La ruota
Di colpo svanì e tornammo alla ruota
Di colpo svanì e tornammo alla ruota
quel seno di morte, svanì tra nuvole balene
nel sogno accecante d’attesa.
Forse che l’alba implorava ritocchi,
tutto nella notte d’anima esplosa
– schegge a futura sorgente -.
Fummo vinti, poi gregge, suole bucate,
ossa fuoriuscite da stroppi
poi salde alla carne, alla ruota
e questo carro d’avena per giovani manze.
Lo stivale come Nìnive nei sassi sbeccati da cerchi,
ancora corpi tra le pareti svuotate d’ossido.
Salto di rapida non era compreso dai raggi.