silvio nostro
22 Marzo 2010 Share

silvio nostro

 

Abbiamo il miglior Governo possibile e molti ancora non se ne rendono conto. È un Governo che sta mettendo in pratica tutto il suo programma e i miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti. Ricordate uno dei cavalli di battaglia dell’ultima campagna elettorale di Silvio nostro? La sicurezza! Ebbene, da fonti del Ministero degli Interni i crimini non sono diminuiti; è innegabile però che il Governo ce l’abbia messa tutta, non ultimo il provvedimento che impone una tassa di entrata per gli immigrati, per far sì che entrino solo quelli che possono pagare, rimandando nel loro paese d’origine quei pezzenti che vengono nel “bel paese” senza un soldo e che magari finiranno per delinquere. L’esercito a pattugliare le strade, altro provvedimento voluto dal Nostro, serve veramente per dare maggiore sicurezza ai cittadini e non, come dicono gli ultimi nostalgici comunisti, per evitare gli assalti alle banche da parte dei cittadini disperati e messi in mutande dalla crisi finanziaria. E che il nostro Ministro Brunetta voglia licenziare i fannulloni è solo un guardare lontano, perché lui è un lungimirante. Migliaia di persone, che si ritroveranno senza lavoro, si aggiungeranno alle altre centinaia di migliaia messe in mutande dalla crisi della finanza mondiale, e ciò non farà altro che produrre una diminuzione dei consumi. E se i consumi delle merci e dei servizi diminuiranno, diminuiranno i prezzi degli stessi, se è vero, come è vero, che il costo delle merci altro non è che un equilibrio tra domanda e offerta. Maggiore è la domanda, più alto è il prezzo. Se all’opposto c’è maggiore disponibilità di merci a causa di una riduzione dei consumi il prezzo diminuisce, con grande vantaggio dei consumatori “residui”. Senza contare che, essendo i salari legati alla produttività, non potranno aumentare, come ad ogni apparizione si appresta a ricordarci la confindustriale Emma nazionale. E il Silvio nostro in questo non può venirci in aiuto, perché mai il salario aumentò per decisione governativa. Possono aumentare invece, perché a “libero mercato”, i compensi dei manager e delle consulenze pubbliche, a cui tutti gli Enti, soprattutto pubblici, fanno ricorso. Il foraggiamento di amici con soldi pubblici è uno sport nazionale molto in voga.

Aumenterà dunque ancor più il divario tra i ceti sociali, i pochi ricchi lo saranno sempre più e il ceto medio verrà spinto verso il baratro della povertà, con buona pace per tutti gli aspiranti piccolo borghesi, sinistri, destri e soggiornatori del limbo. Secondo la Banca d’Italia il P.I.L (la ricchezza prodotta da uno Stato) nel 2009 diminuirà del 2%. Il nostro commercialista padano si è affrettato a farci sapere che è poco male, perché tale era la ricchezza del nostro paese nel 2005 e buon per noi, ha aggiunto, non torneremo al medioevo. Nel turbinìo dei crolli finanziari di tutto il mondo altri paesi hanno varato, o si apprestano a farlo, piani di aiuti per centinaia di miliardi di euro, sperando che ciò possa servire a non far saltare il “banco”. Nel nostro “bel paese” invece assistiamo da mesi alle zuffe dei galli nel pollaio, all’aumento delle conflittualità sociali e territoriali e, sperando di non tornare al medioevo, si cerca di inasprire l’annoso quanto lacerante conflitto nord-sud.

Il nord, con il suo partito che lo rappresenta, vuole il Federalismo Fiscale, che tradotto dal politichese vuol dire più soldi alle regioni ricche. A rappresentare invece le istanze del sud c’è un ancora quasi fantomatico Movimento per le Autonomie, che non ci ha ancora detto chiaramente cosa voglia fare per migliorare la nostra esistenza. Ma cosa, se non più soldi al nostro Mezzogiorno? Che questi due partiti siano al Governo nella stessa coalizione sotto l’ascella berlusconiana è tutto dire. Da che parte permetterà che si tiri la corta coperta Silvio nostro? Lo stesso giorno in cui la Commissione Affari Costituzionali dichiarava ammissibile la legge sul Federalismo Fiscale, il Silvio nazionale spronava i politici del sud a fare più dichiarazioni e “opporre una contro-propaganda meridionalista alla propaganda leghista”. La politica cerchiobottista è quella che gli riesce meglio e la parola d’ordine per cercare di esorcizzare la crisi planetaria è l’attuazione della tattica dello struzzo. Non ci resta che sperare che una scorreggia dei mercati finanziari non ci spazzi via con coperta, cerchio e botte. ☺

terraecolle@gmail.com

 

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