Il Presidente della Giunta si è presentato il 12 febbraio davanti la Commissione per la Convalida degli Eletti in Consiglio Regionale con una nota scritta che replicava al ricorso avverso la sua condizione di ineleggibilità che avevo formalizzato a metà gennaio. Ovviamente, l’On. Iorio nella comunicazione rigetta il ricorso, ma l’assenza di ben tre componenti su otto della sua maggioranza in commissione denota qualche difficoltà di tenuta nella Casa delle Libertà. Tanto è vero che se i sette componenti dei gruppi consiliari di minoranza fossero stati tutti presenti la relazione del Presidente veniva respinta ed il dibattito si sarebbe spostato in Consiglio con un parere negativo per l’On. Iorio. Per essere più chiari, in caso di accoglimento della mia istanza sull’ineleggibilità del Presidente della Giunta si scioglie il Consiglio Regionale e si torna a votare. Sta di fatto che i rappresentanti della Margherita e dei Comunisti Italiani, al momento del voto, in Commissione non c’erano, nel mentre quelli dell’Udeur e dello SDI, si sono astenuti. Risultato 5 a favore di Iorio e 3 contro. Un po’ strano l’episodio se è vero che i segretari dei partiti del Centro-Sinistra hanno dato mandato a dei legali per ricorrere in Tribunale avverso l’elezione di Michele Iorio, per via delle sue cariche di Commissario per il terremoto e l’alluvione. Nelle prossime sedute, prima del 12 marzo, comunque la questione dovrà venire in Aula e lì mi auguro che la minoranza sappia tenere una posizione politica coerente con quella dei partiti ed univoca.
Come sia possibile che la mano destra faccia il contrario della mano sinistra non è dato sapere. Se non avessi formalizzato l’istanza avverso il Presidente, per lo stesso non si sarebbe posto alcun problema, esattamente come gli è successo in Senato quando alla relativa Commissione non venne posto la violazione dell’art. 122 della Costituzione e quindi la sua ineleggibilità. L’Unione si sarebbe ritrovata con Iorio che dopo 90 giorni dall’insediamento con il silenzio-assenso sarebbe stato considerato eletto senza un minimo di discussione. A quel punto la presentazione del ricorso legale rischiava di apparire strumentale agli occhi della gente. Come a dire avete perso i buoi e chiudete la stalla. Fare politica così è da menomati. Bisogna avere il coraggio delle proprie posizioni e della chiarezza.
Il Presidente Iorio durante la campagna elettorale ha adottato una miriade di delibere e tanti provvedimenti come Commissario. E’ evidente che ciò ha influenzato e turbato il normale svolgimento della competizione. Perché non c’è un segretario dell’Unione che lo dice a chiare lettere e spiega ai cittadini che è per questa ragione che si fa il ricorso? E perché lo stesso segretario, intanto, se vuole essere una figura coerente, non sollecita i propri consiglieri regionali a dare battaglia politica su questi temi, o quanto meno a votare contro l’eleggibilità di Iorio? Non bastava la caduta di tono dell’Accordo tra il Governo Nazionale e la Regione sull’Autostrada dopo una campagna elettorale giocata su una nostra proposta di Superstrada? E non era sufficiente tutta la polemica sul gruppo misto alla regione, la spaccatura della Margherita, la crisi alla Provincia, i litigi in televisione e sui giornali che ci hanno accompagnato in questi mesi? Ma quale credibilità si pensa di esprimere come Unione se non si costruisce un coordinamento serio tra partiti e rappresentanze impegnate in Parlamento, alla Regione e nei principali Enti?
In attesa che i segretari dei partiti del Centro-Sinistra avviino questo iter elementare di raccordo politico ed istituzionale, la Maggioranza della Casa delle Libertà imperversa e impazza in lungo e in largo. Con l’aumento delle tasse inflitte ai molisani il Presidente Iorio, tra le altre cose, si è andato a fare una vacanza americana clandestina in compagnia di predicatori protestanti ultra-conservatori. Dai dispacci del suo ufficio stampa pare che avesse parlato con Bush, autoattribuendosi potestà di politica estera che è preferibile lasciare in mano a Massimo D’Alema. In realtà a Washington c’era un incontro di preghiera di questa setta evangelica che agisce un po’ da lobby. Cosa c’entra il Molise in questa storia è quello che chiederò in un’interrogazione visto che i vecchi democristiani, che pure facevano tanti danni, si limitavano a ritiri spirituali più economici nei conventi locali.
