Indice del numero 160 – Aprile 2019
In questo numero:
-un dio che lotta per il suo popolo
di Rosalba Manes
– la speranza non delude (Lettera aperta a quanti credono che è l’utopia a far camminare)
di Antonio Di Lalla
– la storia della bibbia
di Michele Tartaglia
– moderni precettori
di Dario Carlone
-Scatto d’autore: “Molise: la natura non si è stancata di stupire nonostante la stupidità di tanti amministratori“
di Guerino Trivisonno
– matese, laboratorio di rinascita
di Rossano Pazzagli
– l’importanza del conflitto
di Famiano Crucianelli
– larino città turistica
di Davide Vitiello
– Candela
di Leone Antenone detto Scartaccia
– Fotografia: “arti impossibili”
di Nicola Aquilante
– larino: archeologia e potere
di Giuseppe La Serra
– caino dov’è abele tuo fratello
di Benito Giorgetta
– paradossi nostrani
di Tina De Michele
– tela: “il faro”
– il miracolo di greta
di Marcella Stumpo
– acqua a termoli
di Antonio De Lellis
– viaggio nel tempo 2
di Christiane Barckhausen-Canale
– pittura:”Mujer Jaula”
di Ana Maria Erra Guevara
– il fare schietto
di Luciana Zingaro
– da “impietosa” 3
di Loredana Alberti
– devozioni nell’itinerario transumante
di Gaetano Jacobucci
– foto : “il piacere del sole”
di Antonio Montaldo
– cambiare si può
di Gabriella de Lisio
– un brindisi
di Cantine D’Uva
– il mio augurio
di Sabrina Del Pozzo
– andare incontro al futuro
di Franco Novelli
– un incontro… d’altri tempi
di Paolo De Stefanis
– ecologia?
di Rodolfo Di Martino
– profumo di primavera
di Maurizio Corbo
– suona organetto suona
di Enzo Bacca
– consapevolezza
di WWF OA MOLISE
– il petrolio del 21° secolo
di Angelo Sanzò
– aprite le cosce
di Franco Pollutri
– un tipico legume primaverile
di Gildo Giannotti
– libro: “Italia Contadina” di Rossano Pazzagli e Gabriella Bonini
di Redazione
– conservare e utilizzare i mari
di Silvio Malic
– caro m’è ‘l sonno
di Filomena Giannotti
– facciolla e il porco
di Domenico D’Adamo
– carresi e furbate
di adl
la speranza non delude (Lettera aperta a quanti credono che è l’utopia a far camminare)
di Antonio Di Lalla a pag.3
A guardare, con occhi disincantati, come stanno andando le cose, viene lo scoramento. E tuttavia dei segnali positivi si intravvedono. Al solo nominare la speranza, facilmente, con ilarità le persone cosiddette perbene e responsabili citano il detto: chi di speranza vive, disperato muore.