Agire con passione
16 Ottobre 2020
laFonteTV (3191 articles)
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Agire con passione

A volte, immersi nel proprio silenzio, ci si rende conto di come sia bella la vita e di come sia meraviglioso l’uomo con il suo modo di essere e di fare. Sono dell’opinione che nell’esercizio della propria professione tutti dovrebbero lavorare con passione. Sì, una passione che dovrebbe travolgere quelli che ti osservano o coloro i quali hanno a che fare con te. Una passione che soprattutto gratifica chi la esercita per poter dire, a fine giornata, “sono stanco ma felice per quello che ho donato oggi”. Deve emergere sempre l’umanità della persona in tutto ciò che facciamo ed in ciò che diciamo. Vivere la propria epoca con superficialità non ti fa cogliere il bello e sopravviviamo tra lamentele e maledizioni.

Mai avrei immaginato che a 58 anni potessi prendermi cura di mio padre 90enne anche attraverso la pulizia intima e se qualcuno l’avesse ipotizzato avrei, sicuramente, storto il muso. Si accetta di prendersi cura di un neonato, figlio o nipote che sia, ma prendersi cura di un adulto, e nello specifico di tuo padre, non è né scontato né facile. Lo facciamo come famiglia e diventa un altro anello “difficile” del quotidiano. Difficile ma non impossibile e ti accorgi che nella difficoltà la famiglia si fortifica. Tante famiglie purtroppo sono realmente impossibilitate a gestire situazioni similari e, volgendo lo sguardo oltre, ti accorgi che ci sono delle professioni apposite e degli operatori sanitari che, quotidianamente, si prendono cura degli anziani in modo amorevole e professionale, in strutture confortevoli quasi come la propria dimora.

Nessun compenso è sufficiente per dare gratificazione a chi la gratificazione la coglie nello “sguardo” mortificato di chi è impossibilitato a gestire il proprio quotidiano. Tra il paziente e l’operatore nasce quell’intima intesa che rende l’uomo l’essere straordinario che è. Se è vero che siamo ad immagine di Dio e Dio è Amore, allora negli operatori sanitari questo Amore fuoriesce tutto. Purtroppo, come molte professioni dei nostri tempi, si tende a minimizzare l’aspetto emozionale di ogni lavoro perché stiamo sempre più dando spazio all’aspetto economico. Cento euro possono terminare in pochi secondi ma un sorriso e una lacrima di gratitudine li porti con te per tutta la vita. La razionalità del tempo che viviamo ci porta spesso ad essere cinici calcolatori, tutto ruota intorno ai business plan dove ad un obiettivo dato devi inventarti le strategie di intervento, fare previsioni, impostare un piano di marketing per essere più accattivanti; addirittura si studiano i competitor per contrastarli efficacemente… e il cuore che ruolo ha in tutto questo?

Non voglio sembrare il puritano della situazione perché anche io sono inserito nel sistema che ci siamo costruiti e lo devo cavalcare consapevolmente tutti i giorni per non essere disarcionato malamente. Nel vivere il quotidiano, però, buttiamo lo sguardo anche al bello che siamo e al bello che la natura, ancora, ci offre. Non permettiamo di diventare vittime di un business, riprendiamoci la nostra dignità, facciamo emergere il nostro amore per i nostri simili e per la nostra amata terra. In una situazione di pandemia più che conclamata, non ci possiamo permettere di curare i nostri bimbi lontano dagli affetti più prossimi. Nella gestione di una politica sociale non consentiamo di diventare merce di scambio, o peggio ancora, non facciamoci mettere l’anello al naso con ricatti mirati. L’uomo è sempre stato incline al sacrificio, a guadagnarsi il pane quotidiano con dignità e senza l’uso di scorciatoie. Non inneschiamo quella malsana competizione che indurisce, miseramente, il cuore.

Oggi mi sento di dire grazie a mio padre per avermi, con la sua disabilità, dato l’opportunità di rafforzare le mie emozioni e sento di dire grazie, a nome di tutti gli adulti che vivono nel “bisogno”, a tutti gli operatori/famigliari che, a vario titolo, si prendono cura del proprio congiunto o dell’ospite della struttura dove operano perché essi rappresentano l’amore con la A maiuscola e ne sono testimoni per le prossime generazioni. Finché ci saranno uomini e donne che sanno offrire incondizionatamente il proprio servizio il mondo sarà bello da vivere e varrà la pena faticare.☺

 

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