Ma la modernità del terzo millennio porta la nostra Giunta Regionale ad acquistare per 11 milioni di euro il vecchio hotel Roxy per abbatterlo, a bocciare senza motivazioni la variante generale al piano regolatore di Campobasso costata sei anni di lavoro e una barca di soldi ai contribuenti. Così d’incanto si torna al piano generale regolatore degli anni settanta e si riapre la possibilità di edificare ovunque nelle aree verdi e in quelle agricole con varianti specifiche e commissari ad acta. Non lo so se la responsabilità è del Comune o della Regione ma immagino che alcune imprese e diversi studi tecnici ringrazieranno commossi per il regalo di carnevale.
Ovviamente per combinare tanti scempi nonostante l’impegno profuso non erano sufficienti gli otto assessori eletti ed ecco che hanno confezionato una leggina ad hoc per un non assessore che per pudore hanno chiamato sottosegretario. E poiché la maggioranza è di 18 eletti oltre i quattro assessori esterni, che costano 60 mila euro al mese, ben ha pensato il Centro-Destra di tartassare i molisani per trovare una poltrona a tutti. Due Presidenti, quattro assessori interni, un sottosegretario, quattro presidenti di commissioni permanenti, due nell’ufficio di presidenza del Consiglio e per gli altri, con scarsa fantasia, si sta pensando di fare delle commissioni speciali così che ciascuno possa essere appellato col titolo di Presidente. Il tutto, è evidente, a nostre spese, mentre il bilancio non è ancora approvato e permane l’esercizio provvisorio, fuori dai cancelli manifestano gli operatori della Fisiomedica di Toro, ma sono in migliaia gli addetti del solo comparto socio-sanitario a vantare crediti verso la Regione.
Tra una varia ed un eventuale la Giunta, visto che il Dott. Ulisse Di Giacomo, coniugato Petescia, responsabile di un progetto cardiovascolare è nel contempo divenuto Assessore alla Sanità, per non fargli torto lo ha sostituito col cognato. Con i tempi che corrono non c’è da sorprendersi più di nulla. Sfogliando i nomi dei consulenti c’è di tutto e di più, poi negli ospedali la provvisorietà la fa da padrona. Ogni cosa è incerta perché non vengono espletati i concorsi per primari come al reparto di Ostetricia e Ginecologia di Campobasso, che attende da due anni e mezzo. Incarichi mensili, semestrali o annuali, a scavalco o assunti pro-tempore, per facenti funzioni o per altre mille metodologie che però hanno in comune che non c’è un assetto stabile con responsabilità precise e quindi una conseguente organizzazione del servizio efficiente. Tutto rimane appeso cosicché il potere decisionale risiede in pochissime mani contigue alle stanze assessorili ed anche il più piccolo spostamento necessita dell’avvallo politico. E se da queste disfunzioni deriva un danno per i cittadini in termini di costi e di inefficienza, per i
nostri no problem, vale sempre il detto che è meglio essere primi nel proprio paese che secondi a Roma. Eppure si parla di salute, di vite umane, come purtroppo ci ha ricordato la tragedia di una ragazza di 34 anni deceduta per un parto al Cardarelli di Campobasso. La sanità è una questione seria, occorre coscienza e rigore, non può diventare il trespolo del potere, al di là dei partiti e degli schieramenti. E’ inconcepibile che a Isernia nella sanità c’è buona parte della famiglia Iorio, in aspettativa o in servizio che sia. Altro che primarie per la scelta del sindaco pentro. Se non si fa chiarezza su quello che succede in quella realtà le difficoltà permarranno anche per il futuro.
