A Paolo Di Laura Frattura, presidente della giunta regionale
Siamo un gruppo di famiglie di Larino fortemente provate dal terremoto del 31 ottobre 2002. Può sembrare strano che dopo quindici anni sentiamo la necessità di disturbarla per questioni ormai considerate datate, ma purtroppo ancora attuali.
Il fatto è che siamo ancora fuori casa e non siamo stati neppure inseriti nel progetto di ricostruzione di fascia A, forse perché siamo figli di un dio minore! Se la casa è un diritto, a noi questo diritto è negato e non riusciamo a comprendere le ragioni.
Ma è ancora più grave che ad appelli e sollecitazioni non abbiamo mai avuto il benché minimo riscontro né da lei né tantomeno dagli organi preposti a sbrigare le pratiche dei terremotati. Veniamo trattati come appestati che danno fastidio! Eppure abbiamo il diritto almeno di sapere quale destino ci è riservato, a meno che non pensiate che debba essere la nostra estinzione a risolvere il problema!
Prima che la disperazione ci porti a gesti inconsulti abbia la bontà di incontrarci per darci risposte chiare, comprensibili e soprattutto tempi certi per la ricostruzione. In fondo non crediamo di chiedere troppo, se è vero che gli amministratori hanno ragione di essere perché vi sono persone da amministrare!
In sfiduciata attesa.
