo e farlo noi che continuiamo a credere in un futuro migliore cercando di coinvolgere sempre più persone.
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