Facinorosi e inetti
8 Settembre 2015 Share

Facinorosi e inetti

In un tempo storico segnato da vicende che riportano quotidiane sofferenze per i più deboli, si assiste ad uno scenario che non appaga il popolo. E non solo i più deboli. Massimo Recalcati nel suo recente libro, Patria senza padri, afferma con determinazione che “la nuova forma della legge è rendere possibile il legame sociale, la vita insieme, la comunità”. Il che comporta la consapevolezza e l’accettazione di non poter godere di tutto, non poter avere tutto, non poter sapere tutto.

Lo scenario televisivo si è ormai convinto a fornire una informazione centrata sulla cronaca nera e che non dà neppure accenni ad eventi che, con la fatica e il senso sociale e comunitario, riguardano quanti, all’interno del popolo, si adoperano per recuperare i valori della solidarietà e della comunità. Anche con fatica e senza porre al centro l’interesse proprio. Rivolgendo lo sguardo alla situazione economica del nostro paese non possiamo convincerci che la ripresa in Italia è in corso. Lo dimostra il prodotto interno lordo che avanza dello 0,2/% nel secondo trimestre 2015. I politici parlano ogni giorno di ripresa. Le analisi di chi è desto, e paga di giorno in giorno i prezzi, porta a convincersi che la ripresa resta lenta. Si è in tanti fra gli esperti in economia ad auspicare il bisogno di un’adesione al 3% del PIL nell’anno corrente.

Ma non siamo soli ad assistere alla politica centrata su di sé. Accenniamo ad una vicenda accaduta di recente ad Atene, che attesta il distacco tra politica e cittadini, che non inquina solo il nostro paese. Il governo greco ha approvato la vendita di 14 aeroporti regionali al gestore tedesco “Trasport” per 23 miliardi di euro. Oltre a diffidare della resa dei fondi si diffonde nell’intera Grecia, sempre più, il distacco tra governo e popolo.

Ma la vicenda che tocca l’intero universo, la vicenda dell’emigrazione tragicamente ancora in corso, è la prova che conferma l’autogestione della politica che non ha fornito mezzi e spazi per andare incontro ad intere popolazioni che sono uscite dalla loro terra, con pochi spazi di accoglienza e deciso distacco dei governi occidentali. Sul campo l’Italia è stata aperta all’accoglienza. Gli emigrati morti da gennaio ad agosto sono 2014. Il presidente della conferenza episcopale italiana non esita a definire la vicenda “una vergogna per tutte le coscienze del mondo che può e deve essere una sfida da affrontare con serietà”. Tra i tragici episodi riguardanti i popoli emigranti ci colpisce l’animo la morte di 49 persone, tra esse 3 bambini serrati nella stiva di un’imbarcazione di 14 metri nel giorno di ferragosto.

Torniamo a casa nostra per assumere consapevolezza di un fenomeno che ha segnato il commercio di popolo. La ripresa dei cittadini a fronte di uno stato retto da politici facinorosi parlatori e inetti operatori. Esempio: in Italia il commercio è cresciuto nelle iniziative di popolo e scaduto nelle agenzie di imprese operanti con il riferimento alle norme dello stato. Ne è un chiaro segnale la crescita delle “Bancarelle”; in Italia il numero degli ambulanti nel 2014 è cresciuto di 7.435 unità. Tutt’altro si registra per il commercio tradizionale che, ad eccezione del comparto alimentale, ha subìto una notevole riduzione negli ultimi tempi. È interessata l’intera Italia e tale situazione pesa anche sulle spalle dei migranti. A fine agosto sono 250 mila quelli che cercano asilo in Europa, lasciando la loro terra perché invasa da guerra, dittature, carestie e povertà. ☺

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