ci rivolgiamo a lei, anche se quasi certamente non leggerà quanto le scriviamo attraverso questo “giornalino”, come lo chiama lei, visto tutto il fastidio che le dà l’informazione, perché è una delle veterane della coop. Nardacchione che da un quarto di secolo si occupa, tra l’altro, di disagio psichico.
Per fortuna non siamo gli unici, anche se mai abbastanza se ne occupano, in quanto il problema è serio e va affrontato, mai sottaciuto. È interessante che anche al festival di Sanremo sia stata premiata una canzone che con delicatezza sbatte in faccia a tutti la malattia mentale.
Abbiamo appreso con piacere che è sorta, anche se in sordina, una cooperativa, con sede legale a Larino, che intende occuparsi degli “scarti” della società, denominata DiversaMente, nome bello, originale, promettente.
Andando a fondo, perché volevamo instaurare un rapporto di buon vicinato, abbiamo scoperto che la presidente è moglie e sorella di due nostri soci, un consigliere è marito e cognato di due altre socie e l’altra consigliera è sorella di due nostre socie. Ci è sorto allora qualche interrogativo: le competenze in campo psichiatrico si trasmettono per contatto o sono negli stessi cromosomi? I soci della coop. DivesaMente saranno naturalmente in competizione con i soci della coop. Nardacchione quando ci si dovrà aggiudicare degli appalti e dunque sarà una faida tra parenti che cercheranno di accaparrarsi il pane? O invece è una scatola cinese pronta a inghiottire e riciclare professionalità già sul campo? E in ogni caso sarà possibile elaborare insieme le progettualità della nostra cooperativa, senza temere che i consanguinei si lascino carpire notizie magari nell’intimità del loro talamo?
Ci sorge un dubbio: la conflittualità mantenuta volutamente alta da alcuni nostri soci, familiari dei componenti del consiglio di amministrazione della coop. DiversaMente, nonostante la buona volontà dello psichiatra e della sua equipe con i quali da oltre due anni abbiamo concordato l’apertura di un centro diurno a Termoli e un gruppo appartamento a Montenero di Bisaccia, non sarà perché sperano di smantellare l’esistente e travasare amici, parenti e compari nella cooperativa dei loro affini, rimandando a casa quanti, dopo aver subito per anni il loro strapotere, hanno cominciato ad alzare la testa per respirare un po’ d’aria pulita?
Lei, for-se, se ha letto fin qui, si chiederà: ma perché venite a raccontarlo proprio a me tutto questo? La risposta è semplice: o lei sapeva di questa operazione e dunque è complice, oppure è all’oscuro e allora vuol dire che la stanno usando senza spiegarle neppure il perché bisogna essere sempre nevrotici e contro il mondo. Come vede si sono trovati la via di fuga, mentre danno fuoco alle polveri per tutelarsi oggi, come in passato si erano aggiustati i livelli per garantirsi autonomia e benessere.
Sarebbe il caso che si facesse spiegare da suo figlio che cosa accadde veramente quando fu messo in condizione di dover lasciare la cooperativa ed emigrare, noi pure corresponsabili, benché inconsapevoli, perché ci eravamo fidati di amici interessati che ci usavano, ma non per questo giustificati.
Non ce ne voglia.
Signora Lina,
ci rivolgiamo a lei, anche se quasi certamente non leggerà quanto le scriviamo attraverso questo “giornalino”, come lo chiama lei, visto tutto il fastidio che le dà l’informazione, perché è una delle veterane della coop. Nardacchione che da un quarto di secolo si occupa, tra l’altro, di disagio psichico.
Per fortuna non siamo gli unici, anche se mai abbastanza se ne occupano, in quanto il problema è serio e va affrontato, mai sottaciuto. È interessante che anche al festival di Sanremo sia stata premiata una canzone che con delicatezza sbatte in faccia a tutti la malattia mentale.
Abbiamo appreso con piacere che è sorta, anche se in sordina, una cooperativa, con sede legale a Larino, che intende occuparsi degli “scarti” della società, denominata DiversaMente, nome bello, originale, promettente.
Andando a fondo, perché volevamo instaurare un rapporto di buon vicinato, abbiamo scoperto che la presidente è moglie e sorella di due nostri soci, un consigliere è marito e cognato di due altre socie e l’altra consigliera è sorella di due nostre socie. Ci è sorto allora qualche interrogativo: le competenze in campo psichiatrico si trasmettono per contatto o sono negli stessi cromosomi? I soci della coop. DivesaMente saranno naturalmente in competizione con i soci della coop. Nardacchione quando ci si dovrà aggiudicare degli appalti e dunque sarà una faida tra parenti che cercheranno di accaparrarsi il pane? O invece è una scatola cinese pronta a inghiottire e riciclare professionalità già sul campo? E in ogni caso sarà possibile elaborare insieme le progettualità della nostra cooperativa, senza temere che i consanguinei si lascino carpire notizie magari nell’intimità del loro talamo?
