colpa dei sindaci?
21 Marzo 2010 Share

colpa dei sindaci?

 

Da tempo l’attenzione dei media verso il terremoto del Molise si è affievolita; ora dopo la sentenza che attribuisce le cause del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia alla cattiva edificazione e non al sisma, i fari si sono definitivamente spenti, e se qualcuno ha l’ardire di chiedere conto della gestione commissariale viene redarguito o addirittura sbeffeggiato.

 Non vorremmo recare danno all’immagine della Regione ma avremmo diritto di sapere quanti soldi sono arrivati al Commissariato di Governo e come sono stati spesi, trattandosi di risorse pubbliche, perché un bilancio è fatto di entrate e di uscite; vorremmo ancora essere informati sul rapporto tra la spesa complessiva e il numero di persone che sono rientrate nelle loro abitazioni dichiarate inagibili, appunto per misurare l’efficacia delle scelte operate dal commissario delegato; vorremmo essere informati sull’esito della verifica ispettiva per regolarità tecnico-amministrativa contabile delle attività poste in essere dal commissario delegato, disposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri nel Marzo 2007, appunto perché anche noi, come il Presidente Iorio, siamo interessati a diffondere un’immagine positiva della nostra Regione. Non ci basta sapere che i danni prodotti dal sisma per la sola fascia A (edifici privati con ordinanza di sgombero totale) ammontano a 500 milioni di euro e solo la quinta parte di essi è stata finanziata. Invece di fare chiarezza su questi interrogativi, il Presidente Iorio si comporta come uno che avendo fatto la puzza si affretta a puntare il dito verso gli altri, prima che il cattivo odore si espanda.

Il commissario delegato nei primi giorni di febbraio ha sottoscritto un provvedimento per mettere in mora tutti quelli che, avendo subito un danno rilevante, dentro e fuori del cratere, non si sono preoccupati di presentare agli uffici del commissariato un progetto esecutivo che avrebbe consentito l’erogazione dei fondi per la ricostruzione o ristrutturazione dell’edificio danneggiato, pena la perdita del contributo per l’autonoma sistemazione.

Dopo sei anni dal terremoto, il Governatore del Molise si è accorto che dal suo ufficio vengono erogati ancora contributi per l’autonoma sistemazione e, cosa ancora più singolare, ci fa sapere che mancano le carte, appunto quei documenti che già da tempo dovrebbero essere nella disponibilità dell’ufficio del commissario delegato, organismo che, a detta del Capo della Protezione Civile, non ha più ragione di esistere.

Il dott. Bertolaso, nel dicembre scorso, con una nota resa pubblica da alcuni giornali, ha infatti sostenuto che l’emergenza è ormai finita, ragione per cui la Regione Molise può tornare alla normalità affidando i compiti della ricostruzione post-sisma alle strutture regionali che hanno competenze e professionalità per farlo.

Vale la pena ricordare che quando lo stato di emergenza viene revocato accade che commissario, sub-commissa- rio, commissari tecnici e consulenti di ogni tipo, oltre naturalmente al personale amministrativo assunto per l’occasione, vanno tutti a casa,  con un risparmio per lo Stato, nel caso che ci riguarda, di circa 13 milioni di euro all’anno: qui il cattivo odore cominciamo a percepirlo anche noi e la domanda viene infatti spontanea: chi le doveva produrre le carte che oggi non ci sono, il cittadino terremotato o qualcun altro? Le disposizioni commissariali prevedono che i comuni si sostituiscano ai cittadini inadempienti e incarichino  tecnici di fiducia per la redazione dei progetti di ricostruzione: con quali risorse, ci chiediamo ancora? Occorrono 400 milioni di euro per sistemare la classe A e pare che il commissario queste risorse non le abbia. Perché allora minaccia di sospendere i contributi per l’autonoma sistemazione a chi non presenta il progetto esecutivo entro il 30 di maggio di quest’ anno come se lui fosse in grado di finanziare questi lavori?

Il Presidente Iorio, il 19/11/2005, invitò i Sindaci ad affidare gli incarichi per la  progettazione esecutiva degli immobili colpiti dal terremoto e, con la stessa nota, promise cospicui finanziamenti, senza indicarne le fonti. Gli amministratori dei comuni terremotati sollecitarono i cittadini interessati a presentare i progetti esecutivi. Un anno dopo, precisamente il 12 febbraio 2007, il commissario faceva sapere loro che non era in grado di onorare l’impegno assunto l’anno prima in quanto il Governo dell’epoca non aveva stanziato fondi  per il terremoto del Molise.

Oggi Iorio ci riprova, pur sapendo che di soldi per la ricostruzione il Governo Berlusconi  non ne ha stanziati  perché ci sono opere più urgenti da realizzare: il ponte sullo stretto di Messina è una di queste.

In buona sostanza il nostro Presidente si prepara a sostenere che la causa della lentezza dei lavori di ricostruzione non è da addebitarsi alla mancanza di fondi, cosa che ha già sostenuto in altre occasioni, ma da ricercarsi nelle inadempienze dei Sindaci, che in questi sei anni si sono girati i pollici. Saranno d’accordo i sindaci, ancora una volta, a condividere i giudizi del Presidente Iorio? ☺

 

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