E quindi torno al punto di partenza che è eminentemente politico e ha a che spartire con un progetto alternativo che L’Unione ha il dovere di approntare al più presto. ☺
Il Presidente della Giunta si è presentato il 12 febbraio davanti la Commissione per la Convalida degli Eletti in Consiglio Regionale con una nota scritta che replicava al ricorso avverso la sua condizione di ineleggibilità che avevo formalizzato a metà gennaio. Ovviamente, l’On. Iorio nella comunicazione rigetta il ricorso, ma l’assenza di ben tre componenti su otto della sua maggioranza in commissione denota qualche difficoltà di tenuta nella Casa delle Libertà. Tanto è vero che se i sette componenti dei gruppi consiliari di minoranza fossero stati tutti presenti la relazione del Presidente veniva respinta ed il dibattito si sarebbe spostato in Consiglio con un parere negativo per l’On. Iorio. Per essere più chiari, in caso di accoglimento della mia istanza sull’ineleggibilità del Presidente della Giunta si scioglie il Consiglio Regionale e si torna a votare. Sta di fatto che i rappresentanti della Margherita e dei Comunisti Italiani, al momento del voto, in Commissione non c’erano, nel mentre quelli dell’Udeur e dello SDI, si sono astenuti. Risultato 5 a favore di Iorio e 3 contro. Un po’ strano l’episodio se è vero che i segretari dei partiti del Centro-Sinistra hanno dato mandato a dei legali per ricorrere in Tribunale avverso l’elezione di Michele Iorio, per via delle sue cariche di Commissario per il terremoto e l’alluvione. Nelle prossime sedute, prima del 12 marzo, comunque la questione dovrà venire in Aula e lì mi auguro che la minoranza sappia tenere una posizione politica coerente con quella dei partiti ed univoca.
Come sia possibile che la mano destra faccia il contrario della mano sinistra non è dato sapere. Se non avessi formalizzato l’istanza avverso il Presidente, per lo stesso non si sarebbe posto alcun problema, esattamente come gli è successo in Senato quando alla relativa Commissione non venne posto la violazione dell’art. 122 della Costituzione e quindi la sua ineleggibilità. L’Unione si sarebbe ritrovata con Iorio che dopo 90 giorni dall’insediamento con il silenzio-assenso sarebbe stato considerato eletto senza un minimo di discussione. A quel punto la presentazione del ricorso legale rischiava di apparire strumentale agli occhi della gente. Come a dire avete perso i buoi e chiudete la stalla. Fare politica così è da menomati. Bisogna avere il coraggio delle proprie posizioni e della chiarezza.
Il Presidente Iorio durante la campagna elettorale ha adottato una miriade di delibere e tanti provvedimenti come Commissario. E’ evidente che ciò ha influenzato e turbato il normale svolgimento della competizione. Perché non c’è un segretario dell’Unione che lo dice a chiare lettere e spiega ai cittadini che è per questa ragione che si fa il ricorso? E perché lo stesso segretario, intanto, se vuole essere una figura coerente, non sollecita i propri consiglieri regionali a dare battaglia politica su questi temi, o quanto meno a votare contro l’eleggibilità di Iorio? Non bastava la caduta di tono dell’Accordo tra il Governo Nazionale e la Regione sull’Autostrada dopo una campagna elettorale giocata su una nostra proposta di Superstrada? E non era sufficiente tutta la polemica sul gruppo misto alla regione, la spaccatura della Margherita, la crisi alla Provincia, i litigi in televisione e sui giornali che ci hanno accompagnato in questi mesi? Ma quale credibilità si pensa di esprimere come Unione se non si costruisce un coordinamento serio tra partiti e rappresentanze impegnate in Parlamento, alla Regione e nei principali Enti?
In attesa che i segretari dei partiti del Centro-Sinistra avviino questo iter elementare di raccordo politico ed istituzionale, la Maggioranza della Casa delle Libertà imperversa e impazza in lungo e in largo. Con l’aumento delle tasse inflitte ai molisani il Presidente Iorio, tra le altre cose, si è andato a fare una vacanza americana clandestina in compagnia di predicatori protestanti ultra-conservatori. Dai dispacci del suo ufficio stampa pare che avesse parlato con Bush, autoattribuendosi potestà di politica estera che è preferibile lasciare in mano a Massimo D’Alema. In realtà a Washington c’era un incontro di preghiera di questa setta evangelica che agisce un po’ da lobby. Cosa c’entra il Molise in questa storia è quello che chiederò in un’interrogazione visto che i vecchi democristiani, che pure facevano tanti danni, si limitavano a ritiri spirituali più economici nei conventi locali.
