L’importanza del programma
Le Politiche 2022 ci consegnano un dato certo, sul quale le forze politiche che si dichiarano progressiste dovranno aprire una profonda riflessione: contano i programmi, conta una visione che ponga il benessere delle persone – l’essere umano – al centro di tutto, benessere equamente distribuito e promosso in maniera sostenibile, contrastando le emergenze come quella ambientale e quella energetica.
In questa prospettiva, anche l’economia deve tornare a svolgere la sua funzione originaria e storica, quella di organizzare l’utilizzo delle risorse scarse (limitate o finite), al fine di soddisfare al meglio i bisogni individuali e collettivi non lasciando indietro i più fragili, destinati ad aumentare a causa dell’inasprirsi della crisi economica.
Contano le risposte che la politica mette in campo, per questo in Molise gli elettori hanno premiato, guardando ovviamente ai dati dei singoli partiti, l’agenda del Movimento 5 Stelle. Dato per spacciato prima dell’avvio della campagna elettorale perché imputato – da quelli che erano gli alleati con i quali lavorare ad una ‘alleanza programmatica’ – della caduta del governo Draghi, si è ben difeso spiegando ai milioni di elettori che gli hanno confermato il voto che l’esito della crisi di governo è imputabile, solo e solamente, al mancato rispetto di un programma elettorale e ad un impegno preso con il Paese.
E si torna a bomba: il programma, le idee, le soluzioni, gli strumenti. Affinché la politica faccia davvero la propria parte, nella quotidianità di tutti e di ciascuno, non può non partire da questi concetti; quando non lo fa il risultato più evidente sono il disinteresse misto alla disillusione che portano all’astensionismo. Le comunità chiedono risposte sincere e concrete e quando non arrivano si sentono abbandonate tanto da non andare alle urne, a rinunciare ad un diritto. Ma invece di puntare il dito contro l’altro, invece di sminuire il confronto politico in una sterile polarizzazione alla quale abbiamo assistito durante questa campagna elettorale – Fratelli d’Italia contro Pd, Letta contro Meloni, Meloni versus Conte, Renzi contro i 5stelle, Letta defensor Draghi e tutti (o quasi) contro i percettori del reddito di cittadinanza – per trovare nell’altro il responsabile dei propri errori e delle vittorie altrui, voglio partire da una lettura autocritica della tornata elettorale.
Dall’analisi sul voto RADAR-speciale Elezioni 2022 del 26 settembre, elaborata dalla SWG, azienda italiana che realizza sondaggi e ricerche di mercato, sarebbe cambiata profondamente la collocazione politica dell’elettorato pentastellato: quest’ anno il 49% si dichiara di sinistra, contro il 29% del 2018, e gli elettori di destra scendono dal 12% al 4%. La stessa indagine dimostra che continua ad essere alta l’astensione fra gli operai, ma chi ha scelto di votare ha dato la sua preferenza al M5S di Giuseppe Conte. Questo perché nel programma del Movimento erano ben definiti degli obiettivi – l’introduzione di un salario minimo orario e la previsione, per professionisti e lavoratori autonomi, di una rete di protezione sociale dedicata e di un equo compenso, considerando anche che l’introduzione del salario minimo in Italia innalzerebbe la remunerazione oraria di un italiano su cinque – che vanno incontro alle esigenze dei nuovi lavoratori. Colpire l’avversario non basta. Bisogna avere idee chiare su cosa e come fare. Questo chiedono i cittadini.
Il Movimento in Molise è il primo partito per percentuali di preferenze ma non è stato sufficiente poiché la legge elettorale premia la coalizione e quella del “campo progressista” si è frantumata ancor prima di essere compiutamente composta. Non ho mai nascosto la mia posizione in merito: ne ho parlato diffusamente quando era una ipotesi lontana, ragionando di forza elettorale ma anche e soprattutto di potenza di un’idea che a mio avviso può fare ancora la differenza in termini di politiche che siano al servizio dei cittadini. Servizio esclusivo, senza retropensieri, senza poltrone da occupare, senza orticelli da coltivare, senza posizioni di potere da custodire per decenni, sperando che non sia già troppo tardi.☺
