Pubblica allerta
21 Luglio 2020
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Pubblica allerta

Difendere i nostri territori dalle conseguenze dei fenomeni estremi causati dai cambiamenti climatici dovrebbe essere, come da più parti auspicato sempre più e in forma decisa, tra i prioritari impegni di tutti coloro che, in modi e gradualità diverse, sono responsabili delle sorti comuni dei cittadini e delle loro attività sia economiche che sociali.

È ormai certo che disporre di cospicui quantitativi di dati, rilevati e rilevabili il più capillarmente possibile su diffuse reti sparse sul territorio, può permettere di prevedere, con sufficiente anticipo, una vasta serie di fenomeni estremi, arealmente circoscritti, propri degli effetti dei cambiamenti climatici in corso.

Conoscere, con puntualità, i valori della temperatura e dell’umidità dell’aria, la velocità del vento e l’intensità dell’ irraggiamento solare risulta estremamente utile per avere contezza di possibili calamità meteorologiche o d’incendi boschivi in concomitanza dei picchi di calore estivi.  Come pure può essere di straordinaria importanza avere a disposizione dati, letti in aree circoscritte, relativi alla piovosità, in quanto utilissimi per la previsione di fenomeni franosi e/o di pericolose inondazioni, con un grado di probabilità particolarmente elevato, che le usuali rilevazioni in genere non forniscono in forma utile e adeguata. Ugualmente può essere utile conoscere il livello di salinità presente in atmosfera, per meglio valutare il tenore di corrosione di particolari strutture metalliche esistenti in loco. Allo stesso modo non è da trascurare quanto un’appropriata lettura e interpretazione di parte e/o dell’insieme di dati particolarmente sensibili possa permettere di conoscere, con conveniente anticipo, sia il normale andamento, sia le eventuali ripercussioni a discapito o a vantaggio delle produzioni agricole di una o più località presenti sul territorio.

In definitiva, è quanto mai ragionevole pensare che, con l’ausilio di particolari, reperibili modelli matematici ormai ampiamente collaudati, si possano costruire scenari di previsione tali da poter fornire in tempi rapidi alla Protezione Civile preziose informazioni sui tempi e sui modi di dislocare la propria presenza sui luoghi coinvolti in calamità di particolare rilievo. Diventa, pertanto, particolarmente interessante mettere in atto modalità e strategie per com’è meglio raccogliere masse d’informazioni sensibili, nei tanti ambiti circoscritti, per lo più confusamente dislocati su larga parte dell’intero territorio nazionale.

La possibilità di operare a grande scala è già da qualche tempo in via d’implementazione da parte della società (Terna) che gestisce la rete elettrica nazionale. L’azienda, infatti, per essere, evidentemente, interessata all’acquisizione di dati per il positivo funzionamento delle proprie linee (velocità del vento, temperatura dell’aria, peso della neve e del ghiaccio, vibrazione dei tralicci e la loro eventuale tendenza all’inclinazione), darebbe la propria disponibilità a operare anche per la raccolta di altre informazioni, utili e funzionali al contrastare le negative conseguenze dei cambiamenti in atto.

La realizzazione di tale progetto, potendo incrociare e combinare, opportunamente, le informazioni raccolte con l’insieme degli altri dati provenienti dalle ARPA regionali e/o con quelli della Protezione Civile, potrà permettere di cogliere con sufficiente anticipo sia ogni e qualunque manifestazione potenzialmente pericolosa per tutto e per ciascuno, sia eventuali positive tendenze evolutive, prima che l’osservazione diretta possa mostrarne l’evidenza.☺

 

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