Ma la modernità del terzo millennio porta la nostra Giunta Regionale ad acquistare per 11 milioni di euro il vecchio hotel Roxy per abbatterlo, a bocciare senza motivazioni la variante generale al piano regolatore di Campobasso costata sei anni di lavoro e una barca di soldi ai contribuenti. Così d’incanto si torna al piano generale regolatore degli anni settanta e si riapre la possibilità di edificare ovunque nelle aree verdi e in quelle agricole con varianti specifiche e commissari ad acta. Non lo so se la responsabilità è del Comune o della Regione ma immagino che alcune imprese e diversi studi tecnici ringrazieranno commossi per il regalo di carnevale.
Ovviamente per combinare tanti scempi nonostante l’impegno profuso non erano sufficienti gli otto assessori eletti ed ecco che hanno confezionato una leggina ad hoc per un non assessore che per pudore hanno chiamato sottosegretario. E poiché la maggioranza è di 18 eletti oltre i quattro assessori esterni, che costano 60 mila euro al mese, ben ha pensato il Centro-Destra di tartassare i molisani per trovare una poltrona a tutti. Due Presidenti, quattro assessori interni, un sottosegretario, quattro presidenti di commissioni permanenti, due nell’ufficio di presidenza del Consiglio e per gli altri, con scarsa fantasia, si sta pensando di fare delle commissioni speciali così che ciascuno possa essere appellato col titolo di Presidente. Il tutto, è evidente, a nostre spese, mentre il bilancio non è ancora approvato e permane l’esercizio provvisorio, fuori dai cancelli manifestano gli operatori della Fisiomedica di Toro, ma sono in migliaia gli addetti del solo comparto socio-sanitario a vantare crediti verso la Regione.
Tra una varia ed un eventuale la Giunta, visto che il Dott. Ulisse Di Giacomo, coniugato Petescia, responsabile di un progetto cardiovascolare è nel contempo divenuto Assessore alla Sanità, per non fargli torto lo ha sostituito col cognato. Con i tempi che corrono non c’è da sorprendersi più di nulla. Sfogliando i nomi dei consulenti c’è di tutto e di più, poi negli ospedali la provvisorietà la fa da padrona. Ogni cosa è incerta perché non vengono espletati i concorsi per primari come al reparto di Ostetricia e Ginecologia di Campobasso, che attende da due anni e mezzo. Incarichi mensili, semestrali o annuali, a scavalco o assunti pro-tempore, per facenti funzioni o per altre mille metodologie che però hanno in comune che non c’è un assetto stabile con responsabilità precise e quindi una conseguente organizzazione del servizio efficiente. Tutto rimane appeso cosicché il potere decisionale risiede in pochissime mani contigue alle stanze assessorili ed anche il più piccolo spostamento necessita dell’avvallo politico. E se da queste disfunzioni deriva un danno per i cittadini in termini di costi e di inefficienza, per i
nostri no problem, vale sempre il detto che è meglio essere primi nel proprio paese che secondi a Roma. Eppure si parla di salute, di vite umane, come purtroppo ci ha ricordato la tragedia di una ragazza di 34 anni deceduta per un parto al Cardarelli di Campobasso. La sanità è una questione seria, occorre coscienza e rigore, non può diventare il trespolo del potere, al di là dei partiti e degli schieramenti. E’ inconcepibile che a Isernia nella sanità c’è buona parte della famiglia Iorio, in aspettativa o in servizio che sia. Altro che primarie per la scelta del sindaco pentro. Se non si fa chiarezza su quello che succede in quella realtà le difficoltà permarranno anche per il futuro.
