Lodato sii, per quelli che perdonano
Con il per-dono, un vero atto di libertà, si diventa davvero padroni della propria vita, la si governa… “si viene premiati”(così è scritto nel Cantico delle creature), premiati con la rinascita, si diventa nuova creatura. E Francesco d’Assisi accoglie tutto, persino ciò che non è riuscito bene, che provoca malessere, perché ne accetta proprio il potenziale creativo e noi invece al torto cerchiamo sempre la causa, il motivo, ancor più il colpevole per farcene una ragione e giustificarne gli effetti. Eppure il segreto delle mancanze non è in quello che è accaduto, ma in quello che sarà, nella storia ancora da scrivere, che in-vita e spinge a guardare al futuro con occhi nuovi. “Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, ho ricevuto la grazia del perdono”.
Paolo di Tarso, oltre a manifestare la sua gratitudine, canta la misericordia, canta il perdono, perché quella è la grazia delle grazie: il perdono, il perdono ricevuto che lo cambia rendendolo dispensatore a sua volta di misericordia. Questo il segno di una persona che ha ricevuto il perdono. Lo si riconosce dal fatto che perdona. Così è per Francesco – sempre lui l’assisiate – che dirà nel suo Testamento “quando usai misericordia ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza”. Bisogna guardare in faccia quello che non ci piace e sono sicuro che a tutti noi è arrivato addosso il male dagli altri, come il nostro è arrivato agli altri. Sicuramente a tutti noi è successo di aver patito gli errori e fatto gustare la cattiveria.
Ecco, guardare in faccia, osservare attentamente ci fa comprendere che tantissimi nostri problemi nascono dalla mancanza di perdono. E allora, chiediamo perdono, sperimentiamo la misericordia e, se vogliamo essere veramente liberi, perdoniamo.
Chi riceve doni, fa doni!☺
