basterebbe poco
16 Aprile 2010 Share

basterebbe poco

 

Sono passati quasi due anni di amministrazione Frenza e nel nostro paese molte cose sono rimaste incompiute o irrisolte. Tra le tante questioni vi è quella che riguarda le deleghe dei nostri assessori. Come ho già messo in evidenza in un articolo pubblicato qualche mese fa sempre su questo mensile, Ripabottoni è quasi sicuramente l’unico paese d’Italia dove gli Assessori sono privi di delega. Le motivazioni non si conoscono, non si riesce a capire se sia un problema di fiducia del Sindaco nei confronti dei propri “collaboratori”, o se siano, invece, i collaboratori medesimi che non intendono assumersi responsabilità, cosa quest’ ultima, che mi sembra molto improbabile. Sta di fatto che la comunità di Ripabottoni non viene amministrata da chi si è sottoposto al giudizio elettorale poiché, di fatto, ogni decisione promana da un’unica persona alla quale è stato conferito, con incarichi di responsabilità, ogni più ampio potere decisionale. Noi della minoranza aspettiamo fiduciosi che il Sindaco ci comunichi la volontà di sbloccare tale situazione. Dividere i compiti è l’unica strada auspicabile al fine di risolvere prontamente le problematiche che si presentano di volta in volta. Accentrare una grande mole di lavoro nelle mani di un’unica persona, oltre che discutibile sotto il profilo del rispetto dei principi democratici, non consente di realizzare un’azione amministrativa veloce e proficua. Cito ad esempio l’estenuante attesa di nove cittadini residenti in Ripabottoni alla via P. Ramaglia, che dal mese di Settembre 2007 attendono invano una risposta da parte dell’Amministrazione, relativamente alla richiesta di riapertura di via Canneti.

Probabilmente, e sempre che ci sia la volontà di occuparsi dei problemi portati all’attenzione del Sindaco, se il Comune si avvalesse della reale collaborazione dei membri eletti, questioni come quella descritta sarebbero già risolte grazie ad un’intelligente ripartizione dei compiti.

Tale situazione non è la sola a tenere banco, infatti a Ripabottoni si segnala, purtroppo, la totale assenza del nostro Sindaco sul territorio, con l’eccezione del martedì pomeriggio, momento in cui si concede alla cittadinanza tutta. A me sembra che il tempo dedicato al paese, e quindi di conseguenza alla gente, sia veramente esiguo e comunque insufficiente.

Ad oggi ci troviamo a vivere in una comunità sempre più divisa a causa delle disattenzioni se non della precisa volontà dei vertici dell’attuale Amministrazione. Una di queste è senza dubbio la delibera consiliare con la quale l’attuale maggioranza ha pensato bene di votare un regolamento per la concessione dei locali comunali a dir poco opinabile, che evidenzia la precisa volontà di danneggiare le associazioni (una) presenti sul territorio per agevolare la Pro Loco nata sotto il segno della maggioranza. Tutto questo senza tener conto che entrambe le associazioni sono composte da persone del paese e che per il paese intendono operare. Tanto è vero che il Sindaco ci aveva promesso che di lì a breve avrebbe modificato quanto deciso in consiglio, forse perché resosi conto dello scivolone commesso. Il regolamento in questione prevede, infatti, il divieto per la Tito Barbieri, unica associazione di Ripabottoni, di usufruire della biblioteca comunale, mentre l’utilizzo della locale tensostruttura è subordinato alla corresponsione di un sostanzioso contributo. La Pro Loco, al contrario, può liberamente usare entrambe le strutture senza mettere mano al portafoglio. È importante segnalare un piccolo dettaglio: la tensostruttura è stata donata al paese(tutto) dopo il terremoto del 2002 da una persona rimasta anonima, che oggi sarebbe sicuramente contenta di constatare come la stessa venga utilizzata gratuitamente solo da pochi intimi! Quello che più ferisce è che ciò è avvenuto sotto lo sguardo di tutti e non vi è stato alcun cenno di solidarietà da parte dei componenti della Pro Loco nei confronti dei paesani colpiti dalla decisione in questione. Dal canto nostro, come minoranza, abbiamo solo potuto contrastare la volontà della maggioranza motivando le nostre ragioni in consiglio e votare contro questo regolamento che per noi resta irrispettoso e vessatorio per una parte consistente della cittadinanza. Per fortuna la tenacia e la competenza del direttivo ha fatto sì che la Tito Barbieri uscisse indenne da questa situazione, rivelandosi una delle associazioni culturali più attive e propositive della regione; resta, tuttavia l’evidente ingiustizia subita.

In un piccolo centro come il nostro basterebbe veramente poco per star bene ma finché ci sono persone che fanno dell’amministrare un’arma da scagliare contro il “nemico” non si va da nessuna parte. Spero che in futuro l’atteggiamento di questa maggioranza cambi, ovviamente in meglio, per il bene del paese e per tutelare le ormai poche certezze che abbiamo, senza le quali possiamo chiudere baracca e dichiarare fallimento.  ☺

 

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