cenni di biodinamica
2 Marzo 2011 Share

cenni di biodinamica

 

È difficile parlare di biodinamica senza scivolare su questioni che hanno a che fare più con la filosofia e la spiritualità (Rudolf Steiner 1861-1925 ne ha definito gli impulsi principali nel 1924) che con comuni pratiche agricole, ma è un viatico, secondo me, necessario.

Possiamo partire dal considerare il nostro pianeta terra come unico organismo vivente (dove operano sia forze terrestri che forze cosmiche) e l'uomo che lo abita come l'essere più importante che ne rappresenta un frammento nella sua corporeità ma che è il tutto nel suo spirito (l'esempio dell'oceano e della goccia di oceano ne dà un'idea).

Anche l'azienda agricola nella sua interezza è una unità organica (organismo e non meccanismo) in sé chiusa nel senso che tutto ciò che serve viene prodotto ed utilizzato all'interno della stessa; questo come concetto ideale.

Nella pratica quotidiana possiamo dire che la biodinamica (dove il concetto di dinamico è primario) più che della pianta si occupa dello stato di salute della terra cercando di mantenere, rafforzare e, più spesso, ripristinare le forze vitali in essa operanti; con una metafora possiamo dire che per avere un agnellino sano e robusto devo preoccuparmi di mantenere sana e robusta la pecora e serve a poco imbottire l'agnellino di antibiotici. In biodinamica i concetti di concimazione, trattamenti, fertirrigazione e altre pratiche usualmente praticate nell'agricoltura tradizionale, vengono sostituiti con concetti che hanno a che fare non tanto con sostanze quanto piuttosto con processi vitali, e un processo è un concetto dinamico (da qui bio-dinamico); ad esempio il cornoletame è un preparato che rivitalizza il terreno apportandovi i processi vitali ottenuti dalla trasformazione del letame di vacca in humus; il cornoletame è il più diffuso preparato biodinamico e si ottiene riempiendo dei corni di vacca con letame vaccino fresco; la vacca è l'animale che in assoluto ha l'apparato digerente più completo; tutti questi corni si interrano in autunno e si recuperano a primavera per estrarne un humus dal gradevole odore di terra di bosco. Per assurdo le attuali tecniche di allevamento bovino praticano l'asportazione o l'atrofizzazione mediante bruciatura delle corna nei vitelli (?). Si parla quindi di preparati, rimedi, infusioni, ecc. (cornoletame, cornosilice, corteccia di quercia, camomilla, valeriana, ecc); alcuni di questi prima di essere distribuiti vengono dinamizzati e irrorati in dosi omeopatiche (15-30 grammi per ettaro).

Dal punto di vista alimentare, tutto ciò che assumiamo come alimenti più che sostanze organiche sono forze vitali e astrali che operano attivamente in noi caratterizzandoci; il dramma dell'agricoltura tradizionale è infatti proprio quello di produrre unicamente in funzione quantitativa ed estetica producendo alimenti belli da vedere ma sempre più poveri di forze con il risultato di indebolire l'uomo che li assume (info su agricolturabiodinamica.it). ☺

donolio@gmail.com

 

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