libri: “Introduzione al percorso intellettuale di Jùrgen Habermas” di Michele Blanco
Michele Blanco, nostro prezioso collaboratore è dottore di ricerca in “Diritti dell’uomo e Diritti fondamentali. Teorie, etiche e simboliche della cittadinanza”.
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Molto importante, interessante e condivisibile vedere come Habermas proponga ancora oggi nella discussione pubblica tra tutti i cittadini l’elemento essenziale del processo democratico. Dal suo punto di vista fondamentale è la ricerca della legittimità, attraverso la partecipazione deliberativa ed effettiva dei cittadini alle decisioni politico-legislative. La teoria della democrazia deliberativa habermasiana, prevede che le decisioni legislative sono legittime solo in quanto derivano da un ricco e articolato processo di pubblica discussione, che si svolge nei contesti informali, nell’opinione pubblica, nei media e non solo nei Parlamenti. Risultati che ovviamente, in una vera democrazia, sono sempre rivedibili e modificabili in meglio, con la presentazione di nuovi argomenti più giusti e convincenti o la riproposizione di vecchi argomenti che razionalmente sembrano migliori delle scelte effettuate, in passato, che non hanno funzionato alla perfezione.
In tutto il suo percorso intellettuale Habermas resta fedele alla sua profonda convinzione di fondo: la sfera pubblica democratica non è solo un’arena dove regnano i poteri economici e mediatici, le manipolazioni e i discorsi demagogici; è anche, almeno potenzialmente, ma dovrebbe esserlo sempre di più, uno spazio dove si scambiano sempre buone ragioni, per il bene comune. La sfera pubblica habermasiana è l’insieme delle interazioni discorsive che si costruiscono e si intrecciano nella società civile, e nelle relazioni tra questa e il sistema politico: nella sfera pubblica si produce, secondo Habermas, “potere comunicativo”, ossia il potere delle idee dei cittadini tutti e degli argomenti, delle credenze e delle opinioni, che poi concorrono (insieme o contro altri poteri) a determinare il corso delle decisioni politiche che, ricordiamolo, riguardano tutti. Ed è per questo che la sfera pubblica si pone come un luogo conflittuale, tanto di legittimazione quanto, al contrario, di de-legittimazione e contestazione delle istituzioni politiche e sociali. Il presupposto normativo da cui parte la discussione pubblica è che la sfera pubblica vada intesa come quello spazio assolutamente insostituibile dove tutti i cittadini possano partecipare in modo paritario al processo decisionale, ritenendosi come co-autori di diritti, che si concedono l’un l’altro in quanto membri di un’associazione di esseri umani liberi e uguali, uniti da vincoli fondamentali di solidarietà.
Una grande importante novità la troviamo nell’ultima parte del pensiero di Habermas: per la prima volta nei suoi scritti cade definitivamente la distinzione fra “cittadino dello Stato” (Staatsbürger) e “cittadino della società” (Gesellschafts-bürger). Si ritiene che siano cittadini tutte le persone che partecipano attivamente alla vita della società, contribuendo per esempio alla produzione di beni e servizi, ma, come nel caso dei migranti, restano prive di rappresentanza politica. Si applica il principio che tutte le persone abbiano effettivamente gli stessi diritti al di là della cittadinanza di appartenenza, in senso cosmopolitico. Inoltre il filosofo e sociologo tedesco ripone grandi speranze nel potenziale d’opposizione e di resistenza affidato a queste esistenze ingiustamente marginalizzate e nell’associazionismo del terzo settore che lavora per l’inclusione degli esclusi e dei non cittadini.
Jürgen Habermas sostiene che la cattiva gestione delle varie crisi economiche degli ultimi anni in Europa sia dovuta alla mancata valorizzazione del Parlamento europeo come strumento di partecipazione democratica di massa e, di conseguenza, la scarsa legittimazione politica dell’Unione suscitata nei cittadini dagli Stati membri costituisce il limite principale dell’attuale Unione Europea. Fino a quando non sarà il parlamento eletto dai cittadini a fare le leggi negli interessi dei cittadini stessi non ci sarà una vera legittimazione democratica. Più democrazia, con maggiore partecipazione democratica dei cittadini europei, con più solidarietà sono gli unici antidoti che Habermas propone per realizzare una riforma ormai necessaria che sia capace di far uscire l’Unione Europea dalla crisi istituzionale e di credibilità in cui da troppo tempo si dimena. L’universalismo dei diritti umani rappresenta, da sempre, l’affermazione pacifica della libertà e dignità umana, quindi di ciascuna persona in tutto il mondo. Lottare per la giustizia, la dignità e i diritti delle persone diventa essenziale per permettere un futuro veramente democratico in cui vivere una vita dignitosa, possibile finalmente, per tutti gli esseri umani.☺
