
Cosa desidero per l’anno nuovo
Chi mi conosce e chi mi ha letto in questi ultimi anni sa che non sono credente o, come dice un mio amico, diversamente credente. Allora è certo che quando penso a quello che desidero per l’anno 2022, non posso ricorrere alla preghiera, chiedendo a Dio che faccia diventare realtà i miei sogni. Posso solo credere che gli italiani siano capaci di sconfiggere il maledetto virus, vaccinandosi in massa, rispettando le regole imparate in due anni: mascherina e distanza prudente. Posso sperare che i mass media la smettano di parlare solo ed esclusivamente della pandemia e che ci facciano sapere anche quello che succede sui posti di lavoro, nei campi Rom e nei campi dove vivono gli invisibili, quelli che ci consentono di avere sulle nostre tavole i pomodori, l’uva, il vino, le verdure ed il latte. Posso sperare che i mass media ci portino a casa il mondo di fuori, quel mondo grande, immenso, abitato da altri popoli, popoli solo menzionati quando si parla della nostra paura di vedere fra loro nascere qualche nuova variante del virus!
Fra le cose che spero succedano nel 2022 c’è, naturalmente, la liberazione di Patrick Zaky, perché, vivendo in Italia, conosco bene la sua storia, ma spero anche che sia liberata, in Argentina, Milagro Sala, una donna indigena che ha lottato per i diritti degli indigeni del suo paese, una donna che è stata incarcerata il 16 gennaio 2016 e che rimane ancora in prigione senza processo. Spero che papa Francesco, che la conosce personalmente, la includa nelle sue preghiere ed intervenga per lei.
Spero anche che sia liberato Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, l`uomo che ha fatto conoscere i crimini di guerra perpetrati dagli USA. Il 5 gennaio di quest’anno, la giustizia inglese ha negato l’estradizione di Assange, richiesta dagli Stati Uniti, ma il 10 dicembre, pochi giorni fa, l’Alta Corte di Londra ha ribaltato questa sentenza. Adesso è possibile che Assange sia estradato e portato negli Stati Uniti dove lo aspetta un processo ed una probabile condanna all’ergastolo.
Molte personalità internazionali ed anche molte organizzazioni ed istituzioni internazionali si sono espresse contro l’ estradizione di Assange, richiesta dagli USA; molti hanno anche chiesto che il fondatore di Wikileaks sia considerato rifugiato politico. Ma, il 7 dicembre dell’anno in corso, il parlamento italiano ha deciso di non riconoscere ad Assange lo status di rifugiato politico.
Parlando della giustizia britannica vale la pena ritornare all’anno 1998: Pinochet, l’ex-dittatore cileno, diventato senatore a vita, fu arrestato a Londra a causa di un mandato di cattura emesso dal giudice spagnolo Baltasar Garzón per crimini contro l’umanità, commessi durante la dittatura militare contro cittadini spagnoli residenti in Cile. La Spagna chiedeva l’estradizione di Pinochet, ma nel 2000, la Camera dei Lord britannica, massimo organo giurisdizionale, rifiutò l’estradizione e Pinochet fece ritorno in Cile.
Nel 2022, esattamente nella notte fra il 5 e il 6 gennaio, saranno passati 80 anni dalla morte di Tina Modotti, e naturalmente l’associazione bonefrana “Crea Tina” ed il mio archivio Tina Modotti progettano un evento commemorativo. L’idea, per adesso, è di riunire a Bonefro diverse persone che si occupano di Tina: storici, ricercatori, cineasti, attori, scrittori, nella stragrande maggioranza donne. L’idea è di produrre uno scambio di esperienze riguardo agli studi sulla vita e la morte di Tina, sentire le novità scoperte e, soprattutto, avere risposte alla domanda: “Perché Tina Modotti?”
L’evento è previsto per il mese di maggio, sperando che il Covid ci lascerà riunire, con o senza mascherina.
- E per l’anno che finisce, il 19 dicembre, il popolo cileno ha votato per il candidato Boric, votando per la democrazia.☺