E quindi torno al punto di partenza che è eminentemente politico e ha a che spartire con un progetto alternativo che L’Unione ha il dovere di approntare al più presto. ☺
Il Presidente della Giunta si è presentato il 12 febbraio davanti la Commissione per la Convalida degli Eletti in Consiglio Regionale con una nota scritta che replicava al ricorso avverso la sua condizione di ineleggibilità che avevo formalizzato a metà gennaio. Ovviamente, l’On. Iorio nella comunicazione rigetta il ricorso, ma l’assenza di ben tre componenti su otto della sua maggioranza in commissione denota qualche difficoltà di tenuta nella Casa delle Libertà. Tanto è vero che se i sette componenti dei gruppi consiliari di minoranza fossero stati tutti presenti la relazione del Presidente veniva respinta ed il dibattito si sarebbe spostato in Consiglio con un parere negativo per l’On. Iorio. Per essere più chiari, in caso di accoglimento della mia istanza sull’ineleggibilità del Presidente della Giunta si scioglie il Consiglio Regionale e si torna a votare. Sta di fatto che i rappresentanti della Margherita e dei Comunisti Italiani, al momento del voto, in Commissione non c’erano, nel mentre quelli dell’Udeur e dello SDI, si sono astenuti. Risultato 5 a favore di Iorio e 3 contro. Un po’ strano l’episodio se è vero che i segretari dei partiti del Centro-Sinistra hanno dato mandato a dei legali per ricorrere in Tribunale avverso l’elezione di Michele Iorio, per via delle sue cariche di Commissario per il terremoto e l’alluvione. Nelle prossime sedute, prima del 12 marzo, comunque la questione dovrà venire in Aula e lì mi auguro che la minoranza sappia tenere una posizione politica coerente con quella dei partiti ed univoca.
Come sia possibile che la mano destra faccia il contrario della mano sinistra non è dato sapere. Se non avessi formalizzato l’istanza avverso il Presidente, per lo stesso non si sarebbe posto alcun problema, esattamente come gli è successo in Senato quando alla relativa Commissione non venne posto la violazione dell’art. 122 della Costituzione e quindi la sua ineleggibilità. L’Unione si sarebbe ritrovata con Iorio che dopo 90 giorni dall’insediamento con il silenzio-assenso sarebbe stato considerato eletto senza un minimo di discussione. A quel punto la presentazione del ricorso legale rischiava di apparire strumentale agli occhi della gente. Come a dire avete perso i buoi e chiudete la stalla. Fare politica così è da menomati. Bisogna avere il coraggio delle proprie posizioni e della chiarezza.
Il Presidente Iorio durante la campagna elettorale ha adottato una miriade di delibere e tanti provvedimenti come Commissario. E’ evidente che ciò ha influenzato e turbato il normale svolgimento della competizione. Perché non c’è un segretario dell’Unione che lo dice a chiare lettere e spiega ai cittadini che è per questa ragione che si fa il ricorso? E perché lo stesso segretario, intanto, se vuole essere una figura coerente, non sollecita i propri consiglieri regionali a dare battaglia politica su questi temi, o quanto meno a votare contro l’eleggibilità di Iorio? Non bastava la caduta di tono dell’Accordo tra il Governo Nazionale e la Regione sull’Autostrada dopo una campagna elettorale giocata su una nostra proposta di Superstrada? E non era sufficiente tutta la polemica sul gruppo misto alla regione, la spaccatura della Margherita, la crisi alla Provincia, i litigi in televisione e sui giornali che ci hanno accompagnato in questi mesi? Ma quale credibilità si pensa di esprimere come Unione se non si costruisce un coordinamento serio tra partiti e rappresentanze impegnate in Parlamento, alla Regione e nei principali Enti?
In attesa che i segretari dei partiti del Centro-Sinistra avviino questo iter elementare di raccordo politico ed istituzionale, la Maggioranza della Casa delle Libertà imperversa e impazza in lungo e in largo. Con l’aumento delle tasse inflitte ai molisani il Presidente Iorio, tra le altre cose, si è andato a fare una vacanza americana clandestina in compagnia di predicatori protestanti ultra-conservatori. Dai dispacci del suo ufficio stampa pare che avesse parlato con Bush, autoattribuendosi potestà di politica estera che è preferibile lasciare in mano a Massimo D’Alema. In realtà a Washington c’era un incontro di preghiera di questa setta evangelica che agisce un po’ da lobby. Cosa c’entra il Molise in questa storia è quello che chiederò in un’interrogazione visto che i vecchi democristiani, che pure facevano tanti danni, si limitavano a ritiri spirituali più economici nei conventi locali.