Ci sorge un dubbio: la conflittualità mantenuta volutamente alta da alcuni nostri soci, familiari dei componenti del consiglio di amministrazione della coop. DiversaMente, nonostante la buona volontà dello psichiatra e della sua equipe con i quali da oltre due anni abbiamo concordato l’apertura di un centro diurno a Termoli e un gruppo appartamento a Montenero di Bisaccia, non sarà perché sperano di smantellare l’esistente e travasare amici, parenti e compari nella cooperativa dei loro affini, rimandando a casa quanti, dopo aver subito per anni il loro strapotere, hanno cominciato ad alzare la testa per respirare un po’ d’aria pulita?
Lei, for-se, se ha letto fin qui, si chiederà: ma perché venite a raccontarlo proprio a me tutto questo? La risposta è semplice: o lei sapeva di questa operazione e dunque è complice, oppure è all’oscuro e allora vuol dire che la stanno usando senza spiegarle neppure il perché bisogna essere sempre nevrotici e contro il mondo. Come vede si sono trovati la via di fuga, mentre danno fuoco alle polveri per tutelarsi oggi, come in passato si erano aggiustati i livelli per garantirsi autonomia e benessere.
Sarebbe il caso che si facesse spiegare da suo figlio che cosa accadde veramente quando fu messo in condizione di dover lasciare la cooperativa ed emigrare, noi pure corresponsabili, benché inconsapevoli, perché ci eravamo fidati di amici interessati che ci usavano, ma non per questo giustificati.
ci rivolgiamo a lei, anche se quasi certamente non leggerà quanto le scriviamo attraverso questo “giornalino”, come lo chiama lei, visto tutto il fastidio che le dà l’informazione, perché è una delle veterane della coop. Nardacchione che da un quarto di secolo si occupa, tra l’altro, di disagio psichico.
Per fortuna non siamo gli unici, anche se mai abbastanza se ne occupano, in quanto il problema è serio e va affrontato, mai sottaciuto. È interessante che anche al festival di Sanremo sia stata premiata una canzone che con delicatezza sbatte in faccia a tutti la malattia mentale.
Abbiamo appreso con piacere che è sorta, anche se in sordina, una cooperativa, con sede legale a Larino, che intende occuparsi degli “scarti” della società, denominata DiversaMente, nome bello, originale, promettente.
Andando a fondo, perché volevamo instaurare un rapporto di buon vicinato, abbiamo scoperto che la presidente è moglie e sorella di due nostri soci, un consigliere è marito e cognato di due altre socie e l’altra consigliera è sorella di due nostre socie. Ci è sorto allora qualche interrogativo: le competenze in campo psichiatrico si trasmettono per contatto o sono negli stessi cromosomi? I soci della coop. DivesaMente saranno naturalmente in competizione con i soci della coop. Nardacchione quando ci si dovrà aggiudicare degli appalti e dunque sarà una faida tra parenti che cercheranno di accaparrarsi il pane? O invece è una scatola cinese pronta a inghiottire e riciclare professionalità già sul campo? E in ogni caso sarà possibile elaborare insieme le progettualità della nostra cooperativa, senza temere che i consanguinei si lascino carpire notizie magari nell’intimità del loro talamo?
Ci sorge un dubbio: la conflittualità mantenuta volutamente alta da alcuni nostri soci, familiari dei componenti del consiglio di amministrazione della coop. DiversaMente, nonostante la buona volontà dello psichiatra e della sua equipe con i quali da oltre due anni abbiamo concordato l’apertura di un centro diurno a Termoli e un gruppo appartamento a Montenero di Bisaccia, non sarà perché sperano di smantellare l’esistente e travasare amici, parenti e compari nella cooperativa dei loro affini, rimandando a casa quanti, dopo aver subito per anni il loro strapotere, hanno cominciato ad alzare la testa per respirare un po’ d’aria pulita?
Lei, for-se, se ha letto fin qui, si chiederà: ma perché venite a raccontarlo proprio a me tutto questo? La risposta è semplice: o lei sapeva di questa operazione e dunque è complice, oppure è all’oscuro e allora vuol dire che la stanno usando senza spiegarle neppure il perché bisogna essere sempre nevrotici e contro il mondo. Come vede si sono trovati la via di fuga, mentre danno fuoco alle polveri per tutelarsi oggi, come in passato si erano aggiustati i livelli per garantirsi autonomia e benessere.
Sarebbe il caso che si facesse spiegare da suo figlio che cosa accadde veramente quando fu messo in condizione di dover lasciare la cooperativa ed emigrare, noi pure corresponsabili, benché inconsapevoli, perché ci eravamo fidati di amici interessati che ci usavano, ma non per questo giustificati.
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