Negli ultimi tempi, parlando degli emigrati, si incappa sempre, o quasi, nella cronaca nera dei bambini rimasti in mare o di scontri, talora anche atroci, che segnano le genti costrette a lasciare i loro territori per ragioni di invivibilità nelle terre che in altri tempi hanno consentito la sopravvivenza e anche la crescita di famiglia. Ma occorre anche ridestarsi per scoprire che la nostra Italia come anche il nostro Molise forniscono testimonianze sorprendenti su questo fronte.
Proviamo a scoprire esempi che vanno dalla Sicilia al Piemonte e si presentano con modelli di accoglienza del tutto diversi, segnati da umanesimo che, purtroppo, non è molto esaltato dalla stampa e dalle trasmissioni radio e TV che si dilettano… a fornire sempre e solo cronaca nera. Proviamo allora a indagare sugli esempi di accoglienza dei migranti che sono in corso nella nostra Italia per poi parlare anche di noi in Molise.
A Torino 143 famiglie aprono le porte ai migranti e non da oggi ma dal 2008. In Toscana 20 famiglie, accogliendo l’appello di papa Francesco, si sono rivolte al governatore della regione per entrare nella rete che si occupava dell’accoglienza regionale. Hanno così raggiunto la sorprendente cifra di sistemazione per 646 posti. A Parma con il progetto Città per l’asilo vengono assegnati 300 euro mensili per famiglie che accolgono giovani dai 20 ai 30 anni provenienti dall’Africa. Un programma consimile è portato avanti ad Asti. In alcune città le famiglie aprono le porte a ragazzi sbarcati in Italia privi di genitori. Diverse famiglie hanno attivato in Sicilia questo modello di accoglienza che è diffuso in diverse terre.
Anche in Molise fioriscono segnali di solidarietà tesi a divulgarsi nell’intero territorio. Il 6 gennaio alla Casa delle Culture a Campobasso l’Associazione Primo Marzo, che da anni opera sul fronte dell’ accoglienza e del sostegno ai migranti, ha realizzato un evento preparato con grande passione e cura intitolato La befana vien di giorno. La partecipazione è stata numerosa. Oltre ai nostri associati abbiamo avuto ospiti famiglie del centro storico. Numerosi i bambini, circa una ventina, i dolci sono stati prodotti dalle nostre amiche marocchine. La befana era Katia, una ragazza dell’associazione. Oltre ai bambini dei migranti hanno partecipato anche quelli del quartiere. A loro sono stati offerti in dono giochi di vario tipo che hanno creato un clima gioioso che non s’era mai visto. A conclusione Adelmo Di Lembo, del gruppo fondatore dell’associazione proietta un sorprendente film, Il volo, di breve durata ma di grande attrattiva riportando la storia dell’accoglienza dei migranti da parte del popolo di Riace, in Calabria, una esperienza di solidarietà e di convivenza che ha fatto scoprire un modello di rilancio di popolazione e lavoro in territori che davano segni di totale abbandono.
E il Molise non può giovarsene anch’esso? ☺
Negli ultimi tempi, parlando degli emigrati, si incappa sempre, o quasi, nella cronaca nera dei bambini rimasti in mare o di scontri, talora anche atroci, che segnano le genti costrette a lasciare i loro territori per ragioni di invivibilità nelle terre che in altri tempi hanno consentito la sopravvivenza e anche la crescita di famiglia. Ma occorre anche ridestarsi per scoprire che la nostra Italia come anche il nostro Molise forniscono testimonianze sorprendenti su questo fronte.
Proviamo a scoprire esempi che vanno dalla Sicilia al Piemonte e si presentano con modelli di accoglienza del tutto diversi, segnati da umanesimo che, purtroppo, non è molto esaltato dalla stampa e dalle trasmissioni radio e TV che si dilettano… a fornire sempre e solo cronaca nera. Proviamo allora a indagare sugli esempi di accoglienza dei migranti che sono in corso nella nostra Italia per poi parlare anche di noi in Molise.
A Torino 143 famiglie aprono le porte ai migranti e non da oggi ma dal 2008. In Toscana 20 famiglie, accogliendo l’appello di papa Francesco, si sono rivolte al governatore della regione per entrare nella rete che si occupava dell’accoglienza regionale. Hanno così raggiunto la sorprendente cifra di sistemazione per 646 posti. A Parma con il progetto Città per l’asilo vengono assegnati 300 euro mensili per famiglie che accolgono giovani dai 20 ai 30 anni provenienti dall’Africa. Un programma consimile è portato avanti ad Asti. In alcune città le famiglie aprono le porte a ragazzi sbarcati in Italia privi di genitori. Diverse famiglie hanno attivato in Sicilia questo modello di accoglienza che è diffuso in diverse terre.
