
Nonni e bambini
Le vacanze per molti sono finite mentre per altri sono appena iniziate con un meteo che gioca a fare danni e capricci, non per sua volontà, sia ben chiaro. Deve farsi spazio (sempre meno) tra cemento, rifiuti e ‘non rispetto’ per tutto ciò che abbiamo di più prezioso.
Nonostante l’incertezza di ciò che ci riserverà il futuro, tante cose belle sono successe in questa caldissima estate 2022. Una tra queste il campo estivo organizzato nella nostra comunità con bambini di età tra gli otto e dieci anni. È stata un’esperienza bellissima ma anche faticosa ed impegnativa in cui ognuno ha dato tutto per tutti. A dare maggiore valore all’impegno di tenere a bada tanti bambini, la differenza l’hanno fatta i nonni. Bambini tra i bambini con la saggezza nel cuore e nelle mani. Primi ad arrivare la mattina e ultimi ad andare via. Sempre pronti ad adattarsi e a comprendere i capricci dei bambini e i cambi di programma nell’organizzazione. Teneri nel vivere il gioco in modo serio partecipando ai balli e ai giochi di squadra. Ci hanno insegnato che l’età non è determinata dal tempo che passa e che la rende visibile bensì da quanta voglia hai di vivere e affrontare la vita con gioia e con quella leggerezza che appartiene ai piccoli. Bellissimo vedere muovere sui taglieri mani sapienti e manine goffe e impacciate che si impasticciavano con acqua e farina o che levigavano piccole forme di legno. Non era solo questo a rendere accogliente l’atmosfera. Era la voglia di mettersi in gioco, di imparare o meglio riscoprire la bellezza del tempo che passa senza interferenze tecnologiche. “Il campo” era il silenzio e la pazienza nell’eseguire il lavoro.
Le difficoltà non sono mancate. È chiaro. Lavorare in un gruppo così corposo come il nostro, con adulti e meravigliosi ragazzi che hanno dato il meglio, non è stato facile. Ogni giorno però il comune denominatore diventava sempre più il “NOI”.
Conservo con me il sorriso e gli abbracci dei bambini e dei nonni e il modo dolce e affettuoso con cui si sono presi cura di tutti. Ancora una volta ho capito che l’attenzione all’altro, avere a cuore la riuscita di un progetto a qualunque età può fare la differenza. I nonni ci hanno insegnato che il tempo che passa non è un limite. È una ricchezza per il futuro. I limiti li poniamo noi scartando tutto ciò che è vecchio. Tutto ciò che non produce. Abbiamo alle spalle tanta storia da cui attingere partendo dalle piccole comunità fino ad arrivare a tutte le strutture che regolano il nostro Paese politicamente ed economicamente.
Non mi occupo di politica e non conosco i meccanismi che la regolano e non è mia intenzione dare suggerimenti. Ho solo fatto esperienza, ancora una volta, che il bene dell’altro è anche il bene mio. Non succede per bravura o per magia. Avviene perché ascolto e vedo l’altro come se vedessi e ascoltassi me stessa per la prima volta. Non è immediato ed è molto difficile. Ma questa esperienza vissuta mi ha dato fiducia e speranza. Quando abbiamo proposto ai nonni questa nostra idea, inizialmente avevano un po’ timore. Pensavano di essere fuori luogo o meglio “fuori tempo”.
Invece la melodia ha funzionato perfettamente. E questo fa ben sperare.☺