Carresi e furbate 2
Che un tizio, che sotto gli stessi capelli porta due identità con nomi e cognomi diversi, non comprendesse venti righe dal titolo Carresi e furbate non ci meraviglia più di tanto, ci dispiace per la processione di accoliti che si sono riversati sulla pagina facebook – unione carresi – con insulti gratuiti, senza soffermarsi sul testo. La rivista da sempre promuove il cammino delle realtà locali, chiedendo politiche idonee ad uno sviluppo compatibile con l’ambiente e sostenendo le tradizioni locali nel rispetto di regole e sensibilità acquisite. Solo uno che abbaia a comando non distingue fra contributi e contrapposizione. Ma tizi come questo non ci riguardano.
A uso dei nostri lettori riportiamo qualche intervento per mostrare il tenore del dibattito sperando di non offendere quelli esclusi; degnarli di querela ci sembra sopravvalutarli.
– I preti come lui dovremmo sederli su un palo puntuto incorniciato con frasche d’ulivo (si consuma lentamente) e appiccare il fuoco maledetto IDIOTA (Giovanni Rimenti).
– Ti commenti da solo, pensa a curare le anime, questa è la nostra tradizione e non permetteremo a nessuno di togliercela (Adele Parente).
– I preti li devono castrare (Michele Di Bello)
– Dove predica la parola di DIO questo fanatico prete? Vorrei andarlo a trovare (Antonio Plescia).
– È un prete folle allontanato dalla sua Casacalenda per ovvi motivi, in più faceva parte di lotta continua (Donatino Germano).