Anche in Molise fioriscono segnali di solidarietà tesi a divulgarsi nell’intero territorio. Il 6 gennaio alla Casa delle Culture a Campobasso l’Associazione Primo Marzo, che da anni opera sul fronte dell’ accoglienza e del sostegno ai migranti, ha realizzato un evento preparato con grande passione e cura intitolato La befana vien di giorno. La partecipazione è stata numerosa. Oltre ai nostri associati abbiamo avuto ospiti famiglie del centro storico. Numerosi i bambini, circa una ventina, i dolci sono stati prodotti dalle nostre amiche marocchine. La befana era Katia, una ragazza dell’associazione. Oltre ai bambini dei migranti hanno partecipato anche quelli del quartiere. A loro sono stati offerti in dono giochi di vario tipo che hanno creato un clima gioioso che non s’era mai visto. A conclusione Adelmo Di Lembo, del gruppo fondatore dell’associazione proietta un sorprendente film, Il volo, di breve durata ma di grande attrattiva riportando la storia dell’accoglienza dei migranti da parte del popolo di Riace, in Calabria, una esperienza di solidarietà e di convivenza che ha fatto scoprire un modello di rilancio di popolazione e lavoro in territori che davano segni di totale abbandono.
Negli ultimi tempi, parlando degli emigrati, si incappa sempre, o quasi, nella cronaca nera dei bambini rimasti in mare o di scontri, talora anche atroci, che segnano le genti costrette a lasciare i loro territori per ragioni di invivibilità nelle terre che in altri tempi hanno consentito la sopravvivenza e anche la crescita di famiglia. Ma occorre anche ridestarsi per scoprire che la nostra Italia come anche il nostro Molise forniscono testimonianze sorprendenti su questo fronte.
Proviamo a scoprire esempi che vanno dalla Sicilia al Piemonte e si presentano con modelli di accoglienza del tutto diversi, segnati da umanesimo che, purtroppo, non è molto esaltato dalla stampa e dalle trasmissioni radio e TV che si dilettano… a fornire sempre e solo cronaca nera. Proviamo allora a indagare sugli esempi di accoglienza dei migranti che sono in corso nella nostra Italia per poi parlare anche di noi in Molise.
A Torino 143 famiglie aprono le porte ai migranti e non da oggi ma dal 2008. In Toscana 20 famiglie, accogliendo l’appello di papa Francesco, si sono rivolte al governatore della regione per entrare nella rete che si occupava dell’accoglienza regionale. Hanno così raggiunto la sorprendente cifra di sistemazione per 646 posti. A Parma con il progetto Città per l’asilo vengono assegnati 300 euro mensili per famiglie che accolgono giovani dai 20 ai 30 anni provenienti dall’Africa. Un programma consimile è portato avanti ad Asti. In alcune città le famiglie aprono le porte a ragazzi sbarcati in Italia privi di genitori. Diverse famiglie hanno attivato in Sicilia questo modello di accoglienza che è diffuso in diverse terre.
Anche in Molise fioriscono segnali di solidarietà tesi a divulgarsi nell’intero territorio. Il 6 gennaio alla Casa delle Culture a Campobasso l’Associazione Primo Marzo, che da anni opera sul fronte dell’ accoglienza e del sostegno ai migranti, ha realizzato un evento preparato con grande passione e cura intitolato La befana vien di giorno. La partecipazione è stata numerosa. Oltre ai nostri associati abbiamo avuto ospiti famiglie del centro storico. Numerosi i bambini, circa una ventina, i dolci sono stati prodotti dalle nostre amiche marocchine. La befana era Katia, una ragazza dell’associazione. Oltre ai bambini dei migranti hanno partecipato anche quelli del quartiere. A loro sono stati offerti in dono giochi di vario tipo che hanno creato un clima gioioso che non s’era mai visto. A conclusione Adelmo Di Lembo, del gruppo fondatore dell’associazione proietta un sorprendente film, Il volo, di breve durata ma di grande attrattiva riportando la storia dell’accoglienza dei migranti da parte del popolo di Riace, in Calabria, una esperienza di solidarietà e di convivenza che ha fatto scoprire un modello di rilancio di popolazione e lavoro in territori che davano segni di totale abbandono.
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