Ma la modernità del terzo millennio porta la nostra Giunta Regionale ad acquistare per 11 milioni di euro il vecchio hotel Roxy per abbatterlo, a bocciare senza motivazioni la variante generale al piano regolatore di Campobasso costata sei anni di lavoro e una barca di soldi ai contribuenti. Così d’incanto si torna al piano generale regolatore degli anni settanta e si riapre la possibilità di edificare ovunque nelle aree verdi e in quelle agricole con varianti specifiche e commissari ad acta. Non lo so se la responsabilità è del Comune o della Regione ma immagino che alcune imprese e diversi studi tecnici ringrazieranno commossi per il regalo di carnevale.
Ovviamente per combinare tanti scempi nonostante l’impegno profuso non erano sufficienti gli otto assessori eletti ed ecco che hanno confezionato una leggina ad hoc per un non assessore che per pudore hanno chiamato sottosegretario. E poiché la maggioranza è di 18 eletti oltre i quattro assessori esterni, che costano 60 mila euro al mese, ben ha pensato il Centro-Destra di tartassare i molisani per trovare una poltrona a tutti. Due Presidenti, quattro assessori interni, un sottosegretario, quattro presidenti di commissioni permanenti, due nell’ufficio di presidenza del Consiglio e per gli altri, con scarsa fantasia, si sta pensando di fare delle commissioni speciali così che ciascuno possa essere appellato col titolo di Presidente. Il tutto, è evidente, a nostre spese, mentre il bilancio non è ancora approvato e permane l’esercizio provvisorio, fuori dai cancelli manifestano gli operatori della Fisiomedica di Toro, ma sono in migliaia gli addetti del solo comparto socio-sanitario a vantare crediti verso la Regione.
Tra una varia ed un eventuale la Giunta, visto che il Dott. Ulisse Di Giacomo, coniugato Petescia, responsabile di un progetto cardiovascolare è nel contempo divenuto Assessore alla Sanità, per non fargli torto lo ha sostituito col cognato. Con i tempi che corrono non c’è da sorprendersi più di nulla. Sfogliando i nomi dei consulenti c’è di tutto e di più, poi negli ospedali la provvisorietà la fa da padrona. Ogni cosa è incerta perché non vengono espletati i concorsi per primari come al reparto di Ostetricia e Ginecologia di Campobasso, che attende da due anni e mezzo. Incarichi mensili, semestrali o annuali, a scavalco o assunti pro-tempore, per facenti funzioni o per altre mille metodologie che però hanno in comune che non c’è un assetto stabile con responsabilità precise e quindi una conseguente organizzazione del servizio efficiente. Tutto rimane appeso cosicché il potere decisionale risiede in pochissime mani contigue alle stanze assessorili ed anche il più piccolo spostamento necessita dell’avvallo politico. E se da queste disfunzioni deriva un danno per i cittadini in termini di costi e di inefficienza, per i
nostri no problem, vale sempre il detto che è meglio essere primi nel proprio paese che secondi a Roma. Eppure si parla di salute, di vite umane, come purtroppo ci ha ricordato la tragedia di una ragazza di 34 anni deceduta per un parto al Cardarelli di Campobasso. La sanità è una questione seria, occorre coscienza e rigore, non può diventare il trespolo del potere, al di là dei partiti e degli schieramenti. E’ inconcepibile che a Isernia nella sanità c’è buona parte della famiglia Iorio, in aspettativa o in servizio che sia. Altro che primarie per la scelta del sindaco pentro. Se non si fa chiarezza su quello che succede in quella realtà le difficoltà permarranno anche per il futuro.
E quindi torno al punto di partenza che è eminentemente politico e ha a che spartire con un progetto alternativo che L’Unione ha il dovere di approntare al più presto